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Regia: Jaume BalagueròInterpreti: Manuela Velasco, Javier Botet, Paco ManzanedoTrama: Angela Vidal è sopravvissuta ai terribili eventi di Madrid. Viene trasportata in un luogo remoto per stare in quarantena, in isolamento per numerosi giorni, una vecchia petroliera ancorata in mezzo al mare, lontana dalla costa e circondata dalle acque.Ma presto l'infezione esploderà di nuovo... Ci hanno segnalato un altro caso a Barcellona. Fammi indovinare...un matrimonio?
Sono una grande, grandissima fan della saga di "Rec".Nel 2007, o giù di lì (la mia precisione non si smentisce mai..), Balaguerò e Plaza hanno diretto l'unico vero mockumentary che abbia ragione di esistere. Un capolavoro del genere che ha fatto letteralmente morire di paura mezzo mondo, la maledetta bambina bionda ha popolato i miei incubi per giorni e che ha ottenuto un successo strepitoso. Inevitabile il sequel, di cui ammetto non avere un gran bel ricordo, anzi l'ho praticamente rimosso (dovrei rivederlo) e che, al contrario, ha ottenuto critiche piuttosto tiepidine.Ed arriviamo al 2012. Balaguerò, "quello intelligente"(cit.), lascia l'operazione interamente in mano a Plaza, probabilmente per dedicarsi a quel capolavoro di perfidia che è lo splendido "Mientras Duermas" (da noi conosciuto con l'orrido titolo di Bad Time) di cui se siete curiosi potete rileggere la mia recensione qui. L'aver lasciato tutto in mano a Paco Plaza da vita a "Rec 3 Genesis" (qui), un'ora o poco più strapiena di sangue e zombie con una protagonista assai efficace, la bellissima Leticia Dolera, ed un finale crudelissimo che ha ottenuto pernacchie praticamente ovunque mentre a me, ovviamente, ha divertito tantissimo.Per il capitolo finale della saga, ma il finale uno spiraglio aperto lo lascia, Balagueró riprende possesso della sua creatura e dirige in solitaria. Il risultato?Così così...Premetto che questo film l'ho visto in lingua originale sottotitolato, male, in inglese. La traduzione italiana infatti è "leggermente" approssimativa ed i dialoghi sembravano scritti da uno zombie ubriaco. Ergo la difficoltà di comprensione deve avermi fatto perdere per strada qualche cosa.Balaguerò, come giá fece Plaza per il terzo capitolo, abbandona completamente la tecnica del found footage a favore di qualcosa decisamente più tradizionale. Di questo gli siamo grati, senza alcun dubbio, ma proprio in Rec il found footage aveva trovato la sua migliore espressione. Quindi, mentre nel terzo capitolo il cambio di rotta funzionava alla grande in quanto si trattava completamente di un'altra storia con altri protagonisti, qui, togliendo la maledettissima camera a mano il film perde gran parte del suo fascino (non posso credere di aver detto una cosa simile....).Pur facendo continui a riferimenti a tutta la saga, compreso il terzo vituperatissimo capitolo grazie ad una nonnina piuttosto confusa, il ritorno di una Manuela Velasco che probabilmente ha stretto un patto con il diavolo (è uguale ad 8 anni fa..), ha disgraziatamente scatenato il confronto con il primo capitolo. E purtroppo, questo "Rec4" ne esce piuttosto maluccio.
Balaugerò non è un cretino, si vede, e forse si tratta di normale evoluzione di una saga, ripetersi non è mai bello. Però la trasformazione di una perfetta macchina per fare paura in una normalissimo zombie movie che una volta visto si dimentica sa di grande diludendo.
Ecco, l'ho detto.
Certo, ci sono tanti, tanti zombie, tra cui un paio di scimmie protagoniste forse dei momenti migliori della pellicola, che corrono veloci, ringhiano e mordono chiunque li capiti a tiro. Abbiamo anche l'indomita eroina, rigorosamente in canottiera che spacca tutto. Manca però il terrore puro e assoluto, quello messo addosso dal primo capitolo.
Qui mi è parso spesso di stare più dalle parti di un "Resident Evil" qualsiasi, con tanto di scienziati non proprio raccomandabili, anzichè in un lavoro di Balaguerò...e come parassiti quelli di "The Bay" sono decisamente più inquietanti dell'iberico vermone
E no. Pur riconoscendone alcune qualità oggettive, e girato bene e la Velasco se la cava sempre alla grande, non vi colto il gran divertimento decantato da tanti.
Insomma, una cosetta così che, come ho detto passa e va.
Come conclusione dei una delle saghe horror migliori degli ultimi anni scusate, ma per me è davvero un pò pochino.
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