Recensione: Angelo Ingordo di Roberto Vallerignani

Creato il 08 giugno 2014 da L'Angolino Di Ale @LangolinodiAle

Ciao amici lettori, oggi vi parlo di un libro giallo che ho deciso di gustarmi con un bel bicchiere di latte ed una fetta di ciambellone variegato (…tutta colpa delle amiche food-bloggers che mi fanno venire voglia di preparare dolci!). Ma qui non sono io l’unico Angelo ingordo quindi…buona lettura! :-)

Titolo :  Angelo ingordo

Autore : Roberto Vallerignani

Casa Editrice : Dalia Edizioni

Pagine :  196

Prezzo :  13.00 € cartaceo

TramaIn una città di provincia, l’ispettore Antonelli, a un passo dalla pensione, è alle prese con il primo vero “caso” della sua tranquilla e ordinaria carriera. Una donna viene ritrovata senza vita nella sua camera da letto e tutto fa pensare a una morte naturale, eppure qualcosa sembra non quadrare. L’incontro con un eccentrico professore di storia porterà le indagini su una pista del tutto inaspettata. Strani movimenti notturni nell’antica città romana di Carsulae, la scoperta di un papiro e del suo segreto, una catena di inquietanti delitti disegneranno infine il piano di una mente geniale e perversa.

Quando ormai pensi che sia tutto finito e che non ci sia nient’altro da fare, la vita è talmente bizzarra da farti cambiare idea. L’ispettore Antonelli, il protagonista della vicenda, è ormai prossimo alla pensione. È sempre stato un uomo tranquillo, lui : tutto casa e lavoro. Al commissariato si è sempre dedicato al lavoro d’ufficio. Mai una missione importante, nessun omicidio, nessuno stimolo oltre ad una montagna di carte e burocrazia. Ma proprio ora che è iniziato il countdown verso la tanto aspirata pensione, succede qualcosa. La misteriosa morte di una donna riaccende gli animi sopiti dell’intera cittadina ma non riesce a scuotere l’ispettore Antonelli dal proprio torpore. Parte così una lotta contro il tempo per la necessità di trovare un’identità a questo corpo carbonizzato e per svelare l’eventuale assassino.

Il fuoco cancella l’ingordigia…cosa vorrà dire? Come andrà letto il messaggio? È una sfida o un segnale? Un avvertimento? E se è un segnale, come andrà decifrato?”

Oltre a questa battaglia, l’ispettore intraprenderà un’altra competizione, quella contro sé stesso. Da una parte c’è la voglia di investigare e fare luce su questo caso; dall’altra Antonelli vorrebbe salutare tutti i suoi colleghi e darsela a gambe una volta per tutte, dedicandosi finalmente alla sua famiglia. Il suo lavoro, infatti, lo ha sempre portato a trascurare la moglie, i figli ed i nipoti. Troppi pensieri e responsabilità lo hanno logorato dentro ed ormai sembra incapace di gestire qualsiasi relazione. Solo i gatti, amici silenziosi delle sue notti insonni, sembrano fargli compagnia. Persino la signora Leda, sua moglie, sembra non riconoscerlo più e rimane testimone passiva di un declino inevitabile. Per fortuna la sua casa è un trambusto continuo, fatto di un viavai di figli e nipoti che, per ristrettezze economiche, sono costretti a vivere tutti a casa dell’ormai stanco ispettore.

Nemmeno la notte riesce a portare un po’ di riposo ad Antonelli: i continui risvegli nel buio della notte lo portano a farsi degli “interrogatori” mentali. Solo il dialogo con sé stesso riuscirà a scacciare quei rumori notturni che tanto lo disturbano e solo in questo modo riesce a superare quell’opprimente silenzio dentro sé stesso. Insonnia cronica, questo è il verdetto del medico. Ma forse c’è dell’altro. Forse quei sogni inquietanti e quel risveglio ricorrente, tutte le notti alla stessa ora,  hanno origini più profonde.

Un tesoro nascosto, dei fogli di papiro, un cadavere: non sono molti gli elementi sui quali lavorare ed i miseri indizi rinvenuti si perdono come sabbia tra le dita. Lo stesso accade nella sfera privata di Antonelli: alcuni flashback ci portano nel suo passato. Un passato che gli va stretto e che torna prepotentemente a farsi sentire, tormentandolo senza pace.

“Sarà l’abitudine a non ascoltare, pensò, ci narcotizza, l’abitudine sopisce i sensi”

Questo è un giallo dai risvolti noir. Un romanzo che indaga nella psiche di un uomo senza più punti di riferimento. Il ritmo è sufficientemente incalzante da creare la giusta dose di suspense. L’autore ha saputo contrapporre l’estrema tranquillità esteriore dell’ispettore Antonelli con la sua tremenda voglia di urlare al mondo che anche lui ha la necessità di essere ascoltato.

Viene raccontato il disagio di un uomo che inizia a vedersi vecchio ma che, al di là delle sue ultime indagini, avrebbe ancora tanto da scoprire. Antonelli sente il forte desiderio di fare delle domande e di trovare delle risposte ma purtroppo quelle domande rimangono sempre soffocate in gola, senza riuscire a formularle.

Riuscirà il nostro ispettore a lasciar andare quei terribili pensieri che gli opprimono il petto? Riuscirà a mettere insieme i pezzi di questo puzzle costituito da una parte dal delitto irrisolto e dall’altra dalla sua vita? Il lettore lo scoprirà, forse, solo alla fine riflettendo su una conclusione tutta da interpretare.

“…la mia vita, un continuo contraltare di emozioni poste sotto controllo, di silenzi assordanti, di taciti controlli. Di coraggiose paure. Di fughe nell’immobilità”

Roberto Vallerignani è un autore teatrale e cinematografico.

Potete trovare qui la pagina Facebook dedicata al romanzo e potete leggere qui gratuitamente le prime pagine del libro.


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