Titolo:
Colpo di fulmineAutrice:
Jennifer BosworthEditore:
CorbaccioNumero
di pagine: 339Prezzo:
€ 17,60Sinossi:
Mia Price è drogata di fulmini. E sopravvissuta a infinite scariche
elettriche, ma la sua dipendenza dall'energia scatenata dai temporali
mette in pericolo la sua vita e la vita di chi le sta intorno. Per
questo si sente tranquilla a vivere a Los Angeles, perché i
temporali sono rarissimi. Ma quando un terremoto devasta la città,
il posto che lei credeva il più sicuro al mondo si trasforma
letteralmente in un inferno. Le spiagge diventano gigantesche
tendopoli e il centro è una terra perduta dove spadroneggiano bande
di saccheggiatori e assassini. Due gruppi di fanatici si contendono
il governo della città ed entrambi vedono in Mia una conferma alle
loro concezioni apocalittiche, perché credono che Mia sia connessa
alla tempesta elettrica che ha preceduto il terremoto e che si
ripresenterà ancora più letale. Mia vorrebbe potersi fidare di
Jeremy, affascinante ed enigmatico, che ha promesso di proteggerla e
verso il quale si sente attratta da una forza e una passione
irresistibili, ma dentro di sé teme di essere ingannata. E solo
quando tutto sembra perduto e la catastrofe finale sta per abbattersi
sulla città, Mia capirà come usare il suo potere per salvare le
persone che ama. E capirà se Jeremy la ama davvero... La recensioneDrogarsi
logora la vita. Marchia indelebilmente la pelle. Regala vibrazioni,
un brivido di illusoria felicità lungo una dose. Poi ti uccide,
lasciandoti in un'anonima stanza d'albergo, solo e abbandonato. Senza
il conforto di nessuno, senza il sostegno di una famiglia che la
droga ha bruciato insieme alle tue cellule cerebrali. Se ne parla
sempre, ma evidente non è abbastanza. Lo mostrano le giovani vite
stroncate, le fidanzate in lacrime, i cimiteri pieni di fiori e di
tombe bianche come il candore della gioventù. Chiosa superflua,
forse, fuori luogo, ma certamente doverosa. Necessaria. La dipendenza
è un male e Mia Price, diciassette anni, conserva le cicatrici
frastagliate ed eterne che i fulmini le hanno procurato su tutto il
corpo. Non ha bisogno di uno spacciatore, di un cattivo amico che la
conduca per la strada più pericolosa, ma di un cielo in tempesta.
Vuole la pioggia nei suoi capelli, il vento lungo le sue braccia
spalancate all'aria, il fuoco nelle sue vene. La sua droga sono i
fulmini. Quegli squarci di luce nel cielo l'hanno colpita una volta,
e adesso non desidera altro. Ha una febbre che le infuoca il sangue.
Dopo un incidente rivelatosi miracoloso, Mia accetta di trasferisi con
la mamma e il fratello minore a Los Angeles, la città degli angeli e
del caldo perpetuo. Niente piogge, niente temporali. Eppure sarà L.A.
l'occhio del ciclone. Il centro dell'Apocalisse. Un disastroso
terremoto la rade al suolo e, sulle sue macerie, nuove comunità
prendono rapidamente vita, mentre la povertà dilaga e il mondo
intero aspetta, con timore e fanatismo, la fine di tutto. Braccata da
un misterioso sconosciuto, contesa dai Candidi e dai Cercatori, Mia
dovrà prendere da sola la decisione giusta. Capire da che parte
stare. Da lei dipendono la Salvezza e la Dannazione, l'amore e la
libertà. I tarocchi e alcune visioni ad occhi aperti le hanno
rivelato il suo futuro: la Torre e gli Amanti. La morte e la
passione. Il suo destino sembra già scritto, ma nulla è inciso
nella pietra. Pietra che la violenza del fulmine può deformare,
trasformare in sabbia sottile. Fulmine che può distruggere e
guarire. Jennifer Bosworth, nel suo romanzo d'esordio, sceglie di
cimentarsi con una storia innovativa, orginale e dalle mille
potenzialità. Anche pericolosa, a tratti. E' inevitabile fermare la
catena di pensieri e ricordi che rimandano il lettore a
L'incendiaria e a Carrie,
perfino alla Torre Nera.
A Stephen King. L'autrice, tuttavia, non ricorda un'esordiente alle
prime esperienze nel mondo dell'editoria. E' abile, ha uno stile
ottimo, suggerisce immagini forti e nitide. Moglie di un produttore
cinematografico, nonché sceneggiatrice, la Bosworth sa indubbiamente
il fatto suo. Si respira un'aria da film hollywoodiano e ogni singola
pagina ha una taglio quasi cinematografico. Incisivo, d'impatto,
scenografico. Cosa che si percepisce sia leggendo le appassionate
descrizioni fuoriuscite dalla penna dell'autrice, sia soffermandosi a
guardare la copertina e lo spettacolare booktrailer dell'edizione
americana. Le cose belle piacciono a tutti, colpiscono l'occhio di
chi sa guardare con curiosità, e la Bosworth lo sa eccome. Sa
intrattenere. Quello è il suo più grande pregio e il suo più
grande limite. Alcuni elementi del suo Colpo di fulmine,
non lo nascondo, lasciano a bocca e ad occhi aperti. Incantati come
davanti a un sublime spettacolo naturale. Non si leggono; si
guardano, quasi. Altri, invece, pur non influendo sul ritmo di una
lettura sempre e comunque rapida e scatenata, proprio non convincono.
E, tirando le somme, sono i secondi a prevalere, sfortunatamente, sui
primi. E' innegabilmente ben scritto, ha un'idea di base accattivante
come poche, una traduzione che – personalmente – ho trovato
perfetta, ma mi è mancato tutto il resto. Come se la storia fosse
solo un canovaccio, nonostante i vari dettagli, mai passata dalla
potenza all'atto. Il punto è che l'autrice si sofferma su quelli
sbagliati, di dettagli. E un plot che prometteva scintille, si rivela
soltanto parte di un ennessimo-pseudo urban fantasy ambientato tra
gli armadietti di un liceo in rovina. Amori lampo
compreso – perdonate il gioco di parole! La protagonista ha un
passato affascinante, una situazione familiare che non annoia mai e
poi mai, un avvenire per lei spaventoso e per noi lettori favoloso:
peccato che la sua storia, nonostante uno catastrofico scenario
vagamente distopico, si svolga quasi tutta nella sua scuola. Lì
avvengono i discorsi più importanti, lì le vengono rivelate le
profezie che la riguardano sin dalla nascita, lì scoppia il colpo di
fulmine con Jeremy - un ragazzo bello, ma con un segreto bruttissimo.
Quello stesso terremoto che ha messo a soqquadro il mondo e la psiche
dei vari personaggi, scavando fratture nel terreno e nella struttura
friabile della società americana, ha cambiato tutto, ma non un
comune liceo. Se fuori c'è una gara per la sopravvivenza, dentro a
quelle quattro mura di mattoni ci sono le stesse invidie, le stesse
cricche, le stesse storie sentite e risentite. Al posto di atleti e
cheerleader troviamo gli intrepidi Cercatori – a metà tra i dark
e gli sportivi - e a sostituire gli “allegri” membri del Club
della Castità e i fanatici religiosi, invece, ci sono i Candidi:
abiti bianchissimi, Bibbia costantemente alla mano, una guida
spirituale dall'anima nera. Con la scuola pubblica tristemente in
crisi già ai giorni nostri - con edifici non a norma e licei che
non possono offrire gesso, sapone, fotocopie – che l'istruzione sia
sopravvissuta, più intatta di quando lo sia attualmente, alla morte di
ogni altra istituzione la vedo difficile a dir poco... Il futuro
architettato dalla Bosworth è vicino nel tempo, eppure
incredibilmente poco probabile. Non convince. Sono presenti
incongruenze, elementi stridenti, ingenuità talora difficili da
ignorare sparse un po' ovunque e, inoltre, benché la storia termini
con un finale perfettamente esaustivo, si ha l'impressione di aver
capito davvero poco del ruolo ambiguo della protagonista Mia. Gran
peccato! L'esordio di Jennifer Bosworth è un'occasione mancata: le
potenzialità c'erano e, alla fine, non è assolutamente un brutto
libro, se non fosse per un intreccio a tratti sconclusionato a dir
poco. Letti i ringraziamenti e ripostolo sullo scaffale, verrebbe da
esclamare: “Ok, ho capito. E allora...?!”.
Colpo di fulmine non
è un lampo, ma un tuono. Brilla poco, ma fa tanto, tanto rumore. Il
mio voto: ★★
½ Il
mio consiglio musicale: Linkin Park – In the End
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