Recensione: Attack the Block- L'Invasione delle Dentiere Fluorescenti

Ci sono film destinati a diventare dei cult fin dal primo momento in cui vengono proiettati in sala. Non c'è una ricetta precisa per dare vita ad una pellicola "di culto": è un mix di personaggi memorabili, situazioni familiari ma allo stesso tempo fresche, e magari qualche goffaggine qua e là che impreziosisce il tutto piuttosto che rovinare l'effetto d'insieme. Attack the Block- Invasione Aliena conquista senza ombra di dubbio lo status di cult, e incredibile ma vero, siamo riusciti a gustarcelo anche in Italia. (Un anno dopo l'uscita in UK). Miracolo! Attack the Block rappresenta l'esordio alla regia dell'inglese Joe Cornish, comico televisivo, presentatore radiofonico, sceneggiatore, attore e grande amico di Edgar Wright, che potreste conoscere per i mitici Shaun of the Dead  o Scott Pilgrim VS The World.

E' una serata come tutte le altre nel quartiere londinese di Brixton: solite risse tra gang, soliti spacciatori, soliti ragazzini che viaggiano in branco derubando ragazze indifese. Ma il tono del film passa subito alla fantascienza, quando un corpo celeste si abbatte su di un'automobile proprio accanto alla suddetta banda di giovani delinquenti, capitanata da Moses. Dal rottame sbuca un mostriciattolo orripilante che attacca i ragazzi, graffiando la faccia del capobanda. Infuriato, Moses insegue il piccolo alieno attraverso il parco e lo uccide a bastonate insieme ai suoi amici, per poi trascinare il cadavere a mò di trofeo fino al Blocco, il megacomplesso residenziale dove abita la gang. Il problema è che iniziano a piovere altri alieni. Tanti. Molto più grossi, letali e cattivi di quello ucciso dalla gang. E la faccenda è appena diventata personale.

Inizia così lo scontro tra i pelosi canimostro fluorescenti dallo spazio profondo e la gang multirazziale di adolescenti, armati con katane, coltelli, mazze e fuochi d'artificio. Il film di Cormish unisce con successo fantascienza pura e critica sociale, mostrando le contraddizioni, le miserie e le meraviglie di uno dei quartieri londinesi più multirazziali e "difficili", tra giustizieri improvvisati, spacciatori e degrado (anche culturale). Il gruppo di outsiders protagonisti (che sono tutto fuorchè eroi) è l'unica speranza per il Blocco e i suoi ignari abitanti... ma chi sarebbe disposto a dar loro credito? Se anche dovessero respingere i canimostro, i loro sforzi saranno riconosciuti dalle autorità e dalla Londra perbene... o verranno accusati di aver inscenato tutto, per nascondere l'ennesima guerra tra bande?


Attack the Block conquista e convince grazie alla sceneggiatura infarcita di humor ed ironia, alla trascinante colonna sonora, ma anche grazie ad un montaggio efficace e ad effetti speciali di notevole impatto. Non sarà CGI a livello hollywoodiano, ma il design dei canimostro (dal pelo nero e dai denti fluorescenti) è decisamente ben fatto. Non dimentichiamo poi l'affiatato gruppo di giovani attori, tutti alla loro prima esperienza cinematografica (ed affiancati dall'esilarante Nick Frost, che interpreta uno spacciatore fattone) e perfettamente a loro agio nell'interpretare gli outsiders del Blocco, con il loro slang e i loro accenti. (Inevitabilmente sfumati col doppiaggio italiano, ma sarebbe stato decisamente impossibile replicarli correttamente.)

Un notevole esordio registico per Cormish, dunque, che speriamo di poter rivedere presto dietro alla macchina da presa. Attack the Block è un ottimo film di fantascienza impreziosito da un'ironia pervasiva e da qualche picco di gore (anche se gli amanti dello splatter non saranno particolarmente deliziati) che riporta lo sci-fi negli interni piuttosto che nello spazio profondo o tra le rovine di una metropoli. Guardatelo, non ve ne pentirete.