Si dice che in realtà la sessualità sia tutta una scelta mentale… Si dicono tante cose… Aggiungerei anche che se ne dicono troppe di cose.
Paolo Genovese, però, sente di dover dire la sua sull’argomento e lo fa con garbo raccontandoci le vicende amorose di quattro membri di una stessa famiglia: 1) il padre psicanalista (Marco Giallini) che è innamorato perdutamene di una sconosciuta (Claudia Gerini) che bazzica per tutto il tempo nel suo quartiere 2) la figlia maggiore (Vittoria Puccini) proprietaria di una libreria in fallimento e si innamora di un sordomuto (Vinicio Marchioni) che le fotte i libri senza pagare (pensate un po’ al quadro clinico di questa ragazza…) 3) la figlia mezzana (Anna Foglietta) che è lesbica ma, dopo l’ennesima delusione d’amore cerca un uomo eterosessuale da amare (un’altra che non ha tutte le rotelle che girano bene) 4) la figlia minore studentessa (Laura Adriani) che invece se la fa con uno più grande di lei (Alessandro Gassman), guarda caso sposato proprio con la sconosciuta (Claudia Gerini). Ovviamente, ogni percorso amoroso sarà interrotto da fatti vari ed eventuali.
Ah, Genovese, paladino della commedia… o quasi!
Sicuramente, tutti gli elementi sono ben orchestrati come a sottolineare una certa caduta di romanticismo odierna che si verifica quando si ficca in mezzo il cervello e le sue seghe mentali varie ed eventuali… Insomma, le pippe mentali fanno più casini del seguire ciecamente il proprio cuore… Ma la macchina qui e lì affonda e non sempre la sceneggiatura, un testacoda di buone battute ben interpretate (grossomodo eh), va a un ritmo sostenuto, a volte accelera, a volte si fa fatica… a volte ci si trascina lateralmente come Angelina Jolie in Wanted.
Non è comunque da buttare via. Assolutamente. Ci sono delle sequenze in cui si ride molto.
Il Giallini coi baffetti e la barba è perfetto nell’interpretazione di un papà che è, alla fine dei conti, come tutti i papà. Quando è in scena lui, c’è come un sospiro di sollievo.
Fabio Secchi Frau