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Real Madrid-Schalke 04 3-1: la festa di CR7, le lacrime di Jesé

Creato il 19 marzo 2014 da Pablitosway1983 @TuttoCalcioEste

Rottura del legamento crociato anteriore: è il responso, terribile, dell’infortunio occorso a Jesé, risultato dello scontro al 2′ di Real Madrid-Schalke con Kolasinac. Episodio che ha scioccato il Bernabeu e che terrà lontano dal terreno di gioco, durante parecchi mesi, il talentuoso e ribelle giovane spagnolo. C’è da sperare che questa serata resterà un brutto ricordo: Jesé ha le potenzialità per diventare una colonna del Madrid del futuro, Real-Schalke dovrà essere soltanto un incidente di percorso.

Una disdetta per il pubblico madrileno, occorso – nonostante il 6-1 all’andata conquistato a Gelsenkirchen – per godersi i duetti del 20 col suo compagno di “cantera”, Morata. Oltre, ovviamente, alle giocate del “protetto” della casa, Isco, e quelle di un altro prodotto del vivaio, Nacho – alla fine tra i più positivi. Insomma, in campo – non una sorpresa – c’era il Real Madrid 2 più Ronaldo. Sì, CR7 è insaziabile, vuole gol e record. E anche stasera ha ottenuto ciò che voleva, quasi a rispondere alla chiamata di Messi, da domenica scorsa miglior marcatore nella storia del Barcellona: doppietta, raggiunto Puskas – non Margheritoni – a quota 242 nella classifica cannonieri all time del Madrid. E, con almeno altre due partite da giocare, Ronaldo è a 13 reti stagionali in Europa, a -1 dal record assoluto di Altafini e Messi. Robotico.

Partita ovviamente condizionata dal risultato dell’andata, e forse è un bene: lo Schalke gioca sciolto da qualsiasi pressione, prova a regalare una nottata magica ai propri supporters accorsi in massa nella capitale spagnola. Ronaldo, accompagnato da Bale (sostituto di Jesé), è però di un altro pianeta: dopo una conclusione di Huntelaar insidiosa, il portoghese sale in cattedra e comincia a regalare giocate d’alta scuola. Draxler prova a imitarlo, con scarso successo: il ragazzo si farà, come il piccoletto Meyer, vulcano di fantasia e rapidità. Piccolo, veloce e tecnico: il prototipo del calciatore tedesco moderno. Ce l’avessero detto anche solo 20 anni fa, avremmo riso a crepapelle.

Morata mangia un paio di gol, clamoroso quello su assist al bacio di Bale, ma lotta e si rende utile nella costruzione del gioco: dai suoi piedi nasce l’azione dell’1-0 firmato Cristiano, assistito – manco a dirlo – dal supereroe Bale (Gareth). Trovato il vantaggio, i padroni di casa alzano il piede dall’acceleratore: ne approfitta Hoogland che, grazie alla deviazione di Ramos, segna il suo primo gol in Europa con una conclusione dalla distanza. A Casillas, al Bernabeu; un giorno lo racconterà ai nipotini con rispettivi amici. Huntelaar spreca un paio di buone occasioni prima dell’intervallo, lo Schalke prova la rimonta!!! Battuta infelice della maggior parte dei tifosi merengues.

Nella ripresa, Ancelotti dà spazio anche a Casemiro: sorpresa in estate, desaparecido negli ultimi sette mesi. Anche il brasiliano convince, guarderà il “clasico” dalla tribuna ma con un pizzico d’autostima in più. Autostima che non è mai mancata a Ronaldo che prende palla a centrocampo, accelera, evita l’intervento di due rudi tedeschi (loro sì, due stereotipi) e infila Fahrmann sul primo palo. Due minuti dopo l’ex United (ah, quanto farebbe comodo ai red devils…) colpisce la traversa, ma sugli sviluppi dell’azione, il galantuomo Bale regala a Morata la gioia del gol. Lui, di fianco a Casemiro domenica sera, potrà vantarsi di aver segnato…


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