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Recensione 22/11/63, di Stephen King

Creato il 19 gennaio 2012 da Mik_94

“ Lecoincidenze esistono, ma sono giunto a credere che in realtà sianorare. C'è qualcosa all'opera, ok ? Da qualche parte nell'universo, oal di là di esso, un grande marchingegno ticchetta e fa girare isuoi mirabolanti ingranaggi. Ogni tanto, da mazzo salta fuori unacarta imprevista, ma quasi tutte le cose che sono devono essere.”

Recensione 22/11/63, di Stephen King
Titolo:22/11/63Autore:Stephen KingPrezzo:€ 23,90Numerodi pagine: 769Casaeditrice: Sperling & KupferSinossi:JakeEpping ha trentacinque anni, è professore di inglese al liceo diLisbon Falls, nel Maine, e arrotonda lo stipendio insegnando anchealla scuola serale. Vive solo, ma ha parecchi amici sui qualicontare, e il migliore è Al, che gestisce la tavola calda. Èproprio lui a rivelare a Jake il segreto che cambierà il suodestino: il negozio in realtà è un passaggio spaziotemporale checonduce al 1958. Al coinvolge Jake in una missione folle - efollemente possibile: impedire l'assassinio di Kennedy. Comincia cosìla nuova esistenza di Jake nel mondo di Elvis, James Dean e JFK,delle automobili interminabili e del twist, dove convivono un'animainquieta di nome Lee Harvey Oswald e la bella bibliotecaria SadieDunhill. Che diventa per Jake l'amore della vita. Una vita chesovverte tutte le regole del tempo conosciute. E forse anche quelledella Storia.

Questomi sembra il romanzo perfetto per inaugurare un nuovo tipo direcensioni : quelle che chiamerà recensioni musicali ! Cliccate“play” e lasciate che le parole dei Coldplay accompagnino le mie: “ When you try your best but you don't succeed, When you getwhat you want but not what you need .. ”


