Partendo dalla lettura e commento della raccolta di poesie "Il venditore del tempo", del poeta libanese Talal Haidar (Baalbek, 1937), faremo un piccolo viaggio nella poesia e nella prosa libanese contemporanea prodotta in arabo-libanese e arabo letterario (fusha). E non solo.
Il venditore del tempo, è stato tradotto da Rami Haidar, figlio del poeta, e da Simone Sibilio, arabista, traduttore e docente universitario, che ha curato anche la bella e ricca prefazione. E' la prima raccolta pubblicata dal poeta, nel 1972, e viene per la prima volta tradotta in una lingua straniera.
Si presenta con testo a fronte arabo-libanese e italiano; è edito dalle Edizioni Q, nella collana Zenit, che è curata da Wasim Dahmash.
Perché un reading di poesia e musica?Perché durante il pomeriggio di sabato proietteremo alcuni video con le canzoni dei grandi della musica popolare libanese che cantano i testi di Talal Haidar. Come Fairouz, Sabah, Marcel Khalife, Majida El Roumi.
E come ad esempio la canzone del video qui di seguito: "وحدن/Da soli": parole di Talal Haidar, voce (meravigliosa) di Fairouz, la regina della canzone libanese, musiche (altrettante meravigliose) di Ziyad Rahbani, grande musicista libanese, nonché figlio di Fairouz e Assi Rahbani, storico compositore e musicista.
Proprio con le prime strofe di questa poesia-canzone si apre la prefazione di Sibilio:
Da soli restano come fiori di sambuco/da soli/
a cogliere le foglie del tempo/
chiudono la foresta/
e restano come la pioggia/
bussano alla mia porta.