Camaiore, 25 Dicembre 12078 di Marco Trogi
Mi chiedo come mai libri come questo siano spesso ignorati dagli editori e gli autori debbano ricorrere al self-
publishing. L’ho letto in tre sere e mi è dispiaciuto finirlo. La storia così fantastica e originale ha in sé qualcosa di realistico, o perlomeno, possibile. I personaggi incarnano l’essenza dell’uomo capace di autodistruggersi per la sete di conoscenza e per il potere della conquista della stessa, per poi rinascere e ricrescere in una realtà di vita che lo riporta indietro di millenni. L’adattamento e la voglia di non cedere la propria dignità e l’istinto naturale di vivere portano i protagonisti della storia a non arrendersi e a combattere uniti avversità quasi insormontabili. Abbandonati a loro stessi in un mondo diventato piccolo e improvvisamente sconosciuto, mantengono la loro esistenza con la paura dell’ignoto provando a capirne il senso. Un perché, anche se inspiegabile, c’è sempre! Loro non smettono di chiederselo mentre vivono formulando ipotesi senza tralasciare mai i doveri quotidiani che una società impone. E’ un duro andare nei lunghi giorni bui fatti di lavoro incessante per non cedere alla selvaggia natura che ha circondato la loro città e rischia di inghiottirli nella sua cupa e intricata notte. Poi… la luce azzurra della speranza, arriva ad illuminare i luoghi e la mente. Qualcosa che viene da lontano… molto lontano. Storia di fantascienza delicata e a tratti ironica. Bella come una favola dove l’orco cattivo è l’uomo e la fata è il sapere, la cultura, la conoscenza. Uomo vittima e carnefice che nello spazio infinito dell’universo si perde e vaga errabondo puntando gli occhi sule stelle senza vedere il filo d’erba che ingiallisce. La spiegazione scientifica degli avvenimenti incredibili che l’autore racconta è così chiara nel suo paradosso da sembrare non una teoria ma una scienza acquisita. Una bellissima storia che mi ha dato da pensare. A quello che siamo e che potremmo diventare. Dipende solo da noi… o c’è qualcosa o qualcuno che disegna il nostro divenire? Assolutamente da leggere! Complimenti Marco Trogi, mi hai regalato un bel sogno!Anna Cibotti