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Recensione Accerchiato

Creato il 09 gennaio 2016 da Lightman
    Recensione Accerchiato

Jean-Claude Van Damme è un evaso in fuga che accorre in aiuto di una famiglia minacciata da un losco proprietario terriero in Accerchiato, sorta di western moderno diretto da Robert Harmon.

Recensione Accerchiato

Il carcerato Sam Gillen riesce ad evadere grazia all'aiuto del suo ex-socio Billy, che rimane però mortalmente ferito nel tentativo di fuga. Sam decide di accamparsi in un bosco nei pressi della tenuta di Clydie Anderson, una giovane vedova con due figli piccoli. La famiglia è vittima di continue intimidazioni da parte degli uomini assoldati dal proprietario terriero Franklin Hale, che non esita ad usare la forza e a scavalcare la legge per costringere gli abitanti locali a cedere le loro fattorie, per demolirle e costruire in quel luogo un redditizio progetto edilizio. Sam, che nel frattempo ha stretto un rapporto di amicizia con Mike (il figlio di Clydie), interviene per salvare la famigliola dall'aggressione di alcuni scagnozzi di Hale, attirandosi le simpatie della donna, che gli offre (ignorando la sua vera identità) di dormire per alcune notti nel fienile adiacente la casa. E quando le minacce di Hale si faranno sempre più pericolose, il fuggitivo dovrà scendere in campo nonostante il rischio di tornare nuovamente dietro le sbarre.

Il culturista della valle solitaria

Recensione Accerchiato

Action western moderno che nella narrazione ha più di un punto in comune con un grande classico quale Il cavaliere della valle solitaria (1953), Accerchiato deve fare a meno di un attore carismatico del livello di Alan Ladd e giocare tutte le sue carte sulla prorompente fisicità di un allora trentatreenne Jean-Claude Van Damme, reduce dal successo de I nuovi eroi (1992). Diretto dal Robert Harmon di The Hitcher - La lunga strada della paura (1986) l'interpreta belga prova a dare verve alla sua performance con alcune accennate sfumature vagamente drammatiche, riuscendovi solo in parte, ma dà come ovvio il meglio nelle scene puramente d'azione nelle quali, pur senza adoperarsi in coreografie troppo originali, si conferma ottimo artista marziale. Qui però calci volanti e scazzottate si inframezzano a sparatorie e salvataggi a rotta di collo, con tanto di fuga su due ruote che l'ex culturista avrebbe replicato pochi mesi dopo nell'efficace Senza tregua (1993), esordio hollywoodiano di John Woo. La ricetta, condita da un sentimentalismo un po' retorico (soprattutto nel forzato rapporto creatosi col bambino, interpretato da Kieran Culkin, fratello minore di Macaulay) e da una scena erotica di tutto rispetto con Rosanna Arquette (attrice dal "fascino particolare"), può dirsi discretamente gustosa grazie anche al bel duo di villain, dai volti di Ted Levine e del familiare caratterista britannico Joss Ackland (Arma letale 2). La morale classica del Bene che vince sul Male e la redenzione dell'"eroe" nel finale hanno un sapore un po' stantio ma per un titolo di genere Accerchiato se la cava meglio di molte produzioni omologhe.

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