Recensione | Arrow 3×19 “Broken Arrow”

Creato il 16 aprile 2015 da Parolepelate

Quando sono andata a leggermi il titolo dell’episodio, la prima cosa che ho pensato è stata: “un nome, tutto un programma”. Poi ho visto l’episodio ed è stato molto peggio.
A meno quattro dalla fine della stagione, Arrow sorprende con un fantastico episodio, che mi ha tenuto incollata per tutti e quaranta i minuti e mi ha fatto prendere anche più di un colpo.

Starling City incontra Central City

Più il tempo passa, più il confine che divide Arrow e The Flash si assottiglia. I crossover sono all’ordine del giorno e addirittura un Meta Umano arriva a rompere le uova nel paniere a Starling, che, diciamolo, non è nel suo momento migliore, visto che il suo eroe è stato messo in panchina.
Okay, tecnicamente il Meta Umano non è arrivato da Central City, come Cisco – sempre, sempre il benvenuto! – ci ha fatto notare alla fine, visto che non è stato l’accelleratore di particelle a farlo trasformare in un raggio laser, però comunque il crossover c’è stato comunque. La domanda resta: come avrà fatto quel tipo a diventare un meta umano? Che questa sia la base per un nuovo fantastico crossover? Perché in quel caso non vedo l’ora!
Come cattivo della settimana, il raggio laser non è stato poi così male. È finito nella prigione speciale di Central City un po’ troppo in fretta (ma l’attenzione era divisa su parecchi fronti), ma abbiamo comunque visto un po’ d’azione, in particolare l’unione del duo Atom + Arrow.
Sebbene trovi Arrow e Flash molto più sciolti insieme (sarà perché Barry non gli ha soffiato la ragazza?) e, in particolare, Barry, per quanto anche lui inesperto, era già molto più collaudato come eroe, mentre Ray praticamente è sullo stesso livello di Laurel, forse è pure più impacciato.

Arrow is dead

Diciamolo a gran voce: Quentin, hai rotto!
Da che, ai tempi della 3×01, ero preoccupata che sul lavoro gli potesse venire un infarto e io potessi ritrovarmi senza Quentin, ora sono quasi arrivata al punto di sperare che si tolga veramente di torno.
Abbiamo capito, sta sfogando il suo dolore con una profonda rabbia verso la persona che ritiene responsabile per la (seconda) morte della figlia, ma seriamente non si sopporta più!
La goccia è stata quando ha detto praticamente senza mezzi termini che era colpa sua se Roy era stato ucciso in carcere, nonostante Oliver avesse già l’espressione più triste del mondo. Un po’ di rispetto per il lutto altrui, grazie!

A proposito di lutti. Il poliziotto colpisce Roy con il coltello e io sono rimasta di sasso. Ho visto il colpo, ho visto il punto in cui è stato pugnalato e mi dicevo che era impossibile che Roy fosse venuto a mancare, perché non poteva avere una fine così assurda, in prigione, colpito da una delle guardie. Era una fine così patetica e anticlimatica, sebbene davvero sconvolgente.
Poi mi sono detta che sarebbe arrivato qualcuno e lo avrebbe curato e che Quentin era da Thea solo per dirle che Roy era stato ferito, ma sarebbe stato bene.
Avete idea del colpo che mi sono presa quando Quentin ha detto che Roy, il piccolo Arrow rosso, era morto?
In realtà, però, (sospira di sollievo) era tutto un piano magicamente orchestrato dalle miglior spalle che si possano trovare e sono quasi contenta di aver abboccato come un pesce all’amo.
Certo, non è tutta colpa mia visto che non si faceva che dire che in Arrow sarebbe morto qualcuno e come potevo sapere che la cosa era intesa metaforicamente?


Roy aveva promesso a Thea che sarebbe stato bene ed effettivamente è così, non le stava mentendo.
Il loro è stato un addio amaro, ma sono contenta di come la storia di Roy sia finita. Roy, ultimamente, si stava auto-distruggendo. Tutta la storia del poliziotto, che ormai non faceva altro che ripeterla ogni due minuti, il fare il possibile per prendersi la colpa al posto di Oliver e ricambiare il favore… Quando ha finito con il dire che era contento di essere in carcere, perché lo faceva sentire meglio, mi stavano cadendo le braccia.
Il posto giusto per Roy è lontano da Starling City e da una storia che lo ossessiona.
Addio, Roy, trovati un futuro migliore, anche se sarà difficile trovare di nuovo amici come questi.

Qualcosa è cambiato.
Con la partenza/morte di Roy etichettato come Arrow – sorvolando sul fatto che Quentin è l’unico fuori dalla cerchia a sapere come stanno davvero le cose -, si chiude un capitolo della storia. Il covo è stato profanato (la felce è stata uccisa) e “Arrow” è morto. Ora, in teoria, Oliver potrebbe tornare ad essere Oliver Queen e mandare a quel paese tutti, però non può essere così facile, soprattutto con un Ra’s che trama nell’ombra.

