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ReCaS: il supercalcolatore italiano

Creato il 25 agosto 2015 da Cristian Deraco @christiandher

Ci sono voluti quasi 14 milioni di euro provenienti dall'Unione Europea ma alla fine il ReCaS di Bari ha visto la luce e da oltre un mese è al lavoro per smaltire una mole di calcoli che mai mente umana ha potuto anche solo immaginare.

ReCaS è l'acronimo di Rete di Calcolo per SuperB e altre applicazioni ovvero un supercalcolatore con una potenza di calcolo pari a 13000 computer, capacità di archiviazione di oltre 6000 Tbyte e una velocità di trasferimento dati di 10Gbit al secondo: ma che ci farà con tutta questa potenza di calcolo? Semplice: calcoli complessi per il CERN di Ginevra tanto per cominciare.

Il team che lavora al ReCaS di Bari per conto dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell'Università di Bari Aldo Moro è considerato all'avanguardia nel settore tanto che tutto l'impianto è un vanto in una zona dell'Italia spesso additata come buco nero per i fondi europei.

Il ReCaS è nato sulle ceneri del Centro di Calcolo scientifico di bari che nel 2012 ha contribuito alla scoperta del Bosone di Higgs.


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