Ma io non posso, non posso più farlo, perchè lo sto facendo da anni e questo peso che porto dentro mi sta trascinando, poco a poco, alle soglie della pazzia.
E ciò che aggrava tutto è l'assenza completa ed assoluta di confidenti! A chi dire come mi sento? A chi dire i miei problemi, le mie angoscie, i miei colpi di genio, le mie quotidiane avventure, i miei perenni fallimenti ma anche i successi, le vittorie e le prospettive per il futuro?
Mi sento sola, come in una gabbia, una cella di isolamento, rosa, piena di festoni e di poster di Beautiful, e con un cazzo di televisore 45 pollici dove sbavare di fornte ai fratelli Salvatore, e con un computer dove tento di esorcizzare ogni giorno le mie paure, ma pur sempre in una gabbia, sola, dove neanche il carceriere si vede all'orizzonte, dove la parola è aria che si disperde nel nulla.
Vorrei condividere, vorrei discutere, vorrei fin'anche amare, ma prima di tutto vorrei vivere, ed il ritorno a casa mia, necessario e vincolante almeno fino a settembre prossimo è peggio di un sucidio: religione, religione, religione!
Basta, voglio dire che Dio non esiste, voglio dire che non è possibile che esista e che mi abbia lasciato qui, piagata in mezzo al nulla, con l'aceto sulle ferite, seppur vestita di strass e con in mano un libro di Baudelaire.
Troppa è la sofferenza che mi porto dentro, e troppo pochi i soldi che ho nel bancomat per poter tentare di cancellarla, ma tanto, ieri, neanche il mio splendido maglione nuovo ha cambiato nulla: non rimorchierò mai, è un dato di fatto...forse anche solo perchè aspetto che l'altro mi si palesi davanti per primo, magari pure sorridente, tanto per evitare che sia un etero di merda.
E sono stanco di vedere tutti quei bei ragazzi per strada e sapere che non saranno mai miei, e sono stanco di sapere che forse non ne avrò mai uno, a me che in realtà, in fondo in fondo, che sia manzo poco me ne sbatte, a me che basterebbe poco, solo una spallina di Prada su cui appoggiare la testa.
Ma ciò che mi fa schifo, e che mi fa rimanere attaccata a questa vita con il french e con le ciglia finte, è che io sono superiore agli altri, almeno sotto determinati aspetti (nulla osta che ci sia gente che sa meglio di me la matematica, l'informatica, la fisica, che suona da dio o che sforna piatti degni di Vissani), e che sia io a dovermi uccidere metre tutti questi pezzi di merda vivono contenti su questa schifosa Terra, magari accoppiati e soddisfatti, bhe, è rivoltante.
Il problema è che non vedo all'orizzonte nulla che possa cambiare questo mondo alla rovescia, ma l'unica cosa che so è che non posso aspettare, perchè è proprio l'aspettare che mi logora e mi fa impazzire.