RECENSIONE A FREDDO – Hannah Arendt

Creato il 28 aprile 2014 da Fabioeandrea


Credo che i tempi siano maturi per confessarvi che seguo Margarethe von Trotta da quando ho scoperto cosa è il cinema e che, quindi, quest’opera sulla vita della celebre filosofa tedesca (fra l’altro da me amatissima perché ci ho fatto non so quante relazioni sopra la banalità del male) ha fatto centro nel mio cuoricino italo-tedesco.

Barbara Sukowa ha raggiunto l’età giusta per depositare, con il ruolo di Hannah Arendt, la scomoda sentenza sui regimi totalitari e si dimostra essere un mostro di recitazione.

La sceneggiatura della von Trotta e di Pam Katz danno stabilità al resto dell’opera che, in termini registici e musicali (André Mergenthaler), rasenta la perfezione.

Semplicemente assurdo che la distribuzione italiana l’abbia snobbato lasciandolo nelle sale due giorni.

Ma l’ho sempre detto che, in Italia e grazie alla Medusa, la cultura cinematografica è ridotta a uno schifo.

Fabio Secchi Frau


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