Cari amici, oggi vi presento il poeta palermitano Emanuele Marcuccio, una giovane promessa della nostra poesia contemporanea, con ampio curriculum letterario, destinato ad arricchirsi nel tempo, con i miei migliori auguri!
“
Tutto è passato per una strada, luogo fisico, luogo dell’anima, che è stato
trasfigurato dalla mia sensibilità, dalla mia immaginazione, che ho cercato di
esprimere con la mia poesia”: parole stupende ed essenziali, scritte
da Emanuele Marcuccio, poeta palermitano,
nella prefazione alla sua silloge “ Per
una strada” - SBC Edizioni. La
nostra vita è cammino lungo sentieri tortuosi e lineari, un passaggio
attraverso il tempo terreno. La poesia di Marcuccio percorre età e stati d’animo differenti, una
mescolanza di presente e passato, ogni aspetto della sua realtà poetica è
profondamente legato a forti tradizioni artistiche e culturali della sua terra
di origine, nonché alla sua storia personale.
Definirei Emanuele Marcuccio un poeta dallo stile arcaico, un’anima antica
che predilige l’essere all’avere, un attento ermeneuta alla continua ricerca
filologica; in ogni suo verso è estremamente tangibile l’amore per la parola,
la sua lirica palesa un’intensa spiritualità, ricorda le antiche odi greche e
latine. Memore delle prestigiose liriche classiche, ai cui autori Marcuccio dedica svariati canti, si fa
mentore egli stesso, con parole ardenti e passionali penetra tutto ciò che nel
mondo è essenziale, suggerisce coraggio ed infonde speranza. Una vena poetica di
altri tempi dunque, espressione
di affetti e sentimenti su temi come la patria, l’amore, la natura e la libertà
dell’individuo; egli manifesta nei suoi versi emozioni che riflettono la
contraddizione del proprio tempo in una società moderna di massa, parole che respirano atmosfere di degrado ed ingiustizie
di un progresso pervaso dall’indifferenza verso ogni creatura dell’universo,
che siano animali, eventi o luoghi. La dolce e malinconica consapevolezza della
capacità distruttiva dell’uomo si alterna e s’intreccia con voci comuni e
tradizionali in versi vivaci e coloriti. La sua lirica è echeggiante e
pregiata, pregnante di significati connotativi in un insieme di emozioni,
immagini ed effetti che la parola è capace di evocare. Imperante il desiderio
di un rifugio interiore che sfocia nella dolce catarsi della poesia. Non a caso
nella silloge “Per una strada” ritroviamo spesso il verbo “inabissarsi”, il
poeta vive ogni suo verso esattamente
come specchio interiore, visione del mondo e mondo essa stessa, secondo quel
ritmo purificatorio che le ha impresso. La sua opera è immagine pura della sua
stessa integrità e fedeltà al momento
creativo originale.
Profonda e costante la presenza divina
la cui ispirazione è tracciato potente e luminoso dell’evoluzione artistica di Emanuele Marcuccio; un poeta-musico, la
cui poesia ritengo possa egregiamente essere accompagnata dal suono di uno
strumento musicale e magari cantata in un suggestivo teatro, come affascinante
può considerarsi la lettura dei suoi versi.
Susanna Polimanti
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