Stamattina sono uscito con una splendida giornata a correre 10K con due gradi sotto lo zero.
Ci sono momenti mentre corri, in cui la mente va da un’altra parte, momenti brevi in alcune corse e momenti lunghi in altre.
Seduto sulla sedia a casa, nel mettermi le scarpe stavo già rimuginando, ad un pensiero, una visione, avuta stamattina quando mi sono svegliato.
Ci sono momenti in cui la visione è chiara e a quel punto da quel chiarore si entra nuovamente in una strada buia alla ricerca di un altro chiarore.
Qualcuno la chiama “illuminazione” e/o il frutto della meditazione.
Io non so cosa sia, ma stamani ho imparato a conoscermi meglio e da quel meglio nasce il percorso del peggio per ritrovare un altro meglio, e cosi via.
Stamattina sono andato a correre, e quando ho schiacciato lo start del Garmin, gesto che faccio sempre come un ossequio, ho salutato il cielo, la terra davanti a me, ringraziando di essere li, poter correre, averne la capacità, aver avuto le gambe e la testa per farlo.
E mentre cominciavo, il desiderio era di continuare quella “meditazione” quei pensieri del risveglio, quell’assoluta solitudine che è così presente in me e alla quale mi sto facendo spazio, avendo trovato quel “meglio” che si mi porta nel “peggio” ma con il desiderio sempre maggiore di arrivare ad un altro “meglio”.
Buona corse a tutti!