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Recensione: "Come lacrime nella pioggia" di Sofia Domino

Creato il 21 settembre 2014 da Marta @RosaMDeserto

Buona domenica, lettori.

Oggi voglio affrontare con voi un tema forte ma molto importante: la difficile condizione delle donne in India.
Questo romanzo mi era stato inviato tempo fa dall'autrice stessa e ho deciso di leggerlo. Purtroppo sono riuscita solo ora a farlo, ma è stata una lettura che mi ha davvero scosso dentro e a cui ancora penso. Vi invito a leggere tutto, anche le azioni importanti che Sofia Domino segue. Un piccolo gesto che magari potrà servire a rendere questo mondo e soprattutto il loro migliore.
Ringrazio l'autrice e spero che con le mie parole sia riuscita a esprimere al meglio tutte le emozioni che ho provato leggendolo.

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Come lacrime nella pioggia, di Sofia Domino
Pagine: 275
Prezzo: prezzo: GRATUITO. Se vuoi leggere il romanzo, manda una mail a [email protected], te lo invierà volentieri.
Data di pubblicazione: 19 maggio 2014.
Consigliato? Questo romanzo non è per tutti, anche se tutti dovrebbero leggerlo. È crudo, spietato, forte... e anche se vengono narrate le vicende di personaggi di fantasia, è dannatamente reale. Porta a riflettere su ciò che ancora oggi, nel 2014, accade in India. Sulla situazione terribile in cui vivono le donne indiane. Oggetti che l'uomo può gestire come vuole. Costrette a lavorare duramente, a far figli, a sposarsi senza amore, a smettere di studiare. E non contenti, gli uomini ricorrono anche alla violenza, alle botte, allo stupro, all'omicidio. E non sempre, anzi quasi mai, la giustizia ha il giusto corso. Un romanzo di denuncia che mi ha scosso dentro.

Valutazione
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Trama

A ventidue anni Sarah Peterson è una comune ragazza di New York, appassionata di fotografia e di viaggi.A quindici anni Asha Sengupta è una giovane ragazza indiana, venduta come sposa da suo padre.D’improvviso il presente di Sarah s’intreccia con quello di Asha. L’amicizia tra due ragazze, diverse ma uguali, spiccherà il volo. Non solo Sarah si ritrova, con il suo fidanzato, a vivere per lunghi periodi in un villaggio remoto dell’India, ma scoprirà che cosa si nasconde in un Paese magico e allo stesso tempo terrorizzante.Asha farà di tutto per lottare per i suoi sogni, per avere dei diritti paritari a quelli degli uomini e per continuare a studiare, perché non vuole sposarsi così giovane, e non vuole sposare chi non ama. Sarah si schiererà dalla sua parte, ma nel suo secondo viaggio in India scoprirà che Asha è scomparsa. Liberarla dalla trappola in cui è caduta, per Sarah diventerà un’ossessione.Un romanzo che fa luce su una verità dei giorni nostri, una storia di violenze, di corruzioni, di diritti negati. Una storia sull’amicizia. Una storia in grado di aprire gli occhi sull’India, il Paese peggiore in cui nascere donna.


 Prima della mia recensione, un messaggio importante da Sofia Domino! Vi invito a leggere! •

Con "Come lacrime nella pioggia" incoraggio i lettori a supportare due cause cui tengo moltissimo.
1) Incoraggio i lettori a firmare una petizione che ho lanciato su Change.org e che ho indirizzato al governo indiano, per migliorare le condizioni di vita delle donne in India.
Firmare la petizione è SEMPLICE e GRATUTITO.
Link diretto alla petizione:
https://www.change.org/en-IN/petition...
2) Incoraggio i lettori a sostenere Amnesty International, che da 50 anni si occupa della difesa dei diritti umani.
Ci sono moltissimi modi per sostenere Amnesty, e basta anche solo una PICCOLA DONAZIONE per fare una GRANDE DIFFERENZA.
Link diretto al sito ufficiale di Amnesty:
http://sostieny.amnesty.it

Recensione:

Ci sono libri che non vorresti leggere, perché sai che potrebbero farti davvero male. Come se qualcuno ti colpisse dritto all'altezza dello stomaco. Però, sai anche che vanno letti, perché ti aiutano ancora di più ad aprire la mente e il cuore, a comprendere meglio che il mondo non è tutto rose e fiori, che ci sono ragazze, magari della tua stessa età, o anche più piccole, che non possono vivere i propri sogni, che non possono neanche pensare di studiare e amare, che non sono nulla. Solo futili oggetti sotto il rigido controllo degli uomini. Uno dei peggiori paesi dove nascere donna è l'India.
Certe cose le sai, ma quando vai a leggere un romanzo simile, non sei preparata alle emozioni forti, crude e spietate che finirai per provare.
Ed io ringrazio questa giovane scrittrice per avermi permesso di leggere il suo romanzo. E l'ammiro per la sua viva volontà di parlare a nome di tutte quelle donne che non possono farlo, che non hanno neanche il diritto di sollevare gli occhi da terra.

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La storia è frutto dell'immaginazione di Sofia Domino ma, leggendo