reality project

Da Guchippai

immagine realizzata da Alma Photos

la settimana scorsa grazie al malefico faccialibro sono venuta a conoscenza di un progetto fotografico che ho trovato interessante. ecco, in casi come questo il faccialibro non è malefico affatto, in quanto mi aiuta appunto a conoscere cose nuove. questo progetto che dicevo si chiama Reality Project ed è una serie di ritratti di donne nude, ma prima che vi fiondiate a guardare il blog già con la bava alla bocca, è bene precisare che le donne in questione non sono nè modelle, nè strafighe, nè ritoccate con Photoshop: sono delle persone normalissime che hanno accettato di farsi fotografare mostrando la normalità dei propri corpi, e normalità qui è sinonimo di difetti. uso questa parola volutamente a sproposito perchè in realtà non sono difetti affatto. chi di noi infatti è dotato di un corpo perfetto, intendendo con perfetto rispondente in pieno ai canoni estetici imposti? certo, qualcuno esiste, ma la maggior parte delle persone ha qualcosa che non va. sempre secondo il canone estetico imposto, ovviamente. se da un lato negli Stati Uniti è già nato un movimento anti-Photoshop e in rete sono numerosi gli esempi di prima e dopo la cura divulgati proprio come denuncia contro l'alterazione della realtà, dall'altro mi sembra che qui da noi siamo ancora in pieno delirio da ricerca di una perfezione inesistente. che poi, perfezione... vogliamo parlarne? ci sono persone più o meno belle, c'è chi dice che la bruttezza è un peccato perchè al giorno d'oggi esistono moltissimi metodi (più o meno drastici) per porvi rimedio, c'è l'ovvio suggerimento di prendersi cura di sè (il che non significa esagerare, però), ma per come la vedo io il nocciolo della questione è che si è varcato il confine imposto dalla natura, nel senso che i ritocchi apportati alle fotografie di modelle e celebrities varie vanno appunto nella direzione del soprannaturale, dell'impossibile perfezione. insomma, pare che ormai una bellezza normale sia poco, bisogna andare oltre, e allora ecco che modelle o attrici già belle di loro vengono ulteriormente cesellate. dall'altro lato della barricata ci siamo noi comuni mortali, sempre più abbacinati e confusi, che se prima potevamo sperare di avvicinarci a certi modelli perchè almeno erano umani, adesso non ce la possiamo fare perchè dobbiamo scontrarci con la realtà virtuale. quindi ben vengano progetti come quello citato sopra; imparare ad accettare se stessi è il dono più grande che ci possiamo fare. quante più persone riusciranno a farlo, tanto più aumenterà il numero degli esseri umani sereni che non fanno del male a se stessi in nome di non si sa bene che cosa.

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