Unalettura fugace della trama e un'occhiata sbieca alla copertina ,all'inizio, mi hanno fatto strabuzzare gli occhi e , tutt'altro chemeravigliato, mi sono detto : “ Ok, il caro zio Stewie si èrincitrullito ! E' proprio vero che il tempo passa per tutti...Ilcervello è un orologio !”.Questo accadeva quasi un anno fa,quando, sul web, avevo avuto modo di leggere una sommaria sinossidell'ultimo romanzo del Re del brivido: un'opera che ,ad un primaocchiata , avevo liquidato come ambiziosa e poco originale .. unbizzarro episodio di “ Ai confini della realtà” in salsapolitica ! Sono una persona molto orgogliosa, ma - lo ammetto con ilcuore in mano - nessun giudizio è stato più affrettato eingannevole...E' dalla prima elementare che amici e insegnanti midicono che ho un modo chiaro e personale di esternare nero su biancopensieri e sensazioni. Con il passare del tempo ho finito percrederci.Mi piacerebbe fare delle parole il mio passaporto per ilfuturo, ma , mai come ora, non riesco a trovarne nessuna in grado disuggerire ai lettori la grandezza di questo romanzo. E' veramenteunico nel suo genere. Cosa dire di un romanzo in grado di far ridere,commuovere, battere i denti e tremare le gambe nello stesso tempo ?Io, sinceramente, come ho più volte asserito , mi lascio prenderemolto spesso dall'entusiasmo e , nell'assegnare le “famose”stelline ad un romanzo, non sono mai troppo oggettivo. Adinfluenzarmi sono sempre l'euforia del momento e le parole degliautori, impresse nella mia mente per un tempo che, spessoerroneamente, considero eterno. Dei tanti libri che ho letto, sonodavvero pochi quelli che, seguendo un ragionamento lucido ecalcolato, meritavano un punteggio pieno. 22/11/'63 è uno di quelli! Da quando ho aperto questo blog, mai nessuna valutazione è statapiù lucida. Questo romanzo è un 5 abbondante su un criterio divalutazione tipicamente “anobiiano” ; un'eccellenza su una scalada 1 a 10. King firma una delle sue opere più complesse, elevandosidal ruolo di “ re del brivido” in cui è stato relegato. Questotitolo non basta più per dare un accenno della sua maestria. Nonsiate scettici: in questo libro c'è veramente T-U-T-T-O ! E' un po'come uno di quei grandi classici per i quali il tempo sembra nonpassare mai: come in un mix omogeneo e perfettamente ordinato, cisono : amore, sete di vendetta, brutalità, sangue e fantomatichecospirazioni ; il tutto a cavallo di due epoche differenti ,dilaniatetra giusto e sbaglio, dubbio e consapevolezza, grettezza morale edevoluzione, passato, presente.. e futuro. In una trama inizialmenteun po' monotona, King parla principalmente del passato e del desideropiù grande nutrito dall'essere umano : quello di cambiarlo. Ilcelebre scrittore non guarda agli anni '60 con l'afflato affettivotipico dei nostalgici. Analizzando piccoli frammenti di realtà nellaloro complessità, il Re fa un ritratto lucido e brutalmenterealistico della società del tempo, parlandoci di un' America piùfiduciosa e sorridente - non ancora schiacciata dalla paura delterrorismo- ma che , nelle fondamenta, è corrosa da arroganza,razzismo e ignoranza. Ma, come direbbe Machiavelli, “l'uomo è uncavallo pazzo” : mai in divenire e sempre uguale a sé stesso,incappa continuamente negli stessi errori, macchiandosi delle stessecolpe e alimentando, con la sua cieca ottusità, quel macchinario misterioso che è il mondo. Cambiano i costumi, le tecnologie, le cittàintorno a noi si evolvono .. come possiamo rimanere fermi e nonprogredire, seguendo il fluire frenetico del cambiamento ? L'intentodell'autore ,per me, è proprio questo: ci vuole dare uno strumentoper conoscere il nostro passato e  per cambiare il nostropresente. La storia è fatta di costanti che si ripetono. Nullacambia realmente. Non serve un viaggio nel tempo per fare ladifferenza. Il libro spiega questo messaggio in più di 700 pagine e non vi nascondo che ,nella prima parte, la lettura non mi è parsa particolarmente esaltante. Questo romanzo, però, è come lavita di ognuno di noi : si alternano equamente momenti ditranquillità ad episodi frenetici ed emozionanti; picchi e vette.Tutto contribuisce alla costruzione di questo capolavoro. Lavoce del protagonista , in alcune pagine, si confonde con la nostra ;il suo viaggio nel passato diviene un modo inusuale e meravigliosoper viaggiare lucidamente nella nostra coscienza. King riescenell'impossibile. Dà volto ,infatti, a colui il cui nome ,per anni,è stato sinonimo di Male. La sua caratterizzazione di Lee Oswald èveramente unica; si finisce con l'affezionarsi alla sua famiglia, aprovare per lui pena e compassione, addirittura a comprendere ( manon ad appoggiare, ovviamente) le ragioni del suo scellerato gesto.Sappiamo a cosa andrà incontro e a quale voce del suo animo daràascolto, ma, inevitabilmente, finiamo con lo sperare ,per quest'uomoinfelice , un epilogo diverso. 22/11/'63 è la summa del sapere“kingeiano”. Mai speso 20 € in un modo più costruttivo ! Inumerosi ed espliciti rimandi al romanzo “IT” non possono nonentusiasmare i fan più accaniti e nostalgici ! Un'opera irripetibileed innovativa in cui l'autore si auto celebra , unendo in un unicoromanzo quegli elementi che hanno indotto critici e appassionatilettori a scrivere il suo nome nel firmamento della narrativamondiale. Paradossalmente, pur parlando il libro di uno dei piùcelebri attentati della storia, le pagine del romanzo trapelano amore: quello travolgente e straziante tra Jake e Sadie, quello tra unautore e i suoi lettori, quello tra un grande professionista e laletteratura.

“ Iocredo nell'amore, sapete? L'amore è vera magia portatile: non credosia nelle stelle, ma credo che sangue chiami sangue e mente chiamimente e cuore chiami cuore.” ( Pag. 748)

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