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Recensione: "Assassinio sull’Orient-Express" di Agatha Christie

Creato il 18 settembre 2012 da Bookland
Titolo: Assassinio sull’Orient-Express Autore: Agatha Christie
Pagine: 240
Prezzo: 6,90€
Editore: RCS Corriere della Sera
Data di uscita: 1933
Trama L'Orient-Express, il famoso treno che congiunge Parigi con Istanbul, è costretto ad una sosta forzata, bloccato dalla neve. A bordo qualcuno ne approfitta per compiere un efferato delitto, ma, sfortunatamente per l'assassino, tra i passeggeri c'è anche il famoso investigatore belga Hercule Poirot, al quale verranno affidate le indagini. Poirot, in effetti, risolverà il caso, non prima, però, di essersi imbattuto in una sensazionale sorpresa.
Mia recensione: Io amo Agatha Christie!!! Ok, avevo bisogno di dirlo! “Assassinio sull’Orient.Express” è il 4° libro che leggo della celebre autrice inglese, e seppur un numero esiguo rispetto all’immensa mole di romanzi scritti, mi arrischio nel dire che la Christie è un genio del thriller. Questo romanzo in particolare è da molti annoverato come il romanzo più celebre e devo ammettere che tra i numerosi giudizi letti circa questo romanzo esso è tra quei libri che “O ami, o Odi!”. Io rientro nella prima categoria.
Ci troviamo sull’Orient-Express, un treno di lusso partito da Istambul. Il caso ha voluto che su quel treno viaggiasse anche il celeberrimo Hercule Poirot, appena giunto nella città turca e costretta ad abbandonarla dopo sole poche ore per cause di forza maggiore. Durante la notte, però, il treno è costretto a fermarsi a causa di una forte nevicata che ne impedisce la ripartenza. E per caso viene scoperto, all’interno di una stanza, il cadavere di un uomo: il signor Ratchett, persona tanto ricca quanto odiosa. Subito viene chiamato a indagare proprio il nostro Poirot che decide di farsi aiutare in queste indagini da 2 persone: il Dottor Constantine, un medico greco e il signor Bouc, amico dell’investigatore nonché direttore della Compagnia a cui appartiene anche il famoso treno.
Sin da subito il caso mostra delle anomalie che spingono l’investigatore a supporre che il colpevole sia uno dei viaggiatori che risiedevano all’interno del vagone per Calais, lo stesso in cui si trovava la stanza del morto.
Ma tra i passeggeri nessuno sembra essere collegato al morto e nessuno sembra capace di compiere un crimine così efferato. Allora chi è stato? Ma soprattutto, perché lo ha fatto?
Gli indagati sono 12, tra passeggeri e personale. Sono persone molto diverse tra di loro per genere, età ed estrazione sociale diversa. Nulla li accomuna, o almeno così sembra. Perché come ormai ci insegna la Christie, nulla è come sembra.
Chi sarà allora il bugiardo, l’assassino, colui che ha architettato un simile omicidio riuscendo persino a farla franca?
Sarà stato Hector MacQueen, segretario del morto? Oppure Caroline Martha Hubbard, la simpatica e pettegola signora americana? Sarà stata Mary Hermione Debenham, l’istitutrice inglese o il suo compatriota il Colonnello Arbuthnot? E se fosse stato Pierre Michel, il controllore del vagone-letto incriminato? No! Troppo facile vero? Allora forse è stato l’investigatore Cyrus Beltman Hardman, magari assieme a quell’italiano chiacchierone Antonio Foscarelli! Uhm…poco plausibile! Ok, ok…e se fosse stata la delicatissima e altezzosa Principessa Dragomiroff assieme alla sua cameriera Hildegarde Schmidt? Impossibile? E si…forse avete ragione! Allora sono statu sicuramente i 2 conti ungheresi: Rudolph e Maria Andrenji …ah, nemmeno questa idea vi sembra corretta! Ok, allora non rimane che la dolce signora svedese Greta Ohlsson! Nemmeno lei?
Allora chi è l’assassino?
Si tratta di un romanzo alquanto breve (meno di 250 pagine) eppure la Christie riesce a racchiudere in uno spazio così breve un capolavoro. La scrittura è fluida e, seppur ricca di dettagli, non confonde il lettore: questo elemento aumenta sicuramente l’apprezzamento per questo romanzo. Quindi anche se non dovesse piacervi, almeno si legge velocemente! E poi volete mettere il piacere di leggere un libro che ha per protagonista un presuntuoso e stressante investigatore, che seppur con tutta la buona volontà non si può non ammirare? Io sarò di parte, ma io adoro Poirot. E credo si sia capito da i miei elogi (e anche dalla mia filastrocca nel giochetto estivo;-)
Il punto forte del romanzo è sicuramente il finale. Quando ho terminato il libro la mia faccia era più o meno così:
Eppure sono abituata all’effetto a sorpresa tipico dei romanzi dell’autrice inglese. Ma questo li batte tutti!
Davvero un romanzo che io ho divorato e che sto consigliando a molti, sia a chi è alle prime armi con il genere e sia a chi è veterano.
5 stelline meritatissime per la maestra del Giallo!

Ciao amici^^
Isy

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