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Recensione - “Cazzimma” di Stefano Crupi

Creato il 06 agosto 2014 da Diegothriller
Recensione - “Cazzimma” di Stefano Crupi Recensione a cura di Federica Belleri
“Cazzimma” di Stefano Crupi (Mondadori) è il noir napoletano recensito oggi da ThrillerPages. Sisto ha diciotto anni e si sente intoccabile, invincibile. Con il suo scooter si lancia a tutta velocità nei bassi di Napoli tra persone che si scansano, tra panni stesi ad asciugare, tra l'odore di fritto e i cani che scorrazzano, tra profumi di ogni genere e i giocattoli dei bambini.  Fa consegne "speciali" insieme al suo migliore amico, Profumo. Vive con la madre e con lo zio Antonio, che si occupa di loro da quando suo fratello, il padre di Sisto, è morto.  Pochi sono gli svaghi: il bar,  il biliardo, la discoteca...luogo dove si può bere, fumare quello che si commercia, ingurgitare pasticche e stordirsi di musica. Intontiti o fuori di sé, il sesso consumato nei bagni è potente....Si invidia chi è ricco, chi beve champagne, chi frequenta sventole da urlo, chi possiede auto di lusso e si siede comodo in salottini privati. Ragazzi cresciuti sulla strada, da soli o nel branco, senza una famiglia sana in grado di educarli.
Nella penombra dei vicoli, occhi e orecchie spiano e origliano. Il rispetto si ottiene facendosi temere dagli altri. Non si devono avere passioni, renderebbero troppo deboli. Si deve saper colpire duro, non solo con le mani ma anche con le parole. Chi non ubbidisce a queste regole e tenta di ribellarsi, deve mostrare alla luce del giorno i lividi e i tagli sul proprio volto. Deve essere chiaro per tutti chi comanda davvero! Per questi motivi il piccolo "giro" di Sisto e Profumo viene scoperto dal boss Cavallaro. Le voci circolano, qualcuno si arrabbia. Lo zio Antonio, temuto e rispettato,  ha sempre protetto il nipote, ha promesso al padre di creare per lui un futuro diverso, lontano dai bassi. Sisto ne ha paura, vede in lui una figura minacciosa, ombrosa, difficile da avvicinare.  L'inesperienza del ragazzo non gli fa comprendere il grave affronto fatto al boss; la sua innocenza lo catapulta di fronte al rispetto e alla sudditanza; la sua giovane età viene di colpo scaraventata contro al muro di una scelta brutale, dolorosa e obbligata. Sarà in grado di affrontare ciò che Cavallaro ha in serbo per lui?  Sisto, una piccola figura nascosta dietro lo zio Antonio. Una mentalità radicata che cerca una svolta, anche se i legami con la malavita sono indissolubili, a volte per generazioni. Una nuova vita, forzata, che aprirà mente e cuore. Tornare indietro si può, un passo alla volta, anche se la ricostruzione di sé è molto difficile. O la vendetta o la morte. La strada non perdona. Essere succubi spesso genera odio represso e la voglia di chiudere con il passato. Sarà possibile? Ritmo sostenuto da una scrittura diretta e particolare. In duecentocinquanta pagine si consuma un dramma, napoletano, italiano. Questa è la storia di uno o di molti, che vivono in una città caotica, fra auto impazzite, senza regole, violenta. È la storia di Sisto e di Antonio e del loro modo di sopravvivere, cercando di tenere sempre la testa fuori dall'acqua, per non essere sommersi.  Senza respiro,  un racconto crudo e intenso. Soffermatevi sul capitolo XVIII, vi toglierà il respiro. Buona lettura.


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