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REALITY di MATTEO GARRONE

Creato il 19 maggio 2014 da Viga
Te la ricordi " la questione morale"? Ti rammenti che anni fa qualcuno parlo di codesta questione legata alla politica? Ogni tanto , in questo benedetto e assurdo bel paese, ci si ricorda che siamo uomini e che meritiamo una vita migliore. Dignitosa, a testa alta. E la Morale , l'Etica , servono a questo.
Poi vabbè c'è la filosofia del godereccio spicciolo, dell'ostentazione viziosa di una pseudo vita trasgressiva,e so tempi da pazzi,che vuoi farci.
Però ricorda: la questione morale.
Ecco,per me  - e pensa un po' quanto sono antiquato e palloso- essa è fondamentale in tutte le cose che facciamo e diciamo. Anche , per esempio, se tu dovessi fare cinema. Anzi,sopratutto quando fai un film, un libro, scrivi una canzone,ecco ..Proprio perchè prodotti per le masse, una visione forte della tua morale ci deve essere.Morale ,anche come ideologia,ma non usare quella parola, che mo suona brutto. Eh,ma brutto assai,allora tu quatto quatto dì: Morale.Che fa tanto Papa Bargoglio, o come si chiama .
Matteo Garrone mette in scena un apologo anche morale,specchio di quello che l'Italia è diventata.  Usa un tena popolare per affondare le radici in un malessere profondo, prima di tutto politico e sociale e quindi- giocoforza- umano e individuale. Ma prima di tutto, lo ripeto zucconi miei, politico e sociale.
Ed è una visione tremenda e angosciante,un film doloroso,ma proprio per questo necessario e da vedere,sentire,perdersi dentro

Noi dobbiamo esserci, si si dobbiamo proprio esserci. E dove? Nell'immaginario collettivo,ma facciamo in fretta dottore! Se lo rammenta lei quello slogan...Dai,quello dei frichettoni anni 70? Tutto e subito.Eh,ma quello è bello assai come slogan. Perchè che ci dice? Immediato , ora. Mica che magari devo studiare,applicarmi in qualcosa e poi - casomai avessi talento e anche fortuna, che non guasta mai: la Fama.
No, non è tempo caro mio. Voglio la gloria ora. In questo momento e perchè? Perchè sono IO.  Come se bastasse essere te stesso. Individualismo sfrenato e ampliato dalla grancassa del nulla,delle luci,di un popolino mediocre che si sente rassicurato e ti invidia per la tua mediocrità trionfante . Rassicurante per chi vive ai margini,ma anche per quella piccola borghesia in cerca di soldi facili. Mediocre come i loro sogni

Quindi cosa capita nella vita di una persona che si arrangia con qualche piccola truffa,un lavoro come titolare di una pescheria, vita tra centri commerciali . Una vita come tantissime altre in una città come Napoli,ma potrebbe essere altro.
E qui , in un contesto dove ci sono poche difese intellettuali, arriva l'uragano del grande fratello. Basta vedere un pirla qualsiasi che tutti considerano un Mito,solo perché ha partecipato al programma ed è arrivato quasi alla finale. Quasi. Mogira in elicottero,fa la Bella Vita.
Che per me non è così: il massimo dell'effimero, unito a una grande idiozia,ma evidentemente per molti quella è la felicità. L'individualismo della formula: i wanna be somebody.
Così Luciano , per far un piacere al figlio, fa un provino e poi un altro E si auto convince di esser stato scelto per entrare nella casa. Quel luogo mistico, quel paradiso, dove tutti ti amano e ti riconoscono. Non sei più una persona giusta e normale,un lavoratore. Ma un Piccolo Dio.

I conoscenti, gli amici, la famiglia, ti pompa pure questo sogno futile ,questa tua aspirazione bassa . E così Luciano si gasa sempre di più. Fino ad entrare nel cuore di tenebra della febbre moderna: la popolarità senza merito particolare.
Solo perchè sei tu. E quasi sempre sei un pezzente, un poveraccio che suscita al massimo tanta pena un tanto al chilo.
Una discesa agli inferi, un girone dei dannati: quelli che vorrebbero esserci,ma stanno fuori.
L'uomo perde ogni difesa contro la paranoia montante e vede inviati della tv, che lo spiano, che lo giudicano , in ogni parte e la sua vita - fragile- va a rotoli. Esplode.

Garrone si mostra un grandissimo regista proprio in questa parte di lunga e insostenibile paranoia. Perchè lui ti costringe a provare empatia per il suo protagonista. Non è un uomo cattivo e Aniello Arena è bravissimo nel dar vita e luce a questo essere umano che si perde ,perchè non ha più codici morali,ideologie politiche,appartenenze di classe,visione collettiva del mondo.
Come tanti pensa che sia obbligatorio,doveroso,esser qualcuno,esser nella casa, amato e ben voluto da gente come lui. Che a loro volta lo idolatrano e invidiano,giusto il tempo per l'arrivo di un altro. Catena  montaggio della bassa macelleria dei corpi e delle vite, di esseri senza storia e senza un briciolo di dignità popolare.
Sai quella cosa che a noi figli del proletariato o della piccola borghesia ci veniva tramandata dai nonni,dai genitori,dalla nostra classe. Testa alta e dignità,quel pochissimo che hai ,è tuo perchè te lo sei guadagnato. Studia,applicati,conosci e migliorerai,altrimenti lavora e goditi quello che puoi.
Non funziona più così e Luciano è il simbolo dello spappolamento di codesta classe politica e sociale. L'individualismo tarocco dei poveracci.

D'altronde intellettuale è una parolaccia,una bruttissima cosa, tutte cose pleonastiche e vetuste,lascia perdere. Tronista,quella si che è una bella cosa,una parola magica,esotica,vita che splende come un diamante. Reality perché è la nostra mediocrità che prende il posto del vero,del reale. Eppure è anche essa vera. Lo sono i fans, le feste, le luci e il rumore assordante della musica techno.Ma tutto quello che ha parvenza di vero, è vita?

Il confine è fragile e Luciano si perde. In una follia senza sosta,di paranoia,insoddisfazione- regala le sue cose a sconosciuti cosi quelli della tv vedono quanto sia buono- e perde il contatto con la grigia ,a fondamentale,realtà.
Noi peniamo con e per lui, non possiamo sottrarci. Lui è un povero diavolo ingannato,anzi auto ingannato come molti
Una vita grigia, di gente mediocre, impreparata, senza qualità, che si brucia cercando il fatuo sogno dell'Essere Famoso, non bastano nemmeno i 15 minuti messi a disposizione da Warhol.
Questo è l'ultimo passo di un pensiero che da anni fa stragi di cervelli, e che vede nella cultura,nell'arte, nel sapere, una disfatta,una sconfitta, un'onta, una cosa inutile
Questo è il senso infimo e distorto della democrazia. Tutti possiamo farcela,diventare qualcuno,non serve niente. Come le opinioni che invadono i social network propagandando idee idiote,ma che vuoi te? Hai studiato?Mo arriva il professorone.
Ed è qui che arrivano i Luciano di questo mondo,ed è qui che arriva la nostra fine.

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