Titolo: Rebirth – I tredici giorni
Autore: Alessia Coppola
Editore: Dunwich Edizioni
Collana: —
Genere: romanzo
Formato: copertina flessibile
ISBN: 978-8898361915
Anno: 2015
Pagine: 184
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Blog dell’autrice: Anima d’Inchiostro
Ho deciso di leggere “Rebirth” di Alessia Coppola perché fortemente incuriosita dalla trama. Dopo aver letto l’ultima riga di questo romanzo posso dire di aver preso un’ottima decisione.
“Rebirth” è un lavoro fantastico, in tutti i sensi: fantastico nel suo genere, fantastico nella stesura, fantastico per la storia narrata.
Direi di cominciare dalla trama.
Siamo a New Orléans nel 1939. Grace è una famosa attrice di teatro, giovane e bella. Non ha avuto una vita facile: sua madre se n’è andata di casa quando lei era ancora una ragazzina e dopo la morte di suo padre ha trascorso qualche tempo in un istituto. Solo qualche tempo, poi è fuggita. Non voleva farsi adottare, Grace, non voleva sentire su di sé la compassione di nessuno. Voleva bastare a se stessa.
Grazie all’aiuto di Gary, un impresario teatrale che col tempo si è anche innamorato di lei, la giovane è riuscita a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto nel panorama teatrale della città. È all’apice del suo splendore.
E poi, ecco. Una ruga. Sul suo bel viso, una ruga.
Grace sa che un giorno la sua bellezza svanirà. Sa anche che a quel punto ci sarà una nuova giovane stella pronta a prendere il suo posto. Non riesce ad accettarlo. Il teatro è tutta la sua vita.
Senza rendersi conto pienamente di ciò che sta facendo, Grace si ritrova a stringere un patto con un Chronat, un demone figlio della Morte: l’eterna giovinezza in cambio della sua anima. Per salvarsi e non essere tramutata in demone a sua volta, la donna dovrà riuscire a sfuggire alla terribile creatura per tredici giorni. Se riuscirà a non farsi ghermire prima, sarà salva.
Fortunatamente Grace non sarà sola nella sua fuga disperata. Accanto a lei accorre infatti Ayku, uno Jupfer, ovvero un custode responsabile della sua salvezza che si fa carico del compito di proteggerla e impedire al Chronat di trovarla.
Tredici giorni per sfuggire a un destino peggiore della morte. Tredici giorni per riconquistare la libertà. Tredici giorni che a Grace saranno sufficienti per mettere in gioco non solo la propria vita, ma anche il proprio cuore.
Ho amato questo romanzo di Alessia Coppola sin dalle prime pagine poiché sono stata immediatamente rapita dallo stile dell’autrice: scorrevole, ricco di immagini, pulito e talvolta poetico. Le parole si susseguono con innata eleganza, intrecciandosi in frasi di sicuro effetto mai pesanti, mai scontate. La narrazione procede come se si stesse sfogliando un album di fotografie: uno scatto dopo l’altro, taluni delicati e fantastici, talaltri cupi e terribili. Una narrazione accattivante e ben costruita, capace di supportare mirabilmente una trama che pure ha il suo fascino. Uno stile diverso non avrebbe saputo rendere giustizia a questa storia. Sarebbe stato un peccato.
I personaggi di questo libro sono ben delineati, i protagonisti in particolare presentano tratti psicologici molto intensi. Il ritmo all’interno del quale si muovono è scandito dai continui spostamenti di Grace e Ayku, in fuga dal Chronat, ma non si rimane mai spiazzati o confusi. Si passa da momenti tranquilli ad altri decisamente più movimentati, il tutto in modo tale da non avere il tempo di perdere interesse nella storia. Non ci si può annoiare tra le pagine di “Rebirth”. Mai.
Bellissimi i risvolti imprevisti, non mancano infatti quei piccoli colpi di scena che pur essendo talvolta prevedibili riescono comunque a stupire piacevolmente il lettore. Nulla è mai scontato, fino alla fine. E anche alla fine ci si chiede se non potrebbe capitare qualcos’altro, magari in un seguito. Magari in un’altra vita.
Sono entusiasta di questo romanzo e sono totalmente rapita dallo stile della Coppola. Da tempo non rimanevo tanto affascinata, è bello lasciarsi sorprendere.
Una lettura che mi sento assolutamente di consigliare. Una lettura da godere e gustare dalla prima all’ultima parola, perché questo è un libro in cui ogni singola parola lascia il suo gusto. E la sua traccia. Nel cuore e nell’anima.
Antonella Arietano