Buongiorno a tutti in questo martedì disoccupato!!!!!!!
Per la rubrica: RECENSIAMO I POSTI DI LAVORO: COMUNITA’ PER MINORI.
Prima di parlarvi della mia personale esperienza presso ACLI INCONTRO di BRINDISI vi elenco i denominatori comuni di molte comunità, case famiglia, crap, centri disabili…qualsiasi ente o struttura sociale che oltre ad avere fantastiche mission e tantissime brochures con tutti gli obiettivi, hanno un unico comun denominatore SI DIMENTICANO DI PAGARTI E A VOLTE SI DIMENTICANO CHE HAI LAVORATO PER LORO, alcuni sono proprio professionisti: non solo non ti pagano ingenerale ma scordati ferie, niente maternità; e ovviamente che tu sia un’assistente sociale, uno psicologo o un educatore per loro non farà differenza sarai sempre un educatore ( e vabbè che si accetta perchè non c’è lavoro, ma qualcuno ci marcia…) Il fatto di essere tutti educatori è un’arma a doppio taglio perchè: sulla carta loro hanno nell’organico l’assistente sociale, l’educatore, l’OSS e lo psicologo, ma nella pratica e contrattualmente parlando hanno tanti educatori che fatto tutto tranne che la propria funzione. (per chi non è del settore tra assisnte sociale, psicologo ed educatore ci sono delle differenze pratiche ed economiche)
Oltre a questo, cioè ai “danni” per chi ci lavora, chi ne subisce le conseguenze sono gli “utenti”.Perchè molte volte i luoghi dove vivono non sono adatti alle loro esigenze, a volte le case sono troppo piccoli in proporzione agli ospiti. La norma vigente in Puglia, che fa riferimento alla legge nazionale (328/00, bibbia per un qualsiasi assistente sociale), prevede: prima che la struttura venga aperta vengano fatti dei controlli per avere l’autorizzazione e l’accreditamento, molte volte i controlli vengono fatti “sulla fiducia” cioè: ” tu mi dici che le stanze sono grandi?” “grandissime” “perfetto, come sta lo zio assessore?” “benissimo, ti saluta con affetto” “accreditato!!!”
A risentirne sono i ragazzi, diciamo che visto che non vivono più nelle loro famiglie, le comunità dovrebbero essere un ambiente ideale dove poter crescere bene, e diaciamo che una scatola di sardine non è proprio l’ambiente ideale. Se è vero che per un’assistente sociale uno degli obiettivi è il benessere dell’utente evidentemente lo stesso obiettivo non lo ha chi crea queste comunità. (questo succede a Martina Franca, Taranto, ma può succedere ovunque)
veniamo alla mia esperienza ACLI INCONTRO BRINDISI
Durante il colloquio ti chiedono se hai la macchina, perchè? perchè dovrai usarla a tue spese per le varie necesità SENZA AVERE RIMBORSO. Dopo un periodo di prova GRATIS, mi hanno fatto un contratto di un mese, poi non rinnovato per motivi legati alla mia professionalità ( non gli andavo bene come educatore, ti credo sono un’assistente sociale!!!) . NON MI HANNO ANCORA PAGATA (questo succedeva nel dicembre 2011) solleciti, richieste sono solo serviti a vedermi rifiutate le chiamate e all’invio del solito sms ABBI PAZIENZA, VALERIA, TI CHIEDIAMO UN ULTIMO SFORZO.
DENUNCIARLI? magari…dovete sapere che nel magico mondo del terzo settore la gente mormora e se tu denunci una comunità le altre ti bloccano l’ingresso, quindi se vuoi lavorare devi tacere, aspettare e portare pazienza. La pazienza non è la virtù del forte ma del DISOCCUPATO
Questa è la mia personale esperienza, ma sò che oltre a me ci sono tanti ragazzi che ancora devono essere pagati, credo che mai come in questi casi l’unione faccia la forza, quindi riuniamoci e ribelliamoci.
Per questo post ringrazio una lettrice che mi ha inviato la sua esperienza in un’altra comunità e invito tutte/i a raccontarmi le vostre esperienze, in modo da far aprire gli occhi su questi episodi dove i posti di lavoro sono pessimi non solo per chi ci lavora ma anche per chi ne usufruisce.