Recensione a basso costo: La meccanica del cuore, di Mathias Malzieu
Creato il 16 agosto 2013 da Mik_94
Ciao
a tutti, amici. Come state, e come avete passato il vostro
Ferragosto? Spero vi siate divertiti: io ho trascorso in spiaggia
mattina e sera, aspettando – verso mezzanotte – i fuochi
d'artificio che non hanno sparato. A causa del vento e delle nuvole,
li hanno rimandati ad oggi. Personalmente, mi sono appena svegliato e
subito ho pensato a postare la recensione dell'ultimo romanzo che ho
letto: La meccanica del cuore. Fatemi sapere cosa ne pensate e ditemi
se l'avete letto anche voi. Buona lettura e un abbraccio, M.
Uno,
non toccare le lancette. Due, domina la rabbia. Tre, non innamorarti,
mai e poi mai...
Titolo:
La meccanica del cuore
Autore:
Mathias Malzieu
Editore:
Universale Economica Feltrinelli
Numero
di pagine: 145
Prezzo:
€ 8,00
Sinossi:
Nella notte più fredda del mondo possono verificarsi strani
fenomeni. È il 1874 e in una vecchia casa in cima alla collina più
alta di Edimburgo il piccolo Jack nasce con il cuore completamente
ghiacciato. La bizzarra levatrice Madeleine, dai più considerata una
strega, salverà il neonato applicando al suo cuore difettoso un
orologio a cucù. La protesi è tanto ingegnosa quanto fragile e i
sentimenti estremi potrebbero risultare fatali. Ma non si può vivere
al riparo dalle emozioni e, il giorno del decimo compleanno di Jack,
la voce ammaliante di una piccola cantante andalusa fa vibrare il suo
cuore come non mai. L'impavido eroe, ormai innamorato, è disposto a
tutto per lei. Non lo spaventa la fuga né la violenza, nemmeno un
viaggio attraverso mezza Europa fino a Granada alla ricerca
dell'incantevole creatura, in compagnia dell'estroso illusionista
Georges Méliès. E finalmente, due figure delicate, fuori degli
schemi, si incontrano di nuovo e si amano. L'amore è dolce scoperta,
ma anche tormento e dolore, e Jack lo sperimenterà ben presto.
La recensione
"Da
quando l'ho sentita cantare, avevo un sogno: ritrovarla. Ho
attraversato mezza Europa per riuscirci. Mi hanno spaccato uova sulla
testa e ho rischiato di farmi squartare da un esperto dell'amore con
le defunte. Certo, sono una specie di handicappato del grande amore,
e non è detto che il mio cuore di fortura possa resistere al
terremoto emotivo che prova quando la vedo, ma di fatto batte per
lei."
Era
il 4 Aprile dell'anno scorso quando La meccanica del cuore arrivò
in libreria, con la sua dolce storia, con la sua poesia, con una
copertina semplicemente da mettere in cornice, per contemplare
mattina e sera, notte e giorno, l'ultima meraviglia firmata da un
geniale artista dal nome nobile e affascinante: Benjamin Lacombe. Un
cielo bianco neve, i tetti grigi di casupole sbilenche che sporcano
la perfezione lattea di nuvole impercettibili, un paio di ingranaggi
di metallo a far muovere, come i romantici ballerini di un antico
carillon, le sagome di due innamorati, apparentemente stretti in un
abbraccio appena sciolto, ma, ad un'occhiata attenta, già
lontanissimi. Lei ha i capelli del colore della notte più buia e
fredda del mondo, la pelle di porcellana e la bocca rossa come una
piccola, esotica Biancaneve. Piroetta nel vento, su una canzone
spagnola che le sgorga da dentro, e il suo vestito corallo si schiude
come un fiore d'inverno, mentre l'aria si diverte a giocare con la
sua stoffa d'incanto. Alle sue spalle, un ragazzo triste, pallido,
pazzo. Pazzo di lei. Ha un vestito troppo elegante e troppo largo e,
negli occhi, l'amarezza di chi osserva un'amante andare via e una
fiamma spegnersi. Una mano tesa verso la sua lei, l'altra portata al
petto: sul cuore che non ha. Sono Jack e la sua ballerina andalusa un
po' sbadata. E quella racconta da Mathias Malzieu, forse, è la loro
storia. Forse...