Ra’s e i metodi di persuasione (aka, come finire sulla lista nera della sottoscritta)

Dato che farmi prendere un colpo ad episodio non era abbastanza, gli autori replicano e orchestrano un finale che mi ha fatto piangere (fino a che non ho visto il promo, grazie al cielo!).
Avevo detto che rovinare la reputazione di Arrow spacciandosi per lui, per quanto geniale, non mi sembra all’altezza di un cattivo come Ra’s e questa volta ho dovuto rimangiarmi tutto, perché la nuova mossa per spingere Oliver a diventare il suo successore è una grande mossa. (Terribile, ma grande – mezza cit.).
Dopo essermi lasciata crogiolare nella felicità di veder Roy partire sano e salvo, mi è presa una paura terribile nel vedere Ra’s a casa di Thea.
Vi svelo un “segreto”: se avessi dovuto scegliere chi salvare tra Thea e Roy, non avrei dovuto pensarci nemmeno tre secondi prima di salvare subito la sorellina di Thea e lasciar morire Roy senza rimpianti, quindi immaginate come mi abbia sconvolta il finale di puntata (siano ringraziati i promo di tutto il mondo per la loro esistenza).
Ra’s avrebbe potuto rapire Thea (è quello che speravo – sottolineo speravo, non pensavo -), invece i due inneggiano un bel combattimento, il quale va a finire nell’unico modo possibile. Nonostante la bravura di Thea, la poveretta non aveva nessuna speranza, pertanto viene trafitta come fu per Oliver quest’anno o per la madre lo scorso (è destino dei Queen farsi trapassare da parte a parte almeno una volta nella vita) e lasciata lì a morire.
Oliver, quella tua decisione di non uccidere più nessuno… ecco, dimenticala.

Raylicity e Olicity e… ops, Ray si toglie il prosciutto dagli occhi e si accorge di qualcosa

Devo dirlo, l’atteggiamento di Ray e Felicity nell’episodio di ieri di The Flash è stato imbarazzante, perché sembravano molto più una coppia lei e Barry piuttosto che quella presunta tale.
Qui c’è stato uno sforzo maggiore, Felicity è stata un po’ più vicina a Ray, il quale è molto comprensivo nonostante lei abbia risposto con un “wow” al suo “I love you”.
Nonostante ciò, nonostante i bacetti, lo stare vicini, le allusioni, la storiella tra i due comincia a scricchiolare sempre più, cominciando con Oliver che manderebbe a quel paese tutto, pur di correre a salvare Felicity sapendo che non potrebbe lo stesso fare in tempo e passando per, ancora meglio, il bellissimo discorso di Felicity a Oliver che è quasi una dichiarazione d’amore, dove il “I believe in you” (credo in te), in realtà suonava molto più che un trattenuto “I love you” (ti amo).


Le cose tra questi due testoni (uno in particolare) si stanno lentamente aggiustando e lo stesso Ray se ne accorge alla fine, la sua espressione diceva tutto, mentre attendeva Felicity da lontano.
Che il “broken” si stia per estendere a qualcos’altro?

Hong Kong

Solito discorso: i flashback, quest’anno, non funzionano (il resto sì, quindi credo di potermi accontentare).
Non fraintendetemi, apprezzo lo sforzo che gli autori di Arrow ci stanno mettendo per aumentare l’interesse che questa (per fortuna) breve parte di episodio suscita, ma è servito ben a poco.
Hanno aggiunto altra roba sul piatto, okay, per esempio è quasi decente il “colpo di scena” appena un po’ prevedibile che in realtà è l’esercito a voler far fuori Oliver, Maseo e Tatsu, oltre che tutta Hong Kong.
Se non sbaglio, Oliver ad un certo punto dell’episodio dice: “è folle!” e io concordo con lui, senza contare che mi appellerò alla teoria della sospensione dell’incredulità e farò finta che tutto questo vada bene, perché almeno forse arriveremo ad un finale di Oliver contro Esercito e la cosa potrebbe essere anche solo minimamente interessante. (Ehm… forse?)

Varie ed eventuali

– Alzi la mano chi ha notato che il ruolo di Laurel in questo episodio è stato fare l’avvocato di Oliver Queen (tra l’altro, ho avuto un deja vù, sono sicura di aver visto una scena molto simile e più di una volta). La sua unione con il gruppo è ancora piuttosto labile.

– È un bene che abbiano fermato The Flash per una settimana, altrimenti sarebbe sembrato molto strano vedere Ray ferito, poi ritrovarlo sano a Central City e poi di nuovo in Arrow in ospedale. Così ha molto più senso.

– Allertate i media, anche Oliver ogni tanto se ne esce con qualche battuta. Con quel “dovete essere parenti”, rivolto a Felicity e Ray, mi ha veramente strappato una risa in mezzo ad un abisso di dolore.

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