Re Giorgio ordina: "Anche i meno abbienti facciano sacrifici".

Creato il 16 dicembre 2011 da Dagored

Io lo avevo detto che in Italia il titolo reale porta male e l'effetto dell'antica maledizione comincia a farsi sentire anche sul destino dell'antico dirigente comunista, ormai pronta a indossare la parrucca di Maria Antonietta, prima di offrirsi alle telecamere e di lanciare i suoi desiderata alla Nazione.
Non sembra nemmeno essere il momento più adatto per emanare editti reali, specialmente se diretti ad imporre tributi alla plebe, che i sacrifici li ha sempre fatti e continuerà a farli, quando pochissimo se non nulla viene chiesto a quel 10% di cittadini che detengono oltre la metà della ricchezza nazionale, alle banche predone, agli enti ecclesiastici e a tutti gli amici super ricchi con tanto di forziere in Lussemburgo e come pure si mantengono intatti tutte le prebende del ceto politico e di tutti i dignitari di corte a loro collegati, a cominciare da quelli impiegati nello sfarzoso palazzo reale del Quirinale.
Intanto i sondaggi d'opinione avvertono che la fiducia verso il governo tecnico di Mario Monti è bassa, o che non è alta, perché anche il modo di presentare le notizie è importante, a dimostrazione ulteriore che il popolo italiano non è composto da fessi, nonostante l'alacre lavoro di sostegno dei grandi quotidiani nazionali, come il Corriere della Sera, la Repubblica e La Stampa.
La sfiducia in Monti e nei suoi tecnici è talmente bassa che pure i partiti che fino a ieri si erano schierati a favore delle sue disposizioni aprono oggi alla possibilità di elezioni subito dopo l'approvazione della manovra, che deve essere approvata perché nessun altro governo riuscirebbe comunque a farne una capace di incassare il voto in parlamento, o comunque prima della fine naturale della legislatura.
I distinguo oggi si sprecano e se Berlusconi parla apertamente di una manovra deludente, da cambiare e di elezioni anticipate, Pierluigi Bersani si dice deluso e dichiara che voterà la manovra solo per senso di responsabilità.
Ed è la "responsabilità" che torna in questi giorni il valore più forte da coltivare nel nostro parlamento. A sole poche settimane dalla formazione del gruppo dei "responsabili" guidato da Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, oggi tanti si appellano alla responsabilità e voteranno a favore della manovra perché responsabili. Da destra e sinistra tutti responsabili: un vero trionfo per Domenico Scilipoti, il precursore della responsabilità, che fu tanto bistrattato e che oggi vede invece riconosciuto il suo sacrificio.
Ma è pure ormai chiaro che il governo Monti è già fallito, che ha i giorni contati e che nemmeno la protezione Reale potrà salvarlo.
Speriamo solo che i soldi spillati agli italiani non siano i soliti soldi buttati dalla finestra, nel tentativo di salvare una moneta ormai condannata, come accadde nel 1992 il governo presieduto da Giuliano Amato e la Banca d'Italia presieduta da Carlo Azeglio Ciampi (ricordiamole queste cose) bruciarono miliardi per difendere la lira dalla speculazione, per poi decidere di svalutarla ugualmente.
Non vorrei, l'anno prossimo, rivedere re Giorgio in televisione a chiedere nuovi sacrifici ai meno abbienti, ovvero a quelli che i sacrifici li hanno sempre fatti e sempre li faranno.

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