Tra i buoni propositi del 2015, ce n'è uno in particolare che sto disperatamente cercando di rispettare: restare in pari con le recensioni dei libri che leggo.
Sono in un arretrato pazzesco con quelli del 2014 (prometto che li recupererò!) ma quest'anno voglio tentare l'impresa. Boy Nobody è un libro che mi incuriosiva da un po' complice la copertina fuori dai canoni della moda attuale per gli YA e la trama thriller/paranormal originale. E' questo il secondo libro letto nel 2015, dopo Zombie allo Specchio.
Il ritmo incalzante mi ha subito coinvolta ma la lettura mi ha lasciato qualche perplessità. Eccole.
Titolo: Boy Nobody. Conta solo la missioneTitolo originale: Boy Nobody (The Unknown Assassin #1)
Autore: Allen Zadoff
Traduttore: Seba Pezzani
Editore: Rizzoli
Collana: Ragazzi
Pagine: 348
Prezzo: 16,00 cartaceo ( E. 13,60 su Amazon) - E.9,99 ebook
Data di uscita: 22 ottobre 2014
Voto:
È il classico ragazzo nuovo che arriva a scuola senza dare nell'occhio, l'ombra che nessuno nota. Si presenta in un liceo, in una città ogni volta diversa, con un nuovo nome, pochi amici e non rimane mai a lungo: giusto il tempo di veder morire qualcuno per "cause naturali" nella famiglia del suo migliore amico di turno. Missione compiuta, Boy Nobody scompare, è pronto per il prossimo obiettivo, e il "programma" è al sicuro.
Ma quando il suo bersaglio è il sindaco di New York, le cose cambiano. Boy Nobody si rende conto che la figlia del sindaco, Sam, è così simile a lui, forte all'apparenza e allo stesso tempo fragile; il sindaco gli ricorda suo padre, quello vero, quello che non c'è più.
Anche se i supervisori del "programma" lo osservano, gli stanno addosso, i ricordi e le domande affiorano e con loro i dubbi che rischiano di scalfire la sua fede nella missione. Da qualche parte dentro di sé, Boy Nobody sente di essere stato, un tempo, diverso dal guerriero senza scrupoli che è diventato. Aveva aspirazioni normali, una casa, dei genitori presenti e premurosi, una ragazza di cui innamorarsi... Desiderare la normalità, però, non è mai stato tanto pericoloso.
Boy Nobody è uno di quei libri che sei pronto a giudicare con il massimo delle stelline solo per la scorrevolezza della scrittura, senza ombra di dubbio uno dei pregi migliori di questo romanzo che nasce per essere rivolto ad un pubblico giovane ma che rivela intrighi e aspetta degni del più elaborato 007.
Sì, perché il protagonista di questo romanzo è un ragazzo senza nome, reclutato dal Programma, un'organizzazione con l'obiettivo di difendere la Nazione da pericolosi criminali. Boy Nobody non è un'investigatore, solo un esecutore, un sicario. Il suo compito, tutto sommato, è semplice: acquisire un'identità, infiltrarsi in una scuola, individuare l'obiettivo, avvicinarsi fino a guadagnarne la fiducia e ucciderlo. Niente spargimenti di sangue, sia inteso, solo una "innocua" quanto letale puntura indolore. Entro pochi secondi la vittima muore di morte naturale e fine del problema.
Ben, questo il nome che assumerà in questa missione, è giovane ma addestrato duramente per non provare sentimenti, per non porsi domande, per diventare il perfetto assassino di cui il Programma ha bisogno. Del resto la sua giovane età gli permette di entrare in contatto con figli di personaggi importanti e di conseguenza anche con i loro genitori, spesso obiettivo di Madre e Padre i suoi due referenti. Un espediente per rendere credibili le conversazioni telefoniche e i messaggi che si scambiano.
Il romanzo inizia con Ben che sta concludendo l'ennesima missione con successo. Lo assistiamo durante le sue ultime mosse e nel cambio tra una e l'altra, con i dovuti riti: cambio nome, cambio città, cambio scuola. Insomma, un nuovo inizio. Questa volta però il compito è diverso dal solito, particolarmente difficile a causa dell'obiettivo - uccidere il sindaco di New York - e della tempistica - 5 giorni invece dei consueti 2/3 mesi. A complicare il tutto ci si metterà di mezzo Samara - Sam per gli amici - l'idealista e cocciuta figlia del sindaco. Perché per la prima volta Ben si troverà davanti ad una persona più simile a lui di quanto voglia ammettere. Il tracollo sarà quando l'obiettivo cambierà ulteriormente e i tempi si restringeranno.
