Buon mercoledì a tutti! Avete già fatto colazione? Stamattina direi che possiamo anche berci un bel Campari. No, non sono completamente impazzita! Sto parlando di “Campari a colazione“, un romanzo fresco di stampa del quale vi parlerò oggi. Vorrei tranquillizzare tutti: quello che vedete nella foto è succo di frutta alla pera (…al 7° mese di gravidanza direi che un Campari non era proprio il caso! :-D ). Vi auguro un buon proseguimento di settimana e buona lettura!
Titolo : Campari a colazione Autrice : Sara Crowe Prezzo di copertina : 12.90 € cartaceo (disponibile anche in eBook) Casa editrice : Harlequin Mondadori Genere : Narrativa contemporaneaTrama : Nel 1987, il mondo di Sue Bowl cambia per sempre. Sua madre muore,lasciandola con la sensazione di aver perso una parte vitale di sé. E come se non bastasse, suo padre se la fa con un’orribile mangiatrice di uomini di nome Ivana. Ma la madre le ha sempre detto di fare del proprio meglio con quello che ha, e ciò che le è rimasto sono il suo amore per la scrittura e una zia a dir poco stravagante. Così Sue si trasferisce per un po’ nella malmessa magione di famiglia di zia Coral, Green Place, insieme a un numero sempre crescente di eccentrici personaggi. Qui avrà modo di scrivere – anche se forse non è quella grande scrittrice che credeva – e di imparare cos’è l’amore. Avrà tempo di crescere e di fare pace con il passato.
Capita spesso di leggere libri con dei titoli totalmente inappropriati alla trama. In questo caso, invece, devo dire che i contenuti rispecchiano quella freschezza e vivacità tipici di un buon cocktail.
Sue è una ragazza ferita e confusa e, pur con qualche esitazione, decide di trascorrere un periodo a casa della vecchia zia Coral, nella grandissima ma decadente Green Place. Decide di prendersi questo tempo tutto per sé, sperando di poter coltivare, in tutta tranquillità, la sua passione per la scrittura.
Tra i personaggi colei che spicca fra tutti è sicuramente zia Coral: brillante, spensierata, briosa e serena nonostante le mille difficoltà (anche economiche). Zia Coral rappresenta il classico esempio di “come avere 62 anni e non sentirli“. Si tratta di un personaggio arzillo, brioso, positivo. Riassume nel suo zibaldone (un diario con pagine ormai ingiallite dal tempo) tutti i pensieri della ragazzina vivace che era. Sarà proprio lei ad inventare degli appuntamenti creando un gruppo di scrittura, nel quale ciascuno possa esprimere le proprie emozioni ed i propri desideri attraverso carta e penna.
“È strano come tutta la gente che incontri nella vita si metta insieme per farti capire chi sei. Mi sento veramente fortunata ad aver avuto mia madre e zia Coral come stampo, facendomi capire che sono una viaggiatrice bohémienne e romantica“
Questo gruppo sarà davvero un toccasana per Sue la quale, nella redazione dei suoi racconti riflette quelle vicende che fanno parte della sua vita quotidiana, realizzando che, effettivamente, scrivere romanzi è un po’ scrivere di sé stessi.
Tutti i componenti del gruppo si impegneranno non solo nella redazione di testi da portare al loro club del libro ma cercheranno di collaborare attivamente al rinnovamento della villa di zia Coral, ormai malandata e sciupata dagli anni di trascuratezza. Il valore del gruppo emerge in modo preponderante e sarà la chiave di volta di tutto il romanzo. Lo scambio di consigli, suggerimenti e segreti permetterà a tutti di stimolarsi ed incitarsi a vicenda, imparando a sfruttare il proprio potenziale.
Sue si ritroverà impegnata con la sua lista di “cose da fare” : scrivere un romanzo, mettere all’asta le scarpe di zia Coral («testimoni concrete di un cuore solitario») e cercare di ritrovare un po’ di serenità.
La lettura di questo romanzo è rapida ed i continui cambi di piano (dallo zibaldone di zia Coral, agli stralci del romanzo di Sue, al racconto delle giornate in villa, ecc.) danno un buon ritmo, senza stancare. Personalmente ho apprezzato quel tocco di entusiasmo e buonumore che l’autrice scozzese, Sara Crowe, ha voluto attribuire a questo suo primo romanzo.
Durante la sua permanenza da zia Coral, Sue non solo imparerà a coltivare il proprio talento ed originalità ma apprenderà man mano tante piccole lezioni di vita che la aiuteranno a maturare. Il merito è certamente tutto di zia Coral la quale, con il suo contagioso impeto, riuscirà a fare in modo che Sue prenda confidenza con la vita, riuscendo finalmente a fare chiarezza nelle vicende familiari e nel suo passato difficile. C’è quindi un grande lavoro sulle proprie emozioni e sulla capacità di creare dei legami.
“Campari a colazione” è un libro senza troppe pretese, che si legge in poche ore ma che sprona a mettere in pratica tutto ciò che è presente nelle nostre “to-do-list“, trasformando in realtà quei piccoli o grandi sogni custoditi nel nostro personale zibaldone.
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