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Recensione - "Anche i poeti uccidono" di Victor Gischler

Creato il 19 gennaio 2015 da Diegothriller
Recensione a cura di Federica Belleri
"Anche i poeti uccidono" di Victor Gischler è il thriller edito da Meridiano Zero e recensito da ThrillerPages Eastern Oklahoma University. Una ragazza muore, nel letto del suo professore; lei è Annie Walsh, lui è Jay Morgan, poeta in crisi. L'università è a corto di denaro e il velato razzismo contro gli afroamericani si percepisce con chiarezza. Chiedetevi di che "razza" è il rettore,  poi capirete cosa intendo. L'ultimo, polveroso e inutilizzato piano degli alloggi universitari è un mondo a parte, un rifugio, un nascondiglio, un'isola, dove si fanno incontri particolari, dove si "fuma" in santa pace, ci sono libri a volontà e si ascolta musica di ogni genere. Bussate alla sua porta e Valentine vi aprirà;  ah, non preoccupatevi di trovarlo nudo, per lui è normale... Ma torniamo alla storia. La piccola cittadina è formata soprattutto da studenti, che possono rappresentare terreno fertile per il mercato della droga.
Bene, mescolate con calma questi accenni di trama e aggiungete un vecchio che scrive poesie, papponi che si contendono brandelli di territorio, studentesse con un debole carnale per i loro insegnanti, un investigatore privato squattrinato e poco di buono, una borsa zeppa di bustine di coca, un'identità rubata in modo gratuito e violento per togliersi dalla strada...vi sembra abbastanza? Sì?  Allora non avete ben compreso dove voglia portarvi l'autore. All'inferno, in un far west metropolitano; a contatto con il marcio e l'ignoranza, con le facoltà e il sapere più puro; a trovarvi di fronte all'odio e alla rabbia più cieca; ad affrontare la morte voltandole le spalle con un ghigno soddisfatto o a subirla con un sorriso disarmato; al cospetto della nostra vita, da ricostruire...pezzo per pezzo. Che senso ha occuparsi di poesia in mezzo a questa bolgia? Cosa significa lanciare un'auto a tutta velocità giù da un molo? È questa l'esistenza? Una corsa e rincorsa sfrenata? È questo il mondo dove il guscio protettivo ci permette ogni tanto di cacciare fuori la testa?  Vi assicuro che vi porrete queste e molte altre domande. I protagonisti di questo libro vivono e sopravvivono a continue scariche di adrenalina, uscendone sconvolti e stremati, con il solo desiderio di chiudere gli occhi e di dormire. Hanno la propria vita da gestire e da intrecciare con quella degli altri, senza alternative. Duecentottantasei pagine che non danno respiro. Ritmo sostenuto e più di una porta aperta fino a poche righe dall'epilogo. Molto black, stordente e delirante. Linguaggio diretto e incisivo. Pulp quanto basta. Buona lettura. P.s.: se doveste incrociare un uomo dagli occhi spiritati a bordo di una Harley senza addosso i pantaloni, non temete...ha un piano ben preciso...

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