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Recensione: Blue Diablo

Da Flautodipan @miriammas
Recensione: Blue Diablo Titolo: Blue Diablo  La serie di Corinne Solomon 1 Autrice: Ann Aguirre Editore: Delos Books Collana: Odissea paranormal Pagine: 264 Prezzo: 14,90  Descrizione:   Diciotto mesi fa, Corinne Salomon ha attraversato il confine ed è andata a finire a Città del Messico, fuggendo dal suo passato, dal suo amante, e dal suo “dono”. Corinne, una handler, può toccare un oggetto qualsiasi e conoscere la sua storia – e, qualche volta, il suo futuro. Usando la propria abilità, può ritrovare persone scomparse – ed ecco perché la gente la cerca senza sosta. Gente come il suo ex, Chance.
Chance, che è stato condotto fino alla soglia di casa di Corinne dalla sua straordinaria fortuna, ha bisogno del suo aiuto. Una persona che è cara a entrambi è sparita a Laredo, in Texas, e l’unica speranza di trovarla è tramite il dono di Corinne.
Ma la loro ricerca può dimostrarsi pericolosa, perché le tracce li conducono in un mondo strano e oscuro.
L'autrice:  Recensione: Blue Diablo Ann Aguirre, come autrice è annoverata nella lista dei National Bestselling Author per la fama acquisita dai suoi libri. È nata negli Usa ma attualmente risiede in Messico con marito figlio e la solita corte di gatti e cani, come molte sue colleghe. Ha una laurea in letteratura inglese e prima di lavorare a tempo pieno come scrittrice, ha svolto diverse occupazioni tra cui il clown, l’impiegata e la doppiatrice. È specializzata in urbans fantasy, fantascienza, storie poliziesche e paranormali. Grande successo hanno ottenuto le avventure della sensitiva Corinne Salomon iniziate con Blue Diablo e seguite da altri tre romanzi che saranno pubblicati in Italia dalla Delos Books.  La recensione di Miriam:
Primo capitolo di una serie che in America ha già ottenuto un grande successo, Blue Diablo ha attirato subito la mia attenzione. L’idea di un UF che ha per protagonista una handler sembrava promettere qualcosa di innovativo, lontano dal solito cliché dei vampiri e dei licantropi. Da questo punto di vista, le mie aspettative non sono state deluse. In effetti, il romanzo di Ann Aguirre reca una ventata di novità e ci introduce in una realtà parallela insolita quanto intrigante. Entrando in un negozietto di pegni a Los Remedios, incontriamo una ragazza in abiti etnici e una fluente chioma che con una certa frequenza cambia colore. Lei è Corine Solomon. Gli abitanti del luogo la chiamano l’americana loca, in realtà a renderla stramba è una facoltà che ha ereditato da sua madre e che la perseguita da quando era bambina. Toccando determinati oggetti, Corine riesce a leggere la loro storia, ad acquisire informazioni sul passato e, a volte, anche sul futuro di chi li ha posseduti. Si tratta di un’abilità che, all’occorrenza, può rivelarsi molto utile perché può aiutare a ritrovare persone scomparse. Per diversi anni la giovane sensitiva, spinta dal suo ex ragazzo Chance che ha un fiuto spiccato per gli affari, ha accettato di esercitare il suo dono a scopo di lucro. A un certo punto però il gioco è diventato pericoloso e Corine ha deciso di chiudere con il passato. Ha lasciato il ragazzo e la sua vecchia casa ed è fuggita in Messico per ricominciare lì una nuova vita. Tutto procede per il meglio fino a che Chace non torna a bussare alla sua porta. La madre,Yi Min- chin, è misteriosamente scomparsa a Laredo, la polizia brancola nel buio e Corine è l’unica persona che possa aiutarlo a ritrovarla. Suo malgrado, la ragazza non riuscirà a rifiutare il suo aiuto all’uomo che ha amato e che, sebbene non voglia ammetterlo, ancora ama. Si imbarcherà così in un’avventura che risveglierà i fantasmi del passato e la spingerà alla scoperta di una realtà nascosta proprio nelle pieghe di quel territorio in cui ha scelto di rifugiarsi. Il Messico, infatti, è un luogo in cui magia e superstizioni sono tutt’altro che sopite. Non è difficile imbattersi in una curandera e neanche finire nel mirino di chi pratica riti occulti o si dedica alla negromanzia. È su questo terreno oscuro e misterioso che dovrà svolgersi la ricerca di Yi Min-chin. Se amate le storie ai confini con la realtà, l’universo creato dalla Aguirre non potrà che ammaliarvi. Scorrendo le pagine di Blu Diablo, avrete occasione di fare una sana scorpacciata di fenomeni paranormali, destreggiandovi tra sedute spiritiche, facoltà extrasensoriali e riti demoniaci. Allo stesso modo, potrete imbattervi in una ricca carrellata di personaggi stravaganti perché Corine non è la sola attrice della storia a possedere un dono fuori dal comune. Nel corso delle indagini incontrerà molti altri personaggi, ciascuno con la sua “stranezza” da esibire − vi basti pensare a un poliziotto empate, a un consulente esoterico in grado di compiere viaggi astrali, a un sociopatico guidato dalla mano di Dio, giusto per darvi un’idea. Le ottime premesse e i punti di forza fin qui evidenziati tuttavia si affiancano ad altrettanti punti di debolezza che non mi hanno permesso di apprezzare il romanzo fino in fondo. Lo stile molto descrittivo, risulta piatto  e poco coinvolgente. Tutto viene reso con dovizia di particolari e grande attenzione per il dettaglio − di ogni abito indossato, macchina guidata o cibo mangiato ci viene indicata anche la marca − eppure tutto appare distante, difficile da visualizzare a dispetto delle numerose informazioni. I fatti e le emozioni vengono raccontati ma mai davvero mostrati e ciò, almeno dal mio punto di vista,  è di ostacolo al coinvolgimento emotivo. L’autrice insiste parecchio sul rapporto conflittuale tra Corine e Chance ma lo fa ribadendo in maniera quasi ossessiva che la ragazza ne è ancora innamorata, è tentata dalla sua presenza mentre la sua parte razionale le consiglia di tenersene alla larga. Inizialmente ciò ci aiuta a comprendere la natura della loro relazione, ma a lungo andare il ricorrere  della stessa precisazione risulta monotono e appesantisce la lettura. Ho percepito, inoltre, un certo abuso nel ricorso a inspiegabili coincidenze e a colpi di fortuna per la risoluzione dei nodi problematici. Ogni qualvolta le indagini giungono a un punto di stallo o insorge un ostacolo difficile da sormontare, accade qualcosa di imprevisto che scioglie l’inghippo con estrema facilità. Muore una testimone preziosa? Subito salta fuori chi possiede doti medianiche e può carpire informazioni anche dai morti. Mancano gli indizi per raggiungere un determinato luogo, cruciale per la scoperta della verità? Ecco che compare un cane in grado di comunicare con gli umani e di guidare i protagonisti. Sembra sempre che le persone, o le cose, giuste si rovino nel luogo e al momento giusto. Non fa eccezione il poliziotto ufficialmente incaricato delle indagini che, caso fortuito, non un è agente qualsiasi ma un sensitivo come Corine. Se da un lato, tutto ciò, può avere un senso nella logica generale del romanzo, dall’altro priva un po’ di credibilità e mordente il racconto. Nel complesso la lettura è godibile ma suscita anche molte perplessità. Pregi e difetti sembrano reggersi in equilibrio suscitando sentimenti contrastanti, bisognerà attendere i prossimi capitoli per capire da che parte penda davvero l’ago della bilancia.
    
 

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