Rcensione: L'età sottile

Da Flautodipan @miriammas
Titolo: L'età sottile Autore: Francesco Dimitri Editore: Salani Pagine: 396 Prezzo: 15,60
Descrizione: 
Quando Gregorio incontra Levi per la prima volta ha quattordici anni e l'infanzia gli sta scivolando di dosso come l'acqua del mare del piccolo paese del Sud dove va in vacanza. Due anni dopo Levi torna a cercarlo, con una proposta apparentemente assurda: studiare la magia e diventare il suo apprendista. Perché Levi è un mago - non un mago da baraccone ed effetti speciali, ma un mago che può manipolare il destino degli altri, cambiare loro la vita, acquisire un potere occulto e inimmaginabile. Se Gregorio accetta, dovrà nascondere a chiunque la sua nuova vita; dovrà tacere e mentire alla famiglia e agli amici di un tempo; dovrà lasciare la sua ragazza ed entrare in un mondo dove la parola è azione, e le azioni sono al di sopra di ogni giudizio. Un mondo di cambiamento costante, di pericoli mortali, di tradimento e di amicizia. 

L'autore:





Francesco Dimitri è un esperto di letteratura fantastica. Nato in Puglia a Manduria nel 1981, vive e lavora a Londra dove scrive saggi e romanzi fantasy su magia, ufologia e antropologia.
Nel 2004 pubblica Guida alle case più stregate del mondo e nel 2008 Pan da Marsilio Editore. Nel 2010 esce Alice nel paese della vaporità, urban-fantasy che attualizza lo straordinario personaggio di Lewis Carroll, catapultandola in un mondo tanto fantastico quanto inquietante.