Lessi di loro per la prima volta sul risvolto di
copertina di un volumetto targato Feltrinelli
e decisamente troppo costoso per le mie scarse finanze. Dopo un lungo
viaggio, insieme, erano arrivati in libreria proprio quel giorno. Era
il mio diciottesimo compleanno, ma, dopo tutti gli euro spesi per una
festa con gli amici di sempre e tutti i propositi di non comprare
cose squisitamente al di fuori della mia portata, la mia scelta era
ricaduta su altri libri; libri che, ora come ora, nemmeno ricordo.
Allo stesso prezzo del romanzo di Malzieu, ne avevo comprati ben due.
Una scelta saggia, da adulti: ciò che sarei stato io da quel giorno
in poi, immaginavo. Alla fine, La meccanica del cuore era
solo un romanzo per bambini troppo caro. Continuammo a corteggiargi
in silenzio in libreria: lo prendevo tra le mani, lo soppesavo,
fantasticavo sui malinconici ballerini in copertina, aspettavo
nemmeno Dio sa cosa. All'inizio di agosto, poi, sono tornato a
pensarci. Avevo visto il trailer del film di animazione sui cui tanto
di era divagato, ed ero cotto a puntino. Il destino, per una volta,
era dalla mia parte: il libro era in già in libreria ad aspettarmi,
era appena uscito anche in edizione economica, era in sconto. Bingo!
Il tempo di dare quei sei euro a un commesso tutto gentile e
sorridente e già ero caduto tra le pagine. Ero per strada,
camminando senza guardare dove mettevo i piedi, ma nel frattempo
cadevo senza peso in quel racconto senza contorni netti. Bucavo
quelle nuvole grevi presenti in Inghilterra in qualsiasi periodo
dell'anno, planavo sui comignoli non lontani dalla mia amata Londra
vittoriana, franavo sulla strana casa della strana Madeleine. Dal
calore dell'estate ero passato al 16 Aprile del 1874, il giorno più
freddo del mondo: i fiumi gelavano, gli uccelli cadevano al suolo
come ghiaccioli, le fontane immobili sembravano lampadari in
cristallo e, in una casa fuori mano, il piccolo Jack nasceva senza
una mamma e senza un cuore. Il calore della misteriosa Madeleine
aveva sopperito alla mancanza della prima; le sue mani miracolose
avevano regalato non battiti, ma ticchetti, al secondo. Nel suo
laboratorio, in un losco quartiere abitato da prostitute dall'animo
gentile e da senzatetto con amori perduti in bottiglie vuote come
le loro tasche logore, aveva cucito un orologio a cucù sul cuore
gelato del bambino. Un meccanismo provvisorio, fragile, destinato a
perdere i suoi vitali bulloni in caso di forti emozioni. In caso una
donnina dal naso piccolo e dagli occhi grandi ed espressivi come
quelli di un manga l'avesse fatto scoppiare di passione.
Innamorarsi:
vietato. Eppure nessun orologiaio, nessuna custode, avrebbe potuto
manometterne i magici meccanismi ed evitarlo. L'amore è un rischio
che tutti, in cerca di un dolce assenzio più caro dell'adrenalina,
non vedono l'ora di correre. L'amore è cieco, ed altre frasi fatte
simili... In realtà l'amore di Jack ci vede benissimo e, appena
bambino, si innamora senza sapere nemmeno cosa significhi farlo. E'
la piccola meraviglia che ha visto ballare e cantare in piazza a
non vederci tanto bene: ha deciso che non le regalerà fiori, ma un
mazzo di occhiali tutti storti. Ha deciso che la seguirà in capo al mondo, e
oltre. A bordo di un monopattino supersonico, inseguito da un bullo
che vuole tutto ciò che gli appartiene e aiutato da un inventore
pazzo con la passione per una cosa sconosciuta chiamata cinema,
passando
per una Francia ancora senza Tour Eiffel e chiedendo consigli
amorosi a un losco figuro inglese che si fa chiamare Jack Lo
Squartatore, Jack scoprirà com'è pronunciare ad alta voce i loro
nomi, insieme, e studierà le resistenze di quel suo cuore matto a
forma di orologio che l'amore amaro potrebbe annientare, con un bacio
negato o un addio. Strana cosa sono i sentimenti umani, strana cosa è
questo La
meccanica del cuore.
