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Titolo: Il Quinto Vangelo
Autore: Carlo Santi
Genere: Thriller
Pagine: 492
Editore: ciesse edizioni
Rating: 7/10
Il Quinto Vangelo è il secondo romanzo di Carlo Santi.
Come sempre, prima di affrontare una lettura, sbircio un po’ di pareri in giro per il web. Ho trovato che c’è chi loda questo romanzo e chi lo butta inesorabilmente giù. Come spesso accade, per me, la verità sta nel mezzo.
Qualcuno lo ha perfino definito un urban fantasy con un po’ di giallo, per me invece si avvicina più al thriller. La sua lettura, tra l’altro, è capitata in un periodo in cui mi sto dedicando a un altro libro stupendo, di tutt’altro tenore: Oltre la bibbia del prof. Mario Liverani; un libro che, usando i metodi dell’archeologia moderna, ripercorre la storia del popolo eletto, mettendo in risalto quanto c’è di vero nell’Antico Testamento e quanto invece ha creato l’uomo. Ecco perché, forse, ho letto Il Quinto Vangelo, con un certo interesse.
L’idea che sta alla base del romanzo non è nuova.
Tre omicidi, quelli dei custodi dell’archivio e biblioteca Vaticana, e il furto di un manoscritto, scuotono l’opinione pubblica e minano la serenità dello stato Vaticano. Il testo trafugato, non è un testo qualsiasi, ma il Vangelo di Maria Maddalena, manoscritto che se divulgato, cambierebbe per sempre l’immagine del Cristianesimo e della Chiesa stessa, perché non solo racchiude gli insegnamenti che Gesù le avrebbe impartito, ma vi si dice che l’incarico di fondare la Chiesa fu dato a lei e non agli altri Apostoli, rendendo, di fatto, San Pietro un usurpatore che avrebbe, per gelosia, declassato Maria Maddalena da compagna e amata di Cristo e prima fra i suoi discepoli a una squallida meretrice. Ancor peggio, cambia radicalmente il concetto di Dio come Padre, per sostituirlo con Dio-Madre e generatrice.
A capo degli omicidi e del furto, c’è un’organizzazione segreta denominata «Il Crepuscolo», che da sempre tenta di rovesciare il papato.
Quel Vangelo è pericoloso, porterebbe inevitabilmente al crollo della Chiesa. Il mondo non è pronto per questa rivoluzione e il Papa incarica Tommaso Santini, capo di un organismo segreto del Vaticano, per il recupero del manoscritto affinché si mantenga la sua segretezza.
Il Risolutore inseguirà le tracce dell’organizzazione passando dall’Egitto, dal monastero di Santa Caterina, fino a Montecarlo e alla Germania. Non senza incappare nella magistrata Sonia Casoni, che incaricata dalla magistratura italiana delle indagini, non si lascia convincere dalla ricostruzione che gli viene propinata dalla Santa Sede ed è decisa a scoprire la verità.
Amo i thriller e sicuramente il Vaticano con la sua cortina di segretezza si presta bene a un simile romanzo, l’idea come ho scritto è già sfruttata, ma il libro non è male. Io l’ho trovato piacevole anche se secondo me, per quanto riguarda lo stile, l’autore si perde troppo in spiegazioni a volte inutili:
“Jon scese dalla jeep, bianco come un lenzuolo appena lavato dalla migliore delle lavatrici e si mise a vomitare anche l’anima.”
Bianco come un lenzuolo era sufficiente no?
O a volte si dilunga nello spiegare in che modo un osso esce dalla sua sede a causa di un colpo, con tanto di linguaggio specifico, rallentando la narrazione finendo per togliere quel ritmo incalzante che una scena di lotta deve avere.
Comunque è un libro che si lascia leggere, scorre bene e non manca di po’ d’ironia.
I personaggi sono abbastanza dettagliati e ben descritti. Ho amato la figura del Papa, non credo che nella realtà sarebbe così mentalmente aperto ma sarebbe bello, forse è proprio questa la componente “fantasy” del romanzo.
L’unica cosa che mi ha fatto un po’ storcere il naso è quel guizzo di poteri paranormali e il finale, mi aspettavo qualcosa di meglio, di meno scontato.