La recensione di Miriam:
Francesco Dimitri è uno degli autori che amo di più in assoluto. L’ho scoperto con un po’ di ritardo, quando era già alla pubblicazione del suo terzo romanzo, Alice nel paese della Vaporità. È stato allora che è scoccato il colpo di fulmine; giunta all’ultima pagina sono corsa a comprare Pan e La ragazza dei miei sogni, poi mi sono fiondata sui saggi e con grande ansia ho atteso che scrivesse ancora.  Inutile aggiungere che ho esultato all’annuncio dell’uscita de L’età sottile. Quando ho cominciato a leggerlo le mie aspettative erano alle stelle, i timori anche. Le quasi quattrocento pagine che mi attendevano avrebbero potuto ripagarmi dell’attesa così come riservarmi una cocente delusione. Oggi sono felicissima di poter dire che mi hanno regalato una grande conferma.
Spiegare l’amore, anche quello puramente letterario, è difficile; quel che posso dire con certezza è che questo autore ha il potere di incantarmi sul serio. La sua scrittura sortisce su di me un effetto simile a quello che avevano le parole di mia madre quando ero bambina e lei sedeva sul bordo del letto per raccontarmi le favole della buona notte. Tutto il resto scompariva, rimanevo lì come ipnotizzata, sentivo di dipendere da quei racconti e volevo non finissero mai. Era con questa consapevolezza che, senza rendermene conto, scivolavo nel mondo dei sogni. La differenza è che i libri di Dimitri non mi fanno dormire, anzi, mi costringono a spalancare gli occhi, a guardarmi nel profondo e, a loro volta, mi guardano dentro fornendomi l’illusione, che in qualche modo, parlino proprio di me. Un incantesimo a uso personale?
Non credo, penso piuttosto che chiunque di voi possa sperimentare qualcosa di simile accostandosi ai suoi romanzi – e questo è uno dei motivi per cui vi consiglio di farlo.
Ora, può darsi che nella vostra vita non abbiate mai incontrato un mago o che non abbiate mai intagliato una bacchetta, ma di sicuro siete stati adolescenti (se non lo siete adesso); di sicuro, allora, avete avuto a che fare con la Magia.
Sottile è l’età in cui ti accorgi di non essere più bambino e ti prepari a trattenere il fiato per compiere il grande salto. Sottile è l’età in cui tutto è ancora possibile, in cui ti prepari a diventare ciò che sei e nel contempo comprendi di dover sacrificare qualcosa perché ciò avvenga. È l’età in cui l’estate somiglia alla fine del mondo eppure non è che inizio.
È questo il tempo delle scelte, quello in cui puoi decidere di rinunciare per sempre alla meraviglia o di preservare dentro te un pezzetto del bimbo che eri lasciando che la magia rimanga parte del tuo mondo.
Sì perché è così che funziona e non ci sono mezze misure. La magia, quella vera, è negli occhi di chi guarda.
Gregorio ha quattordici anni quando, per la prima volta, si ritrova ad assaporare il gusto amaro del disincanto. L’estate sta finendo,  la spiaggia del piccolo paese del sud in cui ha trascorso le vacanze è ormai deserta e lui se ne sta lì solo a osservare il mare cullando il ricordo del suo primo bacio. Un’esperienza travolgente e selvaggia finita con la bella stagione. La ragazza con cui l’ha condivisa è già andata via mettendo la parola fine a una storia appena cominciata. È rimasto un retrogusto amaro misto alla consapevolezza di essere cresciuto ancora un po’. Eppure c’è qualcosa di essenziale che deve accadere prima che l’estate possa dirsi davvero conclusa. Uno strano incontro proprio sul bagnasciuga.
Un’esperienza rapida anche questa, tanto fugace da poter essere quasi confusa con un sogno ma, in questo caso, non sarà che l’incipit della vera storia.
Il bizzarro signore che Gregorio ha incrociato in riva al mare, riapparirà l’estate successiva e avrà qualcosa di allettante da proporgli: diventare il suo apprendista stregone.
Non farne parola con nessuno, eseguire qualsiasi ordine del maestro, credere in lui. Queste le semplici regole da seguire. Gregorio le accetta pur di ottenere il permesso di giocare ma quel che ancora non sa, e che dovrà imparare a sue spese, è che la magia non è affatto un gioco.
Avrà inizio così il duro apprendistato che trasformerà un comune ragazzino in un mago ma anche un bambino in un uomo capace di trascinare con sé, nell’età adulta, la meraviglia dell’infanzia.
Se state immaginando un romanzo in odore di Harry Potter, sappiate che siete completamente fuori strada. L’età sottile è sì un libro incentrato sulla magia, ma non ha nulla a che vedere con le favole o i grandi effetti speciali. Non c’è trucco, non c’è inganno tra queste pagine e non ci sono neanche i lustrini o le luci del palcoscenico. Non scope da cavalcare né esseri malvagi a minacciare il mondo.
Qui si parla di Magia vera. Non esiterà a riconoscerla come tale chi ha familiarità con l’argomento; chi invece è fermo ai cappelli a punta, ai calderoni e ai ranocchi che si trasformano, beh… avrà occasione di ricredersi e di scoprire davvero di cosa si tratta.
A metà tra l’urban fantasy e il romanzo di formazione, in effetti, L’età sottile è talmente “magically correct” – così come, del resto, prometteva l’autore – da poter essere letto anche come un manuale pratico di magia (ovviamente con la dovuta cautela).
Qui, come nelle altre opere, torna a prendere forma e ad animarsi la personale visione del mondo di Dimitri, quella che passa attraverso la convivenza dei tre “aspetti” e l’eterno passaggio dall’uno altro. Più di tutti, L’età sottile sembra collocarsi nella dimensione dell’Incanto di cui potrebbe essere un degno manifesto. D’incanto è tessuta la trama; d’incanto sono ricche le ambientazioni – qui è la Roma di Pan che torna a far da sfondo in alternanza alla Portodimare del sud Italia;  d’incanto sono intrisi gli sguardi e i sentimenti – più vivi che mai – dei personaggi, così come d’incanto è pregna la prosa, vibrante, cruda e poetica nello stesso tempo.
Che vogliate credere o non nella magia, leggendo questo libro non potrete che convincervi di una cosa: Francesco Dimitri è un mago della parola scritta, riesce a dar voce ai sentimenti più ancestrali, a scardinare i pregiudizi per far emergere le passioni più pure nella loro feroce bellezza, a mostrarci il mondo che conosciamo a patire però da una prospettiva assolutamente inedita.
Ce n’è abbastanza, perché accettiate di sospendere l’incredulità e lasciarvi andare.
E poi chissà… dopo aver compiuto il viaggio, potreste scoprire di essere cresciuti ancora un po’ o  di aver recuperato un pezzo della vostra età sottile che credevate perduto per sempre.



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