Recensione a basso costo: Gli acchiappazombie, di Jesse Petersen
Creato il 24 novembre 2013 da Mik_94
Ciao
a tutti, amici miei, e buona domenica! Il weekend, oggi, ha portato
una nuova recensione. Ringraziando la casa editrice per avermi inviato il romanzo a sorpresa, vi abbraccio tutti e, nella mia solitudine dei
numeri primi, vado a vedere un po' cosa mangiare a pranzo. Potrei
diventare uno chef, vi avverto! Buona giornata, M.
Titolo:
Gli acchiappazombie
Autrice:
Jesse Petersen
Editore:
Multiplayer Edizioni
Numero
di pagine: 223
Prezzo:
€ 9,90
Sinossi:
L'apocalisse
zombie ha portato fortuna a Sarah e David. Il loro matrimonio va a
gonfie vele. Comunicano bene, condividono le responsabilità e,
adesso, stanno avviando un'impresa. Acchiappazombie: per soddisfare
le vostre esigenze di eliminazione zombie. Ci sono un sacco di zombie
e questo significa un sacco di clienti... Solo che uno di loro non li
vuole morti, ma vivi e pronti per la sperimentazione. Gli scienziati
pazzi possono essere clienti difficili e, questa volta, Sarah e David
potrebbero aver messo troppa carne al fuoco.
La recensione
Esattamente
una settimana fa, recensivo Shadows, prequel del romanzo che –
divertente e veloce – aveva segnato l'inizio della mia tanto
desiderata estate. Per una pura coincidenza, proprio sette giorni
dopo, ho letto il secondo capitolo di un altro romanzo –
altrettanto divertente, altrettanto veloce – che, invece, mi aveva
piacevolmente accompagnato in una situazione decisamente meno
piacevole: l'ultima settimana prima degli orali. Panico, follia,
delirio assoluto. Libri ovunque, post it appiccicati anche tra i
capelli e sulle T-Shirt, dizionari aperti sulla scrivania come
trappole mortali e, in mezzo a quel pandemonio, un libro animato da
protagonisti che vivevano in un disastro ancora più grande e
temibile del mio: l'apocalisse. Loro mi avevano insegnato, nel loro
piccolo, in quelle poche pagine disseminate di morti, risate e tanto
amore, come affrontare l'inevitabile con stile. Senza mai perdere la
speranza, il sorriso... e la testa. E, quest'ultima cosa, non è da
intendere in senso lato, proprio no!
Finché zombie non ci separi,
come l'Obsidian di Jennifer L. Armentrout, non era il libro
dell'anno, e non voleva nemmeno esserlo: semplicemente, era la
lettura spensierata e buffa di cui tutti, ogni tanto, hanno bisogno.
Era un antidepressivo diventato libro. Era L'alba dei morti
dementi diventato romanzo. Il tema della fine del mondo è noto
mondialmente almeno quanto la mia incostanza: sarò, probabilmente,
uno dei pochi lettori al mondo, infatti, a non scalpitare di gioia
all'idea di conoscere, a poca distanza di tempo, i risvolti delle
saghe che ho letto. Mi stanco facilmente e preferisco che il tempo
limi meglio i miei ricordi, in modo da frenare le aspettative ed,
eventualmente, la noia, tra un romanzo e l'altro di una serie. Anche
con il secondo romanzo di Jesse Petersen ho fatto un'eccezione: sarà
finita meglio o peggio rispetto a quella brutta delusione chiamata Shadows? Meglio, decisamente meglio. Gli acchiappazombie,
infatti, è perfettamente coerente con il contenuto del primo volume.
L'interruzione quasi non si percepisce: è graduale, delicata,
naturale. Come Sarah e David non si sono presi una pausa nella loro
corsa verso la vita, così l'autrice non ha perso inutilmente tempo
prezioso: è tornata, grazie alla nostra Multiplayer Edizioni, in
tempi record, con lo stile, i personaggi e la leggerezza che me
l'hanno fatta conoscere e, in parte, anche amare. Ancora una
volta ha fatto il suo dovere, rispettando promesse fatte e le scarse
aspettative di sorta: mi ha divertito. Tanto. Il primo capitolo, con
personaggi proiettati dalla routine al set di un film splatter con le
risate registrate di sottofondo, aveva più trucchi e più dettagli
per fare ridere e sorprendere. Gli acchiappazombie, invece,
più vicino ai tanto citati Mad Max e Resident Evil,
questa volta, sceglie di parodiare i film più fisici, adrenalinici
ed estremi del genere. Ridere con la versione non-morta di Mr &
Mrs Smith era facile; si può
farlo, invece, davanti alle armi e ai colpi di kung fu di sexy eroine
in latex alla Kate Beckinsale? Con la Petersen tutto è possibile. In
un'America a pezzi e infestata da gente letteralmente a pezzi, la
narratrice di sempre, Sarah, ha lavorato ad una redditizia attività
anticrisi e, idolo delle masse, dall'alto della sua nuova mansione,
può finalmente fare un'autopsia degli stupidissimi film d'azione,
pieni di bellocci e bellocce con le tutine generosamente imbottite,
che il suo David l'ha sempre costretta a vedere, in serate molto poco
romantiche passate sul divano mezzo sfondato del loro appartamento
ormai andato in fumo.