Un libro da un ottimo potenziale, non fosse stato per la narrazione un po’ troppo “ridondante” sarebbe stato sicuramente migliore.
by Valeottantadue
Magazine Editoria e Stampa
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Titolo: Il Quinto Vangelo
Autore: Carlo Santi
Genere: Thriller
Pagine: 492
Editore: ciesse edizioni
Rating: 7/10
Il Quinto Vangelo è il secondo romanzo di Carlo Santi.
Come sempre, prima di affrontare una lettura, sbircio un po’ di pareri in giro per il web. Ho trovato che c’è chi loda questo romanzo e chi lo butta inesorabilmente giù. Come spesso accade, per me, la verità sta nel mezzo.
Qualcuno lo ha perfino definito un urban fantasy con un po’ di giallo, per me invece si avvicina più al thriller. La sua lettura, tra l’altro, è capitata in un periodo in cui mi sto dedicando a un altro libro stupendo, di tutt’altro tenore: Oltre la bibbia del prof. Mario Liverani; un libro che, usando i metodi dell’archeologia moderna, ripercorre la storia del popolo eletto, mettendo in risalto quanto c’è di vero nell’Antico Testamento e quanto invece ha creato l’uomo. Ecco perché, forse, ho letto Il Quinto Vangelo, con un certo interesse.
L’idea che sta alla base del romanzo non è nuova.
Tre omicidi, quelli dei custodi dell’archivio e biblioteca Vaticana, e il furto di un manoscritto, scuotono l’opinione pubblica e minano la serenità dello stato Vaticano. Il testo trafugato, non è un testo qualsiasi, ma il Vangelo di Maria Maddalena, manoscritto che se divulgato, cambierebbe per sempre l’immagine del Cristianesimo e della Chiesa stessa, perché non solo racchiude gli insegnamenti che Gesù le avrebbe impartito, ma vi si dice che l’incarico di fondare la Chiesa fu dato a lei e non agli altri Apostoli, rendendo, di fatto, San Pietro un usurpatore che avrebbe, per gelosia, declassato Maria Maddalena da compagna e amata di Cristo e prima fra i suoi discepoli a una squallida meretrice. Ancor peggio, cambia radicalmente il concetto di Dio come Padre, per sostituirlo con Dio-Madre e generatrice.
A capo degli omicidi e del furto, c’è un’organizzazione segreta denominata «Il Crepuscolo», che da sempre tenta di rovesciare il papato.
Quel Vangelo è pericoloso, porterebbe inevitabilmente al crollo della Chiesa. Il mondo non è pronto per questa rivoluzione e il Papa incarica Tommaso Santini, capo di un organismo segreto del Vaticano, per il recupero del manoscritto affinché si mantenga la sua segretezza.
Il Risolutore inseguirà le tracce dell’organizzazione passando dall’Egitto, dal monastero di Santa Caterina, fino a Montecarlo e alla Germania. Non senza incappare nella magistrata Sonia Casoni, che incaricata dalla magistratura italiana delle indagini, non si lascia convincere dalla ricostruzione che gli viene propinata dalla Santa Sede ed è decisa a scoprire la verità.
Amo i thriller e sicuramente il Vaticano con la sua cortina di segretezza si presta bene a un simile romanzo, l’idea come ho scritto è già sfruttata, ma il libro non è male. Io l’ho trovato piacevole anche se secondo me, per quanto riguarda lo stile, l’autore si perde troppo in spiegazioni a volte inutili:
“Jon scese dalla jeep, bianco come un lenzuolo appena lavato dalla migliore delle lavatrici e si mise a vomitare anche l’anima.”
Bianco come un lenzuolo era sufficiente no?
O a volte si dilunga nello spiegare in che modo un osso esce dalla sua sede a causa di un colpo, con tanto di linguaggio specifico, rallentando la narrazione finendo per togliere quel ritmo incalzante che una scena di lotta deve avere.
Comunque è un libro che si lascia leggere, scorre bene e non manca di po’ d’ironia.
I personaggi sono abbastanza dettagliati e ben descritti. Ho amato la figura del Papa, non credo che nella realtà sarebbe così mentalmente aperto ma sarebbe bello, forse è proprio questa la componente “fantasy” del romanzo.
L’unica cosa che mi ha fatto un po’ storcere il naso è quel guizzo di poteri paranormali e il finale, mi aspettavo qualcosa di meglio, di meno scontato.
Un libro da un ottimo potenziale, non fosse stato per la narrazione un po’ troppo “ridondante” sarebbe stato sicuramente migliore.
by Valeottantadue
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