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Recensione: Bowling e margherite – Manuela Giacchetta

Da Ayameazuma

Titolo: Bowling e margherite
Autore: Manuela Giacchetta
Editore: Las Vegas
Genere: Narrativa
Pagine: 200
Prezzo: Euro 12,00

QUARTA:A volte succede di girare a vuoto, con la perfetta sensazione di non raggiungere niente. Proprio come quando vogliamo ma non riusciamo a terminare un libro. E allora Lorenzo si impone. Di smettere di pensare alla ragazza unica e sexy che lo ha appena lasciato, di buttare le gomme da masticare appiccicate sulle mensole della libreria, di riordinare i propri pensieri e, perché no, di finire l’Ulisse di Joyce. Ma a chiudere porte spesso ci si ritrova ad aprirne altre e Lorenzo inizia a interessarsi a una particolare ammiratrice segreta. Perché proprio lui? Cosa vorranno dire i biglietti lasciati sulla porta? E chi sarà, visto che non conosce altre donne all’infuori dell’onnipresente ex? Accompagnato dal fedele amico Cionco, Lorenzo scoprirà come sia difficile fare a meno dell’inaspettato.

GIUDIZIO: Bowling e Margherite è la storia di Lorenzo, ventottenne disilluso ma scanzonato, raccontata attraverso le sue esperienze di vita passate e presenti: la sua ex onnipresente Elisabetta, il suo migliore amico Cionco e la novità rappresentata dall’ammiratrice segreta che gli lascia bigliettini e gli fa telefonate mute. Sullo sfondo la lettura dell’Ulisse di Joyce che accompagna Lorenzo dai venticinque ai ventotto anni, una presenza parecchio ingombrante e impegnativa.
E’ un libro divertente, ironico e decisamente piacevole che si divora in poche ore. La trama sebbene non presenti particolari spunti è ben costruita, i personaggi ottimamente caratterizzati, i dialoghi e gli episodi raccontati estremamente credibili e verosimili. Ma il punto forte del libro è sicuramente lo stile dell’autrice: frizzante, brioso, uniforme, divertente.
Mi ha particolarmente colpita la capacità di Manuela Giacchetta di non sbilanciarsi mai né nei cliché di una scrittura troppo femminile né viceversa nello scimmiottamento di uno stile prettamente maschile, creando un equilibrio narrativo perfetto tra pensieri profondi e gesti superficiali, tipici di una maturità inevitabile ma ancora troppo inquietante come quella a cui sta andando incontro il suo protagonista.
L’autrice ha cucito un vestito che cade a pennello sul suo personaggio, senza eccedere mai e senza risultare mai troppo invasiva. Ci svela i sentimenti di Lorenzo e la sua crescita interiore attraverso le sue nevrosi, le sue debolezze, le sue piccole manie, i suoi feticci conservati come reliquie, il tutto condito con un pizzico d’ironia che accompagna il lettore fino alla fine.
Per tutte e duecento le pagine si respira un’atmosfera scanzonata, si ride e ci si commuove, perché le paure, i dubbi e le gioie di Lorenzo e dei personaggi che gli gravitano attorno sono quelle di tutti, e in Lorenzo, in Mara, in Elisabetta, in Cionco è molto facile immedesimarsi e condividere i loro stati d’animo.
La forma è molto curata, i refusi sono praticamente assenti e oltre a essere un libro dai contenuti piacevoli è anche un piacere leggerlo.
Per me è un libro da leggere assolutamente, promosso a pieni voti. Complimenti all’autrice e complimenti a Las Vegas per aver confezionato questo gioiellino.


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