Magazine Cultura

Recensione a basso costo: La diciottesima luna, di Kami Garcia e Margaret Stohl

Creato il 10 settembre 2014 da Mik_94
Ti amerò fino al giorno dopo l'eternità.
Recensione a basso costo: La diciottesima luna, di Kami Garcia e Margaret Stohl Titolo: La diciottesima luna – Beautiful Chaos Autrici: Kami Garcia e Margaret Stohl Editore: Oscar Mondadori Numero di pagine: 545 Prezzo: € 10,50 Sinossi: Quando Ethan pensa di essersi abituato alle stranezze della cittadina in cui vive e ai misteriosi poteri di Lena, la sua ragazza, l'antica maledizione che incombe sulla famiglia di Lena, si abbatte su di loro e sulla città. Mentre sciami di locuste, uragani e siccità sconvolgono Gatlin, Lena perde i propri poteri soprannaturali ed Ethan inizia a dimenticare nomi, numeri di telefono, ricordi e interi periodi della sua vita. L'Ordine delle Cose sta per essere sovvertito e man mano che la Diciottesima luna si avvicina, una domanda si fa sempre più chiara tra gli abitanti della città: cosa - o chi - bisogna sacrificare per salvare Gatlin?                             La recensione Quante cose cambiano in due vite, tre romanzi, milleseicento pagine. Quante cose, invece, non cambiano. Immagino sia così che dev'essere. Ci sono alcuni ingredienti che mutano e altri che restano. Rassicuranti, invariati, fissi. Affidabili, e completamente, sono lì quando noi li cerchiamo: a portata di mano, quasi. Quante sono le cose che cambiano in un anno e in un mese – il tempo tra un capitolo e l'altro, tra la luna vecchia e quella nuova, tra il verde e l'oro, tra i diciassette e i diciotto? Pochissime, quando Kami Garcia e Margaret Stohl sono le autrici con cui tu lettore – ventenne, quindicenne, dodicenne - hai l'onore di avere a che fare. Quando, in testa, hai una saga bella come lo è quella di The Caster Chronicles e il tempo si cristallizza: fermo immagine che la tua personale volantà domina e scoglie un po' quando le pare. In tutta sincerità, pensavo che, in tredici mesi, il mio gusto si fosse affinato di botto. Mi scopro infatti ogni giorno più stanco delle mode, e esigente, e rompipalle, e mi accorgo che, spesso, la fretta generale minaccia di togliere la magia di un tempo alle mie letture. Grosso sbaglio. Diventare un automa di lettore, intendo, e pensare che nell'arco di quella pausa di riflessione lunga un inverno e un'estate il sortilegio che mi univa alla gotica Gatlin si fosse rotto. Poi ecco. Eccomi, eccoci. 
Recensione a basso costo: La diciottesima luna, di Kami Garcia e Margaret Stohl La notte non mi ha portato consiglio, né l'ha fatto La diciottesima Luna. Scrivo - tutto gongolante, stordito, scriteriato, soddisfatto - che questo terzo romanzo, come i precedenti, mi è piaciuto da impazzire. Tra le cose che non sono cambiate, la fascinazione che la fortunata collaborazione tra le due autrici americane esercita nei miei confronti. Mi ammaliano, con trucchetti che conoscono solo e soltanto loro. Mi attirano con l'odore di torte peccaminose, limoni gialli, rosmarino profumato e imbottigliano la mia anima da eterno Peter Pan nelle bottiglie di Coca-Cola vuote che Amma ha legato a testa in giù sui rami dei meli, in giardino. A Gatlin succedono cose come quelle. Gli spiritelli vengono intrappolati nella casa di vetro della bibita più famosa e zuccherosa che c'è; i geni della lampada sono liberati nelle stanze da letto di inumane diciassettenne sexy; le zie in panciolle hanno portali segreti che portano nelle misteriose tombe di New Orleans o nel Futuro, proprio accanto allo scaffale delle conserve fai da te. Tra le cose che sono tutte diverse, invece, la vita in una cittadina a lungo condannata all'immobilismo in cui improvvisamente succede quello che ogni adolescente medio sperava: il cambiamento. Ma attenzione ai desideri, ché sono dispettosi e imprevedibili! Ethan Wate voleva per il suo ultimo anno di liceo una sana ventata di novità, non di certo l'Apocalisse. 
Recensione a basso costo: La diciottesima luna, di Kami Garcia e Margaret Stohl Voleva fuggire via e adesso vuole restare e basta. Per cambiare le cose. Per Lena. Ci sono equilibri che si sono spezzati, nel Mondo Sotterraneo, quando la prima e ultima ragazza che mai amerà si è rivelata essere una Maga, ha spezzato in due la luna, ha reclamato se stessa. Quello spigolo bruciacchiato d'America, afflitto da piaghe da antico testamento, sta marcendo dall'interno. Una putrefazione inevitabile che, dal fondo della tazza, ha conquistato la cima di latte e cioccolato. Niente ha lo stesso sapore. Si confondono lo zucchero e il sale, l'acre e il delicato, la destra e la sinistra. Si ci dimentica il proprio numero di telefono. Ah, e dove mettiamo la trasformazione di Link che è diventato Linkbus; quella di un'ammiccante Sirena che è diventata umana e si è anche immatricolata; il trasferimento delle Zie e delle loro cianfrusaglie polverose in una casa stretta e dalla privacy inesistente; il tenero che nascerà tra l'inglesina Olivia e quel satanasso impunito di John Breed? La diciottesima luna è uno spasmodico ed emozionante conto alla rovescia verso un avvenimento che ci priverà delle parole. Un pasticcio divertente e con la caratteristica eleganza, tutta merletti e orli, sermoni e imprecazioni, del Sud. Un meccanismo infallibile di causa-effetto, scandito dai rintocchi del Selenometro, dai colpi di scena, da indovinelli criptici e musicali che – come nel Macbeth – sono da interpretare. Presagio di agrodolci catastrofi. Squadra che vince non si cambia. Struttura che vince non si cambia. Guai, altrimenti. Le amiche scrittrici – amiche tra loro, un po' amiche mie – assimilano la lezione e aprono le porte ai classici flashback e, questa volta, alle segrete verità della spietata Sarafine: il risultato è un urban fantasy di quelli che piacciono a me, che sembra un percorso sottile, eppure costellato di polvere di stelle, in mezzo al meglio della letteratura americana – Il crogiuolo, Il buio oltre la siepe, le raccolte poetiche di Emily Dickinson e Edgar Allan Poe. Perché mi piace non lo so, o forse sì. Si parla di una di quelle storie che avrei adorato da bambino – con gli amori ostacolati, le maledizioni, i sacrifici – ma con lo stile pieno ed evocativo che apprezzo ora. Al bambino la magia, all'adulto i dettagli. Dico sempre che non sono uno di quelli che ai personaggi dei libri ci si affeziona. Non mi è mai capitato di soffrire talmente tanto, appresso a loro, da non volere leggere per giorni altro. Non posso prendermi a cuore la vita di ogni protagonista di cui mi trovo a leggere. Sono un blogger e un lettore bionico. Sono come un medico. Un po' di distacco è consentito; è vitale. A Ethan e Lena, in barba alla prassi, tengo eccome. Il potere delle eccezioni, vedete, mi rende miope davanti agli eventuali difetti di fabbrica. Il mio voto: ★★★★½ Il mio consiglio musicale: Florence + The Machine – Spectrum



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :