Autore: Franco Casale
POD: ilmiolibro.it
ISBN: 9788891019073
Numero pagine: 288
Prezzo: € 22,00
Voto:
Trama:
“Romanzo di strada”, recita l’inedito sottotitolo di questa prova narrativa di Franco Casale. E si tratta, in effetti, della definizione più azzeccata, più assonante con i ritmi, le musiche e i figuranti che attraversano questa storia. Una storia di condivisione, di esperienze vissute fino in fondo, di riti di passaggio e dolorosi momenti di catarsi. Musicisti girovaghi, mimi, saltimbanchi, studenti, giornalisti, fruttivendoli, carabinieri e fricchettoni, tutti si alternano in questo girotondo ebbro e gioioso, cupo e ancestrale, passandosi la parola l’un l’altro, quasi fosse una fiaccola o una bottiglia di vino. Tavernello, mitico senzatetto di Campo de’ Fiori, è stato trovato morto, e tutti, nel rione romano, hanno l’impressione che qualcosa non torni. Assemblando voci e materiali diversi – dalla musica al teatro, dalla cronaca giornalistica al pastiche – Casale conduce il lettore per mano fino allo scioglimento del mistero, facendogli assaporare, in tutta la sua fragranza, la vita della strada.
Recensione:
È così raro trovare un libro veramente bello, nel vero senso della parola, che quando capita è un evento ancora capace di regalare emozioni forti. Dalla prima all’ultima riga sono rimasto ancorato alla lettura, affascinato e incantato seppure con un velo di rammarico: un altro probabile caso tra i tanti di autori di grande talento che vengono ignorati dalle grandi case editrici troppo occupate a pubblicare porcherie.
Questo romanzo meriterebbe molto, mi è piaciuto da subito. La storia è così verosimile e avvincente che perfino il frequente parlato romano, deprecabile in qualsiasi altro caso di testo in italiano, nulla toglie all’opera finale. Anzi, la rende ancora più viva e coinvolgente, anche per chi come me non ha purtroppo mai visitato i luoghi descritti con tanta cura per i particolari. La città è viva in tutte le sue sfaccettature, accompagna i protagonisti nella loro indagine sulla morte (e la vita) misteriosa di un barbone noto a tutti solo come Tavernello e trasporta il lettore nella loro cerchia di amici e musicisti di strada.
Lo spirito di musica e libertà che traspare a ogni capitolo è intrecciato al malinconico struggimento di esistenze derelitte, al margine della società e forse proprio per questo più portate a cogliere l’essenza delle piccole cose e dei legami di amicizia capaci di andare anche oltre il pericolo.
Quello che però appare meglio descritto è proprio il lato più umano e disilluso dei buskers e, soprattutto, di Tavernello: la paura di morire soli e dimenticati va oltre la vita di strada e tocca ciascuno di noi anche nell’inconscio, nell’inespresso. Un uomo calunniato, accusato di colpe che non ha mai commesso, che si vede il mondo crollare addosso e solo il disprezzo negli occhi di chi ha amato; un uomo che, dopo aver dato tutto se stesso per una passione diventata mestiere, si ritrova sbattuto fuori senza nemmeno la possibilità di replicare; un uomo che, resosi conto dell’inutilità di qualsiasi tentativo di riscatto, sceglie la strada come nuovo inizio e tace nell’umiliazione per non compromettere chi l’ha screditato agli occhi del mondo.
Al di là di quanto da vicino possa avermi toccato questa situazione che ben conosco, è un romanzo completo e che vale assolutamente la pena di leggere. Scritto benissimo, con solo qualche imperfezione qua e là dovuta forse più alla distrazione che all’incuria, rapido e semplice ma commovente e diretto. Uno dei pochissimi libri che rileggerò più volte e sempre volentieri. Consigliatissimo a tutti e in qualsiasi occasione.