Il Berlusconi di Crozza di ierisera a Ballarò fa ridere, ma per merito dell’Italia, che rende possibile questo paradossale e quindi umoristico accostamento tra verosimiglianza e assurdo, che è il segreto della comicità, oltre che dell’epopea berlusconiana. Ormai sfiduciato senza rimedio sul destino dell’Italia, spero che gli italiani vogliano pagare il giusto prezzo del biglietto all’impareggiabile commediante che li ha intrattenuti per 20 anni. Antropologicamente parlando, sarebbe più coerente che lo votassimo tutti assorti nel grottesco che ci attornia, piuttosto che restare seri laddove tutto è boutade, soprattutto gli scrupoli elettorali in buonafede dell’italiano onesto. Democrazia è responsabilità, non delega. L’unico che l’ha capito davvero è Berlusconi, che non avendo alcun interesse per la democrazia, è il supremo irresponsabile. Non è vero dunque che non è uno statista. Lo è eccome, a suo modo ed a immagine e somiglianza del suo paese d’appartenenza. L’Italia non è più un paese di santi, navigatori e poeti, semmai, diceva Flaiano, è un paese di nipoti e cognati, in cui un anarchismo naturale è stato contaminato dall’individualismo neoliberista, generando un paese in cui governare è inutile, il paese di cui Berlusconi è l’interprete e testimone assoluto.
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