Non mi piace Hugh “Wolverine” Jackman. Voi direte: «Se ha lavorato con due dei più grandi registi della contemporaneità, ovvero Christo-pher Nolan e Darren Aronof-sky, un motivo pur ci sarà». E ve lo dico io qual è il motivo, ve lo dico: «Anche i geni prendono della cantonate». Al proposito ricordo sempre di come Quentin Tarantino consideri le commedie pecorecce e pure pecorine con Lino Banfi ed Edwige Fenech dei cult personali. E se anche il più Grande si prende delle cantonate, vuol dire che tutti le prendono. No exception per Mr. Inception e per il compare cigno.
"Mi spiace figliolo, ma voglio bene solo ai robot!"
Real Steel, comunque, e che vuol dire? Vuol dire “Vero acciaio”. Uh, che titolo da omaccioni duri! Peccato che più che Real Steel, io l’avrei intitolato Fake Steel, finto acciaio. Se infatti pensate di trovarvi di fronte a un action tosto, vi sbagliate di grosso. Questa è una produzione Disney di quelle per tutta la famiglia, con un po’ di robottoni alla Transformers e qualche scazzottata del tutto innocua. Tanto se qualcuno si fa male, si tratta pur sempre di macchine, mentre le persone stanno in disparte. Una cosa che va detta dei combattimenti di questo film è infatti che assomigliano a quelli dei Pokemon, di Yu-gi-oh o di tutte quelle giapponesate bimbominkiate dove i protagonisti lanciano dei mostri e delle carte, o forse dei mostri che escono dalle carte o forse delle carte che escono dai mostri (non so, è troppo complicato da capire), ma non combattono loro in prima persona. Facile, così. Lo stesso succede in Real Steel. Scultissima in proposito è la scena dello scontro finale, con Hugh Jackman che tira pugni nel vuoto e il figlio lo guarda commosso…"Evvai, in tv danno Robot Wars con Andrea Lucchetta!"
Eh sì che gli incontri di pugilato sono qualcosa di tradizionalmente favorevole alla rappresentazione cinematografica, nel senso che un bell’incontro di boxe ha in sé qualcosa di intrinsecamente filmico, vedi la lunga tradizione di pellicole dedicate all’argomento, da Toro scatenato a Million Dollar Baby. Gli scontri sul ring tra robot sono invece quanto di più anticinematografico, oltre che antiestetico, si possa immaginare. Sarà anche che Shawn Levy non è certo un toro scatenato, alla regia. Shawn Levy che ricordo essere il regista di robe hard-troci come La pantera rosa e Una notte al museo. 1 e pure 2, per la serie “continuiamo a farci del male”. Andando a vedere tra i produttori, figura poi il nome di Steven Spielberg: un tempo garanzia di figata, o quasi, oggi garanzia di schifezza, vedi le sue ultime produzioni tv Terra Nova, The River e Falling Skies, per non menzionare la regia di War Horse. Con la differenza che lì veniva celebrato l'amore uomo-cavallo, qui l'amore uomo-robot.Un’altra roba oltre ai Pokemon e ai Transformers che questo film mi ha fatto venire in mente, e sarei vissuto benissimo anche senza doverlo ricordare è… Com’è che si chiamava quel programma ridicolo che davano su Italia 1 e poi pure su La7? Ah, sì: Robot Wars! C’era proprio bisogno di farne una specie di versione cinematografica?
"Ti sfido a guardarmi negli occhi, robot, e a darmi che non mi ami,
se ne hai il coraggio!"
In effetti questo video del gatto è fantastico, altroché Real Steel!
"Bambino odioso, vuoi che ti faccia l'accavallamento delle gambe alla
Sharon Stone? Eh no, che mi ti si blocca la crescita!"
Melancholia, Non lasciarmi, Another Earth, L’ultimo terrestre… questa è la fantascienza originale che voglio vedere più spesso. Transformers, Transformers 2, Transformers 3, Transformers Mille, L’ora nera, Skyline, Real Steel… questa è la fantascienza banale e vuota di idee che non voglio più vedere. E voi, volete vedere un film per tamarri? Evitate Reel Steel. Volete la versione Disney di un film per tamarri? In tal caso Real Steel è la visione perfetta. (voto 5-/10)