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Recensione a Dasvidanjia commissario Fedeli di Pablo Cazzulani, a cura de "Il mondo dello scrittore"

Creato il 30 novembre 2013 da Andrea Leonelli @AndreaLeonelli
Il libro di Pablo Cazzulani risulta essere un bel giallo con tinte che vanno dal noir più classico, in stile Georges Simenon tanto per capirci, a quelle più rosse, quasi horror, tipiche di un thriller moderno, al quale si aggiungono le spezie non eccessivamente piccanti, ma ben dosate di un poliziesco che ricorda la finezza psicologica impressa nei libri da Aleksandra Marinina.La trama inizialmente si sviluppa portando il lettore a credere in un determinato percorso, ma con il proseguo della lettura ci si rende conto degli sviluppi inaspettati che presto prenderà la trama, trascinando la vicenda verso gli oscuri meandri di un complotto non semplice da individuare. I colpi di scena sono ben calibrati e le descrizioni dei luoghi sono poste in modo tale da catapultare il lettore direttamente in una Milano nebbiosa, piovosa e disillusa, oppure in una gelida, nevosa e ambigua Minsk. Vi è molta poesia nella fase descrittiva, soprattutto per quel che riguarda la location lombarda. Una poesia che determina l’amore che l’autore ha nutrito verso il capoluogo, amandolo ancora nonostante la decadenza morale ed oggettiva che ha colpito la città stessa. Sentimenti che vengono vissuti attraverso la vita narrata dal commissario Carlo Fedeli, un uomo che ha provato molto sulla propria pelle e che non concede sconti a nessuno, nemmeno a se stesso. Emozioni provate attraverso le vittime, giovani donne che la necessità di vivere e sopravvivere ha condotto in quel dedalo malsano e maleodorante che rappresenta il mondo della prostituzione, elevandole per diritto all’essere sacrificate sull’altare del silenzio, guidate dalla mano di un assassino risoluto, in grado di ingannare anche il destino. E ancora l’internazionalità di un mondo che tesse le proprie trame, a dispetto di qualsiasi filo logico che possa garantire una convivenza civile e pacifica.Questi gli ingredienti di un poliziesco che, nel suo insieme e nonostante qualche piccolissima imperfezione stilistica, conduce il lettore a scoprire pezzo per pezzo una vicenda complessa e ben ingegnata. Una trama fresca, moderna, ma sviluppata con i canoni più classici di un’indagine condotta minuziosamente, in cui nulla vuole essere lasciato al caso. Una storia che si dipana attraverso più realtà parallele, le quali s’intrecciano, si avviluppano e creano l’ordito per tenere incollato il lettore fino alla fine. Un finale esplosivo e affatto scontato. Unica grande, incommensurabile pecca: la parola fine.Un’ultima considerazione va fatta, il libro, nonostante l’auto pubblicazione è stato ben scritto e curato, confutando ancora una volta la questione che vuole i prodotti derivati dal self publishing come immancabile spazzatura. Un editor serio avrebbe sicuramente apposto alcuni cambiamenti da un punto di vista estetico e, forse, anche in alcuni passaggi magari un po’ controversi, tuttavia, è un libro estremamente piacevole e rientra senza alcun problema nel settore dei gialli scritti e pensati con criterio.

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