Dopo un inizio fiabesco, un pianeta a parte da quello in cui mi
aspettavo di atterrare. Inaspettato, ecco. L'ho visto come si fa con
un cartone di Tim Burton – un cartone pieno di incursioni in un
mondo di favole gotiche e nell'ignoto mondo dello steampunk – ma
quello che ho provato a fine lettura non era la rilassatezza o il
sospiro seguito a un bel lieto fine.
L'amarezza mi aveva impastato le
labbra, non sorridevo affatto. Malzieu ha scritto, infatti, una fiaba
per adulti coriacei, con i nervi ben saldi e la matura consapevolezza
che, ogni tanto, la bacchetta magica si può inceppare, il principe
può fare cose stupidissime, la principessa può andare via con il
pretendente sbagliato e che l'amore è una cosa idiota per persone
intelligenti. E' vagamente triste, ma bello proprio per quel motivo.
Molto francese, in questo, come L'eleganza
del riccio e
Le cose che non
ho; come
La vie en rose. In
quelle 150 pagine, però, scorre anche sangue spagnolo: è
sospettoso, possessivo, appassionato, dolcemente eccitante, caliente.
Come la Miss Acacia di Jack, tutta flamenco e tacchi alti, maracas e
nacchere, lunghe ciglia brune e seni pesanti. Simile a una musa di
Modigliani: il collo allungato, i fianchi larghi, i capezzoli come
ciliegie, gli occhi a mandorla, lo sguardo languido e senza colore.
Era un grande pittore, Modigliani, e aveva capito tutto. Era lui ad
avere detto: Non
disegnerò i tuoi occhi, fino a quando non conoscerò la tua anima.
Più
sveglio e lucido di Jack, già sapeva che non l'avrebbe conosciuta
mai, secondo me. Il funzionamento dei cuori delle donne è un
mistero: non vanno neppure a benzina, anche se i prezzi del petrolio
sono saliti alle stelle. Strane creature gli esseri umani. Cercano
pericoli al di fuori di sé, quando il pericolo mortale più grande
ce l'hanno proprio nel petto. Che batte, ticchetta, strepita. I
protagonisti di questa storia fanno discorsi da grandi con ancora la
voce dei bambini e – impacciati, infantili, su una giostra tutta
curve di prime volte – filosofeggiano, a parole loro, della più
grande delle serrature da scardinare. Si rispondono intonati come aBroadway,
sono bizzarri e pittoreschi, piccoli, ma hanno il cipiglio stanco dei
protagonisti del tragico Blue
Valentine. Bambini
con le rughe d'espressione. La penna dell'autore dà loro vita come
fece il Creatore con Adamo ed Eva nel giardino dell'Eden. Dipinge per
loro cieli di tempera e colori ad olio, li incastona in una
meravigliosa e delicata poesia, li studia come pesci comunissi, ma
dalle sfumature variopinte, finiti in una bolla di vetro. Un romanzo
surreale, intimo, curioso. Se in positivo o in negativo, tocca al
lettore deciderlo. Io non ho nemmeno lontanamente dubbi, anche se
avrei preferito non sapere cosa la venuta dell'E
vissero per sempre felice e contenti avrebbe riservato. Quando
una bella favola finisce, e la realtà ha inizio. "Il
mio cuore fugge dal suo involucro-prigione. Vola attraverso le
arterie, si sistema dentro il cranio per diventare cervello. In ogni
muscolo e fino alla punta delle dita, il cuore! E un sole feroce,
dappertutto. Una malattia dai riflessi rossi. Non posso più fare a
meno di lei."
Il
mio voto: ★★★★
Il
mio consiglio musicale: Matteo
Becucci feat. Elisa Rossi – The Power of Love (Frankie Goes to
Hollywood)
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