La protagonista è una giovane di nome Mia che, a differenza di tutta quella gente che fugge dai temporali e dai fulmini, si definisce una parafulmine: in pratica, all'arrivo di una tempesta o di un temporale, sente il bisogno fisico e psicologico di uscire per incanalare tutta l'energia proveniente da questi fenomeni della natura. Poco importa se le scariche le provocano danni fisici, Mia è totalmente dipendente da esse e riesce anche a "ributtare" fuori l'energia immagazzinata.
Dopo una serie di "incidenti" dovuti proprio a questa sua dipendenza, Mia e la sua famiglia si trasferiscono a Los Angeles, dove si dice che non ci siano mai temporali..eppure, si sa, la natura sa essere molto crudele e, al posto di un temporale, scatena sulla città un terremoto devastante, tanto da ridurla ad una quasi totale tendopoli con schiere di senza tetto che vagano per la città. La mamma di Mia, sopravvissuta per miracolo al terremoto, è mentalmente instabile, in preda ad uno stress post traumatico devastante, mentre suo fratello vuole costantemente salvare tutti.
In un contesto così tragico, in cui la pazienza e la fede del genere umano viene meno, ecco che iniziano a proliferare sette pseudo religiose e teorie sulla fine del mondo: la setta del Profeta è quella che attrae più persone e che si distinguono da tutte le altre per i loro vestiti bianchi e per le loro "profezie" tragiche sull'estinzione dell'umanità per mano di un dio deciso a punire Los Angeles per la sua perdizione.
Trama curiosa, molto. Non appena l'ho letta, ho iniziato subito a farmi mille domande. Peccato che molte di esse siano tutt'ora senza risposta.
Il problema fondamentale di questo libro e, purtroppo, di diversi libri che sto leggendo ultimamente, è che mancano moltissime spiegazioni e approfondimenti che avrebbero reso senz'altro la lettura più avvincente e comprensibile: badate bene, non sto parlando di spiegazioni che, volutamente mancanti, aumentano la suspance del libro eh, ma proprio di risposte a domande banalissime del lettore. Un esempio? Beh, io mi sono chiesta, prima di tutto, in che periodo siamo. Un futuro pre/post apocalittico? Un presente sconvolto? - Un'altra domanda potrebbe essere: se siamo nel futuro, il resto del mondo com'è? - Oppure ancora: chi sono davvero i protagonisti? Chi è Mia? Cosa pensa? ....... non esiste risposta a nessuna di queste mie domande. L'intera storia naviga in superficie, tanto che non potrei dirvi quale sia il mio personaggio preferito, perchè non li conosco!
I clichè si sprecano, così come la storiellina d'amore che è a tratti davvero ridicola e priva di un qualsiasi spessore (sia sentimentale che fisico). Non che il protagonista maschile aiuti in questo senso eh..Jeremy è..è..boh, non saprei neanche come definirlo. Inutile, forse.
Infine ho trovato proprio poco credibile tutta la menata sulla fine del mondo che viene raccontata a Mia. Combattiamo il Profeta cattivo con credenze che, sono identiche alle sue eh, ma che vengono dette da noi che siamo i buoni, quindi va bene? Bah.
Vi dirò la verità, mentre leggevo avevo la netta sensazione che anche l'autrice fosse poco convinta della sua stessa storia: ha un distacco tale dai suoi protagonisti che me la fa immaginare profondamente annoiata davanti al pc a scrivere una storia di cui non le frega niente. E', a tratti, gelida. Ci racconta di scene tristissime, strappalacrime, ma non riesce a scatenare nessuna emozione nel lettore..noi leggiamo che la protagonista è triste o felice e fine della storia. Nessun brivido sulla pelle, nessun battito accelerato del cuore. Tutto piatto come una tavola.
Avevo seriamente pensato di dare 1 cuore solo a questo romanzo, ma l'idea di base è molto bella e si merita due cuori solo per quella. Peccato che sia stata sviluppata male.
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