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Recensione: Amore zucchero e cannella - Amy Bratley
Creato il 05 marzo 2012 da Leo Sanguedinchiostro @sdinchiostroMi ricordai di qualcosa che Violet aveva scritto con la sua grafia svolazzante in un angolino del suo libro: “Dove c’è un cuore c’è una casa, ma cosa accade quando il cuore si spezza?”Trama:Juliet aspetta da una vita questo momento. Finalmente una casa da dividere con Simon, un vero e proprio nido d’amore pieno di piante di cui prendersi cura e invaso da profumi di torte appena sfornate. Ma il sogno è destinato a svanire: la prima notte nel nuovo appartamento, Juliet scopre che Simon l’ha tradita con la sua migliore amica. Il suo cuore è a pezzi, il dolore insopportabile, quella casa tanto desiderata d’improvviso è ostile. Niente pare esserle d’aiuto. Finché un giorno, rovistando tra le scatole ancora da aprire, Juliet s’imbatte nei vecchi libri della dolce nonna Violet, con cui è cresciuta dopo che la madre l’ha abbandonata. In quelle pagine ingiallite, ricche di preziosi consigli e piene di appunti, Juliet sembra trovare il conforto di cui è in cerca: forse lì c’è quel che serve per tornare ad amare la sua nuova casa e a curarla come avrebbe fatto un tempo sua nonna, ricette segrete per dimenticare ai fornelli chi l’ha fatta soffrire, o tanti modelli di carta che attendono solo le sue mani, per trasformarsi in splendidi foulard, copricuscini, grembiuli pieni di pizzi. Ma un giorno, nascosta tra quelle pagine degli anni Sessanta, Juliet trova una lettera. Una lettera che parla di qualcuno di cui lei ignorava l’esistenza… Il passato sembra riaffiorare e portare con sé un alone di mistero. E se riviverlo fosse l’unico modo per ritrovare se stessa e lasciarsi andare a un nuovo amore?
L’autrice:
Amy Bratley vive a Londra. Da dieci anni lavora come giornalista freelance. Amore zucchero e cannella è il suo primo romanzo.
Recensione:
La casa, soprattutto per una donna, rappresenta molto più di un rifugio. Essa è un simbolo di autonomia, ma anche uno specchio in grado di rifletterne la personalità e lo stato d'animo. Se poi la si condivide con qualcuno che si ama, si trasforma nel focolare domestico, divenendo contenitore di felicità e sicurezza.
Così quando Juliet insieme al suo ragazzo Simon prende in affitto un appartamento in Lovelace Avenue - un nome che suona già come una promessa - immagina di poter realizzare un sogno. Animata da buoni propositi, rispolvera il vecchio manuale ereditato dalla nonna Violet, Ricette segrete per una casa più felice, e si appresta a costruire il suo nido d'amore.
L'idillio però dura un battito di ciglia. Le stanze sono ancora ingombre di scatoloni e mobili da montare quando la ragazza scopre che il fidanzato l'ha tradita con la sua amica Hanna.
Ferita nel profondo, non esita a mandarlo via. La casa in cui aveva riposto desideri e speranze si trasforma in un luogo ostile in cui si ritrova a gestire i cocci di un progetto andato in frantumi.
Juliet precipita in un baratro. Si lascia andare, comincia ad affogare i dispiaceri nell'alcol e a tuffarsi tra le braccia di uomini sbagliati. Ma forse non tutto è perduto. Il libro della nonna pian piano si rivela molto più prezioso di un semplice manuale per brave casalinghe. I piccoli consigli in esso contenuti, sembrano darle conforto, mentre i numerosi cartamodelli infilati tra le pagine le forniscono l'input per dar sfogo alla sua creatività e distrarsi dalle delusioni amorose. Ma non è tutto. Sempre tra quelle pagine, la ragazza troverà una vecchia lettera di sua madre contenente un grandissimo segreto. A quel punto Juliet dovrà fare i conti con il suo passato, con i misteri e i nodi irrisolti che hanno segnato la sua infanzia. Trovare il coraggio di affrontare i vecchi fantasmi e guardarsi dentro, si rivelerà la vera ricetta per riconquistare la fiducia in se stessa, risollevarsi e trovare il vero amore.
Rimanendo nella metafora delle ricette, potremmo dire che quella proposta da questo romanzo si basa su ingredienti classici, che tutte le donne, sebbene in dosi e combinazioni diverse, hanno assaporato almeno una volta nella vita. Probabilmente è proprio questo il suo punto di forza.
Quello di Juliet è un sogno ricorrente nell'immaginario femminile, così come ricorrenti sono le delusioni amorose. È facilissimo immedesimarsi o addirittura riconoscersi nella protagonista. Per quanto le sue reazioni non siano sempre condivisibili e la sua tendenza ad autocommiserarsi, in alcuni momenti, susciti rabbia, il suo stato d'animo ci appare immediatamente comprensibile.
Simon incarna un modello di uomo assai comune: è affezionato alla sua ragazza ma è spaventato dalle responsabilità che una relazione stabile comporta; non vorrebbe rinunciare al suo rapporto con la fidanzata ma neanche privarsi del piacere di nuove esperienze.
Non manca l'amica del cuore, Imogen in questo caso, pronta a consolare e fornire il suo supporto alla compagna tanto più perché lei stessa è afflitta da pene d'amore. Ma soprattutto non manca quello spiraglio di luce, quel senso di rivincita a cui qualsiasi donna aspira nei momenti difficili.
Juliet, infatti, diviene portatrice di un messaggio di speranza perché riesce a risollevarsi dal baratro della depressione e a trasformare la sua dolorosa esperienza in un'occasione per dare una svolta alla sua vita.
Appassionante è il muto dialogo che intrattiene con la nonna defunta attraverso la lettura del libro ereditato. Violet, che per lei è diventata una mamma nel momento in cui la vera madre l’ha abbandonata, pur non essendoci più, continua a impartire i suoi insegnamenti, preziosi perché suggeriscono una via per riscoprire la gioia delle piccole cose.
Il punto di forza fin qui sviscerato, rappresenta tuttavia anche il punto di debolezza di questo romanzo. Sebbene la storia appassioni e la protagonista susciti facilmente empatia, bisogna ammettere che non brilla per originalità. Plot e tematiche simili sono rintracciabili in parecchi romanzi dello stesso genere. Se da una parte lo stile scorrevole e ironico rende particolarmente godibile la lettura, dall'altro la trama non riserva grandi colpi di scena né riesce a trasmettere emozioni forti. Si legge con piacere, diverte e fa riflettere ma non provoca una vera commozione né riesce a lasciare il segno così come ci si aspetterebbe da un romanzo in vetta alle classifiche dei libri più venduti in Europa.
Consigliato? Sì a chi abbia voglia di leggere una storia d'amore e di rinascita, godibile anche se non tanto da lasciare il segno. Adatto soprattutto a un pubblico femminile.
Voto:
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