Oggi vi parlo di un libro che ho finito l'altra sera "Beauty and the Cyborg", stuzzicante e romantico al punto giusto (avevo già letto un altro volume di questa autrice che mi era piaciuto moltissimo, completamente diverso da questo, qui trovate la recensione).
Qui in questo volume troviamo la rivisitazione di una fiaba che ben conosciamo tutti quanti "La Bella e la Bestia". La difficoltà, quando si scrivono queste rivisitazioni, è di cadere nell'errore di riprodurre una sorta di fotocopia dell'originale ma in questo caso l'autrice, bravissima, ci ha deliziato con un mondo completamente diverso e plasmato ad opera d'arte sui personaggi che compaiono. Si possono solo intravedere punti luce degli stessi originariamente come Lumière o la Bestia.
Può esserci un mondo senza elettricità? Direi di sì, al Nido di Spine ed in altre città limitrofe si può. Tutto ha inizio con la protagonista Bellatrice Sparks, dirompente, forte, decisa e un'eroina che supera tutti gli ostacoli, con grazia e solerzia. Tutto appare come in un incubo, la povertà, l'imposizione di non poter più vivere con la luce...proprio quella luce che ci dona la vita, ci tiene in comunicazione, ci tiene svegli e brilla ai nostri occhi ...è stata vietata. Vi sono Cyborg che torturano e uccidono in questo mondo così avariato e corrotto non vi è via di fuga ma vi sono città, le città di luce dove a loro è stata concessa per un motivo...
In questo ambiente apocalittico e irreale, si conforma un romanzo diverso dai soliti standard, con colpi di scena e violenza, amore e odio, ribellione e libertà. Tutto ci appare estremamente elegante e bello, soprattutto la scrittura fluida che fa leggere e scorrere le pagine velocemente (alcuni refusi ma sorvolabili). La scrittrice Miriam Ciraolo ha saputo rendere viva l'azione ma anche la fantasia, rendere diversa la favola e trasformarla in qualcosa di più, trapiantando e imbastendo un circuito ignoto e pericoloso che i nostri protagonisti dovranno sbrogliare.