A quel punto Ben, si porrà dei dubbi sul Programma e inizierà ad incrinasi la cieca fiducia in Madre e Padre: possibile che si sbaglino? Non è suo compito sapere il perché delle azioni, deve bastargli che siano per il bene comune. Ma per quanto questo gli sarà sufficiente?E' così che il ragazzo, pur non avvezzo a farlo, inizierà ad indagare e scoprirà che le cose sono più complicate di quello che immagina.
Freddo, distaccato, scostante, essenziale, spietato. E' così Ben, dall'inizio alla fine. Ci sarà una piccola luce nella sua esistenza ma non resterà accesa a lungo. La miccia, quella sì resterà al suo posto (indizio che in futuro potrebbe riaccendersi qualcosa) ma l'esistenza che gli è stata costruita attorno è difficile da sgretolare e non sarà Sam o una nuova missione a riuscirci.
Sam è un personaggio davvero particolare, una ragazza ferita nel profondo, idealista e coraggiosa, disposta a tutto pur di vendicare il proprio passato per amore di quella madre Israeliana che le è stata strappata troppo presto. Un tipetto tosto, molto più di quello che sembra. Un'anima affine, se non gemella, a quella di Ben.
La storia scorre veloce, si dipana sotto i nostri occhi in pochi concitati giorni carichi di significati e di eventi. 5 giorni che cambieranno Ben per sempre, anche se con calma.
Questa storia, infatti, è la prima di una serie, quasi un viatico, un prequel di quello che ci aspetterà in futuro. Ed è forse questo essere storia non determinante che mi ha lasciata perplessa. Non c'è una morale, un significato preciso, un indirizzo sicuro. Non c'è una vera svolta del personaggio, c'è solo una miccia accesa e poi spenta che ancora fuma e che lascia la speranza in un domani.
Un personaggio caparbio anche se inspiegabilmente devoto ad un Programma che gli ha tolto e mai gli ha dato, che ha promesso e mai mantenuto. Un sistema che lo vuole macchina da guerra e al quale si dedica anima e corpo senza porsi mai un dubbio se non grazie ad una vicenda tragica come quella di Sam.
Redenzione? No, non se ne parla proprio. Vendetta? Nemmeno. Ravvedimento? Siamo lontani.Ecco, nulla da dire sulla struttura del romanzo, né sullo stile dell'autore. Quello che davvero mi ha lasciato perplessa è il messaggio del romanzo, dove ti aspetti qualcosa alla fine che non ci sarà. Un romanzo, per questo, inaspettato. Un esordio che mi ha lasciato con un punto interrogativo. Senz'altro la voglia di conoscere meglio Ben - o come si chiamerà nella prossima missione - c'è ma perché possa appassionare è necessario che il personaggio abbia un'evoluzione che purtroppo in Boy Nobody è appena accennata.
In ogni caso, non mi sento di sconsigliarne la lettura dato che ci troviamo davanti ad un romanzo senz'altro interessante, ben scritto e con una storia che regge, però devo dire di non averne apprezzato in pieno la lettura proprio per la mancanza di un significato profondo di fronte a situazioni e decisioni prese alla leggera.
Consigliato a chi ama i romanzi d'azione, di spionaggio ed è pronto per qualcosa che non contempli l'happy ending.Voto:
Allen Zadoff è nato a Boston, Massachusetts, e ha vissuto a New York, Tokyo e Los Angeles. Si è laureato all'American Repertory Theater's Institute dell'università di Harvard e ha frequentato il corso di Comedy Writers presso la Warner Bros di Hollywood. È autore di romanzi per giovani adulti. La sua serie più famosa è The Unknown Assassin, di cui Boy Nobody è il primo volume, finalista al The International Thriller Awards nella categoria dei romanzi Young Adults. Vive a Los Angeles, dove insegna scrittura. www.allenzadoff.com
Recensione: Boy Nobody di Allen Zadoff recensito da Erika il 23 gennaio 2015