Perché Hollywood dice un mare di stronzate.
Gli zombie non sono affascinanti e romantici come in Warm
Bodies, la Pretty
Woman di turno non troverà
nessun Richard Gere in limousine e smoking a strapparla via dal suo
corpulento pappone, le storie d'amore tra adulti non sono come mostra
The Notebook, Underworld
è una palla colossale. I
pantaloni di pelle stringono, fanno sudare le cosce, ingigantiscono
preoccupantemente il sedere (colpa loro, non dei fornitissimi magazzi del McDonald
sopravvissuti a una catastrofe planetaria!) e non facilitano
aggraziati e agili calci fluttunati alla Jackie Chan. Il rischio di
somigliare a un Kung Fu panda vestito di nero è dietro l'angolo,
siete avvertiti! Da disoccupati a icone, però, in situazioni come
queste, il passo è breve: morti tutti, morta la crisi economica.
Mentre Finché zombie non ci separi era
impostato come un alternativo opuscolo sulla terapia di coppia “fai
da te”, Gli acchiappazombie è
un manualetto per piccoli imprenditori desiderosi di crescita,
arricchimento personale, armi da brevettare e sangue marcio.
A bordo
di un furgoncino ridipinto che richiama quello dell'indimenticabile
Scooby Doo, Sarah e
David uccidono morti viventi su commissione. E fanno affaroni,
signorsì! Un autentico toccasana per l'autostima di Sarah: non deve
fare autografi ai suoi fan, ma ha comunque tipi in astinenza forzata
che, ad ogni occasione, nella folla, le cercano di palpare le tette.
E' la popolare, desiderata e ricca Paris Hilton dell'apocalisse.
Shhh... Non vi fate sentire! Lei preferisce Anne Hathaway: più
raffinata, meno estroversa
e con una tuta attillata che, nell'ultimo Batman,
le stava da Dio. La relazione con il suo David è cresciuta, non si è
arresa ed è sopravvissuta a un avvento di disgustosa violenza che li
ha trovati più forti, innamorati e affiatati di prima. Ma, cosa
risaputa, nemmeno loro possono sfuggire alla famosa crisi del secondo
romanzo... altro che crisi del settimo anno! Ci sono passati tutti e,
con un affascinante scienziato pazzo similissimo a Luke Wilson - non
il biondo con il naso storto, quello dei Tenenbaum!
- a far girare la testa alla nostra protagonista, riusciranno i due a
uscire sani e salvi, con la fede al dito, il cuore al posto giusto e
nessun morso bavoso sul collo? Scopritelo voi, tra ironici triangoli
sentimentali, zombie bionici e undicenni pestiferi che amano la guida
spericolata, la famiglia, l'azione, i colpi di scena finali. Gli
acchiappazombie è un libro
onesto, leggero, rilassante e coinvolgente che, caso raro, sa
restituire ai lettori il poco che promette. Finché il divertimento
facile è ciò che cercate, affidatevi a Jesse Petersen: la figlia
segreta di George A. Romero e Carrie Bradshaw ha tutte le carte in
tavola e, questa volta, sembra essersi divertita a leggere e fare a
pezzi anche qualche noioso libro di economia. O, magari, facendo
zapping, si è soltato trovata davanti una puntata di The
Apprentice; prima di spegnere la
TV sul faccione di Briatore, ha elaborato questo suo secondo, esilarante romanzo.
Una satira, diluita con tanto sangue e acqua di rose, che fa più che
bene il suo sporco e duro lavoro. Per sterminare zombie, infatti, è severamente vietato
essere schizzinosi. Le mie tre stelline sono riconfermate e il prezzo
del volume si abbassa di ben cinque euro. Anche se, qualche
fastidioso errorino di stampa qui e lì, si sarebbe potuto evitare,
onestamente, a una rilettura più attenta e accurata.
Il
mio voto: ★★★
Il
mio consiglio musicale: Capital Cities - Safe & Sound
Potrebbero interessarti anche :