Gemelle, separate alla nascita. Ma non di quelle omozigote, per intenderci, no no. Forse eterozigote e di sicuro ha preso il biondo della mia mamma.
So che lei, di cui nome fa Angele, ha fatto ciò che vorrei fare io, ma a Parigi: un piccolo minuscolo deli pieno di luci di Natale e scritte sulla vetrina.
So che come me ha seguito un suo sogno, per il quale non dorme di notte ma crede che la condivisione di cibo ed emozioni possa rendere felice le persone e questo è da dove trae energia.
Ama l’avocado, e ama mangiare sano, ma quel sano che concede ogni tanto alla golosità. Con occhio attentissimo ai fornitori.
Adora abiti un po’ svolazzanti e capelli lunghi mossi da onde. E’ naive – come me – e crede nel lavoro di squadra.
So che se aprissi questo deli sarebbe vicino a un parco e – come lei- farei zuppe da asporto, cucinerei quinoa e dolci al cocco e spaccerei muffin all’arancia con mirtilli rossi con la stessa disinvoltura con cui offrirei meringhe ai fiori in primavera.
E poi ancora – come me – dichiara che l’importante è costruire la vita che si è sempre sognato, perché tutto il resto è scusa – arzigogolazioni di virgole e virgolettate alle quali nessuno è interessato.
Cucina le stesse cose che amo cucinare: veggie burger, chevice vegana, semi di chia, insalata di fiori.
Insomma, è una tosta e a me le sue lucine piacciono un sacco.
Dicono che forse la vita non sia diventare qualcuno. Piuttosto sia non diventare qualcosa che è troppo lontano da noi stesse, perché ciò che conta è come abbiamo sempre sognato di essere per davvero. Se vogliamo volare dobbiamo abbandonare tutto ciò che trattiene le nostre ali da spiccare il volo.
Continua la nostra collaborazione con Foodora e questa volta abbiamo scoperto una piccola fata nel cuore di Parigi.
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