Chi è senza colpa (The Drop) di Michaël R. Roskam. Con Tom Hardy, James Gandolfini, Noomi Rapace, Matthias Schoenaerts. Al cinema da giovedì 19 marzo.
Parte com un classico crime movie. Ma poi si rivela una partita sottile di inganni e controinganni, di segreti e improvvise rivelazioni con qualche eco di David Mamet. Con Tom Hardy, definitivamente uno dei migliori attori su piazza. Gandolfini alla sua ultima apparizione. Voto 7+
James Gandolfini con il regista
Esordio americano del regista belga che qualche anno fa ci aveva assestato un bel pugno nello stomaco con Bullhead, storia di un uomo allevato a dosi massicce di ormoni maschili a causa di una menomazione. Bullhead riuscì a prendersi una nomination all’Oscar per il migliore film straniero, aprendo al suo registo il mercato Usa. Il risultato eccolo qua: The Drop è un noir duro, losco, lurido e cattivissimo in puro stile Dennis Lehane, lo scrittore da cui son stati tratti sia Mystic River che Gone Baby Gone di Ben Affleck. Chiaro che è meno personale, meno autoriale, meno europeo di Bullhead, ma, pur restando nei recinti del cinema di genere, segna un’ottima riuscita per Roskam. Che può contare su uno dei migliori attori in circolazione, Tom Hardy, il quale stavolta gioca sui sottotoni, sull’underacting, tant’è che solo alla fine, ripensandola retrospettivamente, riusciamo a cogliere tutta la potenza della sua performance. Bob è un uomo solo, lavora nel bar del cugino Marv, di cui ormai da anni i padroni veri, per quanto occulti, sono dei tipi ferocissimi della mafia cecena. Da buon polacco, ogni domenica va a messa, anche se qualcuno si chiede e gli chiede come mai non faccia la comunione (e il perché lo si scoprirà). Una sera due disgraziati fratelli tossicomani rapinano il bar e si portano via cinquemila dollari. Uno sgarro che i ceceni faranno pagare a carissimo prezzo. Sarà solo l’inizio di un torbido intreccio, di un gioco di inganni e controinganni.
Action poca. Questo film è più una partita a scacchi, un gioco di simulazioni alla Mamet sull’orlo dell’abisso. Con un twist che davvero non ci si aspetta. E danze pericolose nel giardino del bene e del male, spesso varcando il confine tra l’uno e l’altro. Le mafie dell’est europeo ci riportano anche a James Gray, di cui qui però non ritroviamo i tormenti psicologici e i drammi familiari. Un ruolo centrale nel plot ce l’ha un cucciolo di pitbull salvato da Bob, e poi rivendicato – con conseguenze che si riveleranno fatali – dallo psicopatico che l’aveva quasi ucciso e abbandonato. James Gandolfini alla sua ultima interpretazione. Noomi Rapace è una ex ragazza interrotta contesa tra Bob e lo psicopatico. Interpretato dall’attore-feticcio di Roskam, il Matthias Schoenaerts visto in Bullhead, poi nel meraviglioso Un sapore di ruggine e ossa di Jacques Audiard, adesso in Suite francese.