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Recap di Premier che non si ferma perché arrivano le gallesi
Creato il 05 novembre 2012 da RightrugbyHarlequins e Saracens chiudono la prima frazione della lunga tappa verso la finale in testa, con 28 punti ciascuna. I Quins campioni in carica sabato al The Stoop hanno ottenuto una importante vittoria sul Gloucester, gente tosta in questa stagione e non è un caso che graviti a quattro punti dalla vetta, con il secondo migliore attacco del torneo (il primo manco a farlo apposta è quello degli Harlequins). 28-25 il risultato finale, maturato con tre mete per i padroni di casa, contro quella al 79' degli ospiti firmata da Billy Twelvetrees. I londinesi quando imbastiscono la loro azione tipo arrivano sempre nei pressi dell'area di meta se non oltre, come in occasione della marcatura dell'estremo Mike Brown al 13': lancio da rimessa, il tale che velocemente si infila nello schieramento ed esplora il territorio avversario (in questo caso la terza linea Maurie Fa'savalu, altrimenti ci penserebbe il convocato inglese Danny Care), quindi sventagliate al largo e via. Ritmo, ragazzi, ritmo. Le altre due mete arrivate entrambe nel primo tempo (Matt Hopper e l'ala Sam Smith) non bastano per scrollarsi di dosso i Cherry & Whites che hanno il piede di Freddie Burns e conquistano i falli necessari per spedirlo in piazzola. Alla fine niente punto di bonus per i Quins, sì al contrario per Gloucester che dunque perde, ma non resta fuori dal gruppo. Nel gruppo anche D'Apice e Chistolini, entrati a rilievo dei titolari in prima linea.
A proposito di importanza della precisione al tiro - e della disciplina. I Saracens ieri hanno battuto 29-24 i London Wasps che comunque si difendono meglio della stagione precedente: perdono ma riescono comunque a mettere a segno due mete col solito Tom Varndell e il mediano Charlie Davies al 77' per il bonus point difensivo, dopo che al 48' Nick Robinson aveva firmato il 17-17. Ma i saraceni non fanno sconti con Charlie Hogdson (21 punti). Dalle parti di Watford si nota un certo cambiamento di stile, perché se negli anni scorsi apparivano come uno dei team meno conservativi in materia di game plan sull'isola, adesso hanno adottato alcuni stratagemmi utili per levare le castagne dal fuoco quando manca l'intuizione. Unico "italiano" in campo da titolare Carlos Nieto, nessun convocato dei "nostri" tra le Vespe.
Sono fuori dai primi quattro posti i Northampton Saints, per un punto dietro a Gloucester con 23, sconfitti in trasferta nella tana delle tigri di Leicester per 16-12. Ryan Lamb fissa i punti a referto per i suoi, con un break iniziale di 0-6 (in difficoltà la mischia ordinata dei padroni di casa, dove Martin Castrogiovanni gioca tutti e ottanta i minuti). I Tigers, terzi con 25 punti, sono la seconda migliore difesa del campionato ad ora (guidano la speciale classifica i Saracens). Al 41' la meta di Matt Smith rompe l'equilibrio e se non c'è Toby Flood in giro ormai hanno George Ford che rafforza sempre più le ossa.
Recap: Harlequins e Saracens 28; Leicester 25; Gloucester 24; Saints 23.
Quattro vittorie e quattro sconfitte, 50%. E' il bilancio momentaneo di Chiefs e Bath. I primi sabato hanno superato 33-9 i Worcester Warriors: tra la meta dell'ala argentina Gonzalo Camacho e il piede di Gareth Steenson, dopo 25' era già 19-0 (le mete del mediano Haydn Thomas e del pilone Chris Budgen arrivano negli ultimi dieci minuti di gara).
Bath invece perde a Oxford contro i London Welsh: 16-9 per la matricola e i colpi di scena si palesano negli ultimi due minuti quando Gordon Ross al piede firma il 9-9 e all'80' l'ala Nick Scott marca meta della vittoria, rubando un passaggio telefonato del neozelandese Stephen Donald. Welsh che schierano una regìa sorprendente e a quanto pare vincente: Gavin Henson nr.10 (due piazzati nel primo quarto, poi all'ora di gioco cede posto a Ross) e la vecchia conoscenza viadanese Tyson Keats mediano. Arresto amaro per gli ospiti che nel turno precedente erano riusciti a sconfiggere i diretti concorrenti di Exeter ed ora se li ritrovano lì. Notare come per Bath gli Exiles siano indigesti, dal momento che anche contro gli Irish erano usciti battuti a settembre.
Recap: Chiefs e Bath 20, Wasps 19.
Toh, gli Irish, che sanno risuscitare i morti. Nell'anticipo del venerdì hanno ceduto il passo a Sale che dopo il cambio in panchina (si? No? Forse?) finalmente vince una partita: 21-9. Era il faccia a faccia tra le ultime della classe: ora i londinesi hanno 10 punti, gli Sharks 6. Almeno si sono smossi, ecco. Bryan Redpath, che prima del match era sceso a head coach avendo perduto le mostrine di director of rugby, parte con il piede giusto nelle nuove vesti. C'è lo zampino di una buona prova di Danny Cipriani, oltre che quello di Nick Mcleod scherato estremo, che calcia e marca meta al 15' - un quarto d'ora più tardi è il turno del centro Johnny Leota che combina con l'apertura che lo serve d'incrocio, passando palla dietro la schiena. La lunga corsa per la salvezza forse è davvero cominciata, se Sale saprà mantenere l'abbrivio, gli Irish sapranno riprendersi e i Welsh continueranno a regalarsi sorprese, dopo aver messo in sicuro la terza vittoria (le prime due erano giunto una dietro l'altro, a settembre, contro Chiefs e Sharks).
Recap: Warriors 15, Welsh 14, Irish 10, Sale 6.
Come sempre, i club non smettono del tutto durante i Test Match: il prossimo week end prende il via la Anglo/Welsh Cup, che ha la sua importanza dal momento che vale un posto in Europa. Ed è importante anticamera per chi, attualmente in seconda fila, volesse mettersi in mostra mentre i big sono impegnati in altre faccende internazionali.
Ecco le pool del 2012/13:
- Pool 1: Dragons, Harlequins, Gloucester, Exeter.
- Pool 2: Worcester, Sale, Leicester, Cardiff.
- Pool 3: Scarlets, Saracens, Wasps, Irish.
- Pool 4: Ospreys, Saints, Welsh Bath.
Funziona così: le squadre della Pool 1 affrontano quelle della Pool 4, mentre quella della Pool 2 se le vedranno con quelle della Pool 3. Quattro partite per ciascuna squadra (due in casa, due in trasferta), le prime classificate di ogni girone se la vedranno in semifinale. Tutto un caos calmo, apprentemente poco lineare ma molto british.
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