Sono stata presa nelle spire del mistero e dell’horror che questo libro esprime in tutta la sua crudezza. Mi sono immedesimata nella storia con un senso di profondo disagio e curiosità, ondeggiando in essa, come in una bolla pronta a scoppiare. In un contesto al di fuori di qualsiasi realtà conosciuta, ho vissuto con i protagonisti in una dimensione mobile e gommosa. Arcana forma di doppia o tripla coscienza dell’uomo che ai corpi devastati dai colpi e quindi carcasse putrescenti, sopravvive lo spirito dell’energia che si disperde nell’universo. Non sappiamo niente di quanti mondi ci circondino e in quali modi potremmo eventualmente far parte di ognuno di essi. Nella storia del libro c’è un filo che li scompone e ricompone quasi guidato da un ectoplasma superiore che sovrappone alla crudeltà umana una possibile redenzione attraverso uno spirito puro. C’è storia, sangue, truculenza a iosa in un incalzare di scene fotografiche raccontate nei minimi dettagli. Una sceneggiatura per un film horror che io ho visto in grigio. La cupa atmosfera che lo pervade dal primo capitolo alla fine non mi ha evocato nessun altro colore se non quello. Il tempo trasforma ogni cosa e chissà quante volte ci è capitato di guardare le nuvole nere e pensare che forse sono un’altra dimensione dove noi potremmo aver vissuto o vivere una doppia vita. No? Non è capitato? Allora dopo aver letto questo libro forse succederà… o per lo meno capiterà nei nostri incubi peggiori. Non è facile scrivere bene una storia così agghiacciante senza cadere nel ridicolo…l’ esagerazione a volte prende la mano di registi e scrittori risultando tragicomica. Devo dare atto all’autore che in questo caso nemmeno l’ombra di un sorriso mi ha sfiorato. Adrenalina… questo sì!
Magazine Cultura
Recensione a L’Alba del sacrificio di Giancarlo Ibba, a cura di Anna Cibotti
Creato il 25 febbraio 2014 da Andrea Leonelli @AndreaLeonelli
Sono stata presa nelle spire del mistero e dell’horror che questo libro esprime in tutta la sua crudezza. Mi sono immedesimata nella storia con un senso di profondo disagio e curiosità, ondeggiando in essa, come in una bolla pronta a scoppiare. In un contesto al di fuori di qualsiasi realtà conosciuta, ho vissuto con i protagonisti in una dimensione mobile e gommosa. Arcana forma di doppia o tripla coscienza dell’uomo che ai corpi devastati dai colpi e quindi carcasse putrescenti, sopravvive lo spirito dell’energia che si disperde nell’universo. Non sappiamo niente di quanti mondi ci circondino e in quali modi potremmo eventualmente far parte di ognuno di essi. Nella storia del libro c’è un filo che li scompone e ricompone quasi guidato da un ectoplasma superiore che sovrappone alla crudeltà umana una possibile redenzione attraverso uno spirito puro. C’è storia, sangue, truculenza a iosa in un incalzare di scene fotografiche raccontate nei minimi dettagli. Una sceneggiatura per un film horror che io ho visto in grigio. La cupa atmosfera che lo pervade dal primo capitolo alla fine non mi ha evocato nessun altro colore se non quello. Il tempo trasforma ogni cosa e chissà quante volte ci è capitato di guardare le nuvole nere e pensare che forse sono un’altra dimensione dove noi potremmo aver vissuto o vivere una doppia vita. No? Non è capitato? Allora dopo aver letto questo libro forse succederà… o per lo meno capiterà nei nostri incubi peggiori. Non è facile scrivere bene una storia così agghiacciante senza cadere nel ridicolo…l’ esagerazione a volte prende la mano di registi e scrittori risultando tragicomica. Devo dare atto all’autore che in questo caso nemmeno l’ombra di un sorriso mi ha sfiorato. Adrenalina… questo sì!
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