Titolo: Bambino 44
Serie: Leo Demidov vol. 1
Autore: Tom Rob SmithTraduzione: A. GaravagliaCasa editrice: Sperling e KupferPagine: 444Data di pubblicazione: 2008Prezzo: 19,90
Sinossi: Unione Sovietica, 1953. Il regime di Stalin è al vertice, con l'entusiastica collaborazione del Ministero della Sicurezza e dell'MGB (precursore del nefando KGB), l'organismo di polizia segreta la cui brutalità e la continua pratica di torture non sono un segreto. La popolazione è costretta a credere che il crimine è stato debellato in tutto il paese, che tutti sono felici e che il governo rappresenta il punto di riferimento e di ispirazione morale per ogni cittadino modello. Quando tuttavia il cadavere di un ragazzino viene ritrovato sui binari di un treno, l'ufficiale dell'MGB Leo Demidov si sorprende che i genitori del piccolo morto siano convinti si tratti di omicidio. I superiori di Leo gli ordinano di non indagare né su questa morte né sulle altre che seguiranno. Leo obbedisce, anche se sospetta che qualcuno di molto importante possa essere implicato. Smetterà di obbedire nel momento in cui alla giovane moglie Raisa arriveranno minacce affinchè diventi lei stessa garante e spia dell'operato di Leo. Da agente inquisitore allineato con i diktat governativi, Leo diventerà un nemico pubblico da snidare, inquisire e sicuramente eliminare. Costretti a fingere di non amarsi per non nuocersi a vicenda, Leo e Raisa, dovranno proteggersi dal nemico ufficiale e potentissimo, e dai tanti nell'ombra di cui ignorano l'identità.
La mia opinione: Ciò che rende particolarmente interessante questo libro è l'ambientazione e le accurate ricostruzioni storiche, che catturano il lettore permettendo una totale immedesimazione fin dalle prime pagine. La sensazione è infatti quella di vivere nel periodo storico descritto, ovvero durante la dittatura staliniana in Russia, nei primi anni 50. E' stata quindi una lettura estremamente interessante, in cui inizialmente vengono narrati vari scenari apparentemente scollegati l'uno all'altro e non sembra quasi che il genere sia thriller, perché la variante thriller comparirà in scena in un secondo momento. Questa peculiarità rende la trama piuttosto originale, anche se si fa leggermente fatica a capire il nesso con la storia vera e propria, ed è quindi un libro per cui occorre un pizzico di concentrazione in più del normale, ma il tutto viene completamente ricompensato quando verso metà libro saranno finalmente chiari i vari collegamenti.
Per quanto mi riguarda sono rimasta molto soddisfatta da questa lettura, sia per le descrizioni storiche e le caratterizzazioni dei personaggi (che per me sono stati ottimi sotto ogni aspetto!) e sia per stile di scrittura, molto accattivante e piacevole. Anche dal punto di vista thriller è ben congegnato, seppur non eccelso. Vi sono molti colpi di scena inaspettati, ma c'è il piccolo difetto che il finale rimane un po' arrampicato sugli specchi ed è davvero l'unico aspetto che mi ha leggermente delusa, perché ero convinta di poter dare 5 stelline piene. Rimane comunque uno dei migliori libri thriller e storici letti da sempre e ne consiglio la lettura, soprattutto a chi è interessato all'ambientazione perché offre ottimi scorci storici e sociali sulla dittatura comunista.
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