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Recensione – La setta dei libri blu di Gordon Dahlquist

Da Ayameazuma

Titolo: La setta dei libri blu

Autore: Gordon Dahlquist

Editore: Bompiani

ISBN: 9788845261060

Numero Pagine: 794

Prezzo: 22,00 euro

TRAMA: Miss Temple, una ricca signorina di buona famiglia, arriva a Londra e si fidanza con un promettente diplomatico, Roger Bascombe. Senza darle troppe spiegazioni, questi ben presto l’abbandona, inducendola, ingelosita e incuriosita, a pedinarlo. All’uscita dal lavoro, lo vede salire su un treno e lo segue. Il treno è pieno di gente mascherata, che si reca a una festa fuori città, in una villa inquietante. Per avervi accesso ci si deve quasi spogliare, ma Miss Temple è pronta ad accettare qualunque cosa pur di mescolarsi agli ospiti e scoprire il segreto del suo amato. Nella villa, insieme a due misteriose figure che incontra per caso – un famigerato killer, soprannominato Cardinal Chang, e un ufficiale, Svenson, incaricato di sorvegliare e accudire un principe debosciato – Miss Temple si trova coinvolta in un intrigo inquietante e mozzafiato, che cercherà in tutti i modi di sventare. Una setta di loschi individui sta infatti complottando per ottenere il controllo dei desideri altrui utilizzando dei libri di un misterioso vetro blu in grado di assorbire tutto ciò che popola le menti degli esseri umani.

Recensione: Questo è un libro controverso del tipo “o si ama o si odia”. E’ un racconto molto lento e pregno di minuzie e piccoli dettagli da far invidia ad un novello Sherlock Holmes. E, per quanti pochi siano i riferimenti al genere, è steampunk.
La storia non è solo quella di Miss Temple, giovane ragazza di buona famiglia, bensì è anche quella del Cardinale Chang e del Dottor Svenson. Infatti la storia è narrata dai loro tre punti di vista, alternati.
Per questo dico che è un libro lento, lo stesso capitolo viene ripreso successivamente da un altro protagonista e rivisto dal suo punto di vista.
La trama di per sé è molto interessante, tutto ruota intorno a questi “libri blu” e per proteggerli entrano in ballo forze altolocate, disposte a tutto pur di avere fra le mani questi preziosi oggetti.
Tutta la nobiltà londinese sembra essere daccordo per poter condividire questa bellezza, ma non sanno che i “libri blu” sono il mezzo di una piccola setta per ottenere il potere, plagiando le loro menti prima con uno strano macchinario a vapore e in seguito succhiando le loro menti all’interno dei libri di vetro.
Inseguimenti in treno e in carrozza, donne blu dalla forza portentosa, principi sodomiti e privi di morale incredibilmente trasformati durante una seduta al macchinario.
Chang e Svenson, nulla di più opposto, cercano in ogni modo di salvare Miss Temple e loro stessi. Stupiti dalla forza d’animo della ragazza nel cercare indizi (la storia nasce di per sé intorno al fatto che il fidanzato la lascia. La cosa non la turba più di tanto, ma vuole scoprire il motivo per puro amore della logica), la affiancano nel cercare di smascherare coloro che hanno ormai in pugno tutto il paese.
Personalmente mi ha mozzato il fiato, ogni volta staccare gli occhi era un tormento ed è per questo che lo consiglio caldamente.

QUESTO è steampunk, altro che Vaporità.


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