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Recensione [Anteprima]: Florence Gordon di Brian Morton

Creato il 13 settembre 2015 da Roryone @colorelibri
"Florence non era - è importante sottolinearlo - il tipo di donna che cercava di apparire più giovane. Non si tingeva i capelli; non aveva alcun interesse per il Botox; non si faceva sbiancare i denti. I suoi vecchi denti irregolari, ruvidi, onesti e mai ritoccati, le andavano più che bene così com'erano.Florence non era il tipo di donna che desiderava riafferrare la giovinezza. In parte questo ero dovuto al fatto che la vita che viveva ora le sembrava molto interessante.Era una donna forte, fiera ed indipendente, che accettava la vecchiaia ma si sentiva comunque fondamentalmente giovane.Ed era anche, a sentire dalle molte persone che la conoscevano e persino molto delle persone che l'amavano, un'autentica rompipalle."
Recensione [Anteprima]: Florence Gordon di Brian Morton
Prezzo: € 17,50Pagine: 320Genere: CommediaEditore: SonzognoData di pubblicazione: 17 Settembre 2015Florence Gordon ha settantacinque anni e vive a Manhattan. Femminista ebrea divorziata, scrittrice scorbutica, attivista testarda e orgogliosa, detesta la maggior parte delle cose che la gente trova piacevoli e ama mettere gli altri in difficoltà. Mentre è alle prese con la sua settima fatica, un libro di memorie, un articolo del «New York Times» la definisce “patrimonio nazionale”, catapultandola sotto le luci della ribalta e obbligandola a superare quel fi lo spinato che aveva eretto intorno a sé. La situazione precipita quando i suoi “cari” si trasferiscono da Seattle a New York: il figlio Daniel (che ha snobbato le orme letterarie dei genitori per diventare poliziotto), la nuora Janine (psicologa, pronta ad avere una relazione con il suo capo) e la nipote Emily (che sta cercando di capire cosa fare di una problematica storia d’amore). Tra i quattro, giorno dopo giorno, si intreccia una commedia irresistibile, all’insegna di una crudele sincerità ma anche di una sorprendente complicità emotiva. L’anziana signora, i cui corrosivi commenti sono una sorta di “versione di Barney” al femminile, non risparmia niente e nessuno. E forse proprio per questo i personaggi che la circondano (e i lettori di questo libro) finiranno per affezionarsi a lei e non poter più fare a meno della sua voce.Scrivere una recensione non è mai facile, indipendentemente dal fatto che il libro sia piaciuto o meno. Certo, ci sono casi in cui le parole si formano quasi da sole sullo schermo, come se la tastiera avesse vita propria, ma anche in questo caso sorgono successivamente sempre mille "se" e mille "ma". Quando poi la lettura è risultata essere di una grande intensità, le difficoltà si moltiplicano perché la preoccupazione principale è quella di non riuscire a far trasparire la bellezza e la saggezza che si celano dietro al libro. Per tutto questo, spero di rendere onore a Florence Gordon, e conseguentemente a Brian Morton, una lettura della quale mi sono follemente innamorata come raramente mi è successo per altre.Siamo a New York, la città del nuovo mondo, completamente sviluppata ed il sogno di molte persone, in compagnia di una famiglia all'apparenza armoniosa e senza alcun problema all'orizzonte, ma chi effettivamente non ne deve affrontare, giorno dopo giorno, almeno uno? Daniel ha inseguito le sue aspirazioni diventando un poliziotto di Seattle, dove lavora; Jeanine ha sempre sognato la Grande Mela e non appena ne ha avuto la possibilità si è trasferita, seppur temporaneamente, in città, dove esercita la sua professione, la psicologa; Emily, figlia di Daniel e Jeanine, è una ragazza molto intelligente, altrettanto sveglia e arguta e amante della lettura di diciannove anni che si porta dietro il fardello delle turbe che, inevitabilmente, affliggono tutte le persone della sua età; e poi c'è Lei, Florence Gordon, la madre di Daniel e la nonna di Emily, una donna forte e saccente, una femminista inamovibile, che prova un certo piacere e una grande soddisfazione nel correggere e far notare agli altri i propri ripetuti errori, ma non è solo questo: Florence è donna adorabile perché nonostante tutto, quando nessuno le gira attorno, quando si ritrova nella sua solitudine, è una vecchietta come tutte le altre, solo con qualche (tanta) conoscenza in più. Pian piano, nel prosieguo del romanzo le debolezze di ognuno di essi si profileranno davanti al lettore dandogli tanti spunti di riflessione, ognuno importante a modo suo."Una delle cose migliori della vita, tuttavia, è la differenza tra ciò che accade dentro di noi e ciò che mostriamo al mondo."Fin dalle prime pagine il lettore si rende conto di quello che dovrà affrontare: una storia che lo penetrerà fin dentro le ossa con una forza incredibile, in grado di provocargli molteplici emozioni e di portare più volte sul suo volto un enorme sorriso, una sonora risata e qualche piccola lacrima.La storia, certamente, è costruita magnificamente, ma il fiore all'occhiello del romanzo sono i personaggi per nulla convenzionali, unici ed irripetibili: tutti e quattro, in riferimento a quelli principali, sono perfettamente delineati ed ognuno spicca per i propri pensieri, i monologhi eccezionali e le proprie azioni che sorprenderanno continuamente il lettore. Ho apprezzato molto il modo in cui l'autore ha sviluppato i vari rapporti tra di essi, soprattutto quello riguardante Emily e Florence: inizialmente la ragazza, che non conosceva la nonna, non aveva molta stima per lei, denominandola addirittura "vecchio trombone", ma nel tempo, lavorando con e per lei, impara ad ammirarla fino ad arrivare ad idealizzarla, cercando di apprendere il più possibile da ogni sua parola e da ogni suo comportamento, talmente tanto che in un'occasione, particolarmente importante, si ritroverà ad agire pensando "cosa farebbe Florence al mio posto?"; dal punto di vista di quest'ultima invece Emily è una diciannovenne come tante, con le solite idee e la solita scialba cultura, ma nel tempo anche lei si renderà conto che in realtà la ragazza è molto più di questo ed arriverà a desiderare la sua presenza ed il suo aiuto nonostante le sia difficile ammetterlo, cosa che, tra l'altro, mai farà in sua presenza. Anche il rapporto tra Jeanine e Daniel viene analizzato profondamente, mettendone a nudo debolezze, timori e punti di forza. I personaggi di contorno, invece, ugualmente dettagliati, contribuiscono alla magnificenza dell'opera.Le tematiche affrontate sono molteplici ed ognuna lascerà un segno profondo nel lettore, portandolo a fare diverse riflessioni, particolarmente importanti, sull'importanza della Vita e a porsi interrogativi di una certa rilevanza, celati tra le righe del romanzo che un lettore attento saprà sicuramente cogliere. Potrei stare qui a riassumervi ogni cosa, ma, credetemi, vorrei che ognuno di voi scoprisse il tutto facendosi cullare dalle parole di Morton per poter cogliere le sottili sfumature che permeano il romanzo."Se c'è una cosa che ho imparato da lei nelle ultime settimane è che bisogna sempre essere coraggiosi. Cogliere l'occasione. Correre il rischio di rimpiangere di aver parlato perché è comunque meglio che rimpiangere di aver taciuto."In ultimo mi preme porre l'attenzione su una caratteristica che ho particolarmente apprezzato: nel corso della lettura traspare la profonda cultura dell'autore, il romanzo è ricco di citazioni letterarie illustri, come il famoso libro di Tolstoj, Anna Karenina, di filosofi e di luminari eccellenti, e sicuramente questo particolare è in grado di arricchire, ancora di più, una storia fenomenale.Lo stile risulta molto scorrevole, non molto semplice, ma neanche di difficile comprensione.Florence Gordon lo consiglio a tutti, nessuno escluso, e sono fermamente convinta del fatto che questo libro sia uno di quelli che merita di scalare tutte le classifiche possibili immaginabili e che merita di entrare nel cuore di ognuno di voi.Recensione [Anteprima]: Florence Gordon di Brian Mortonvalutazione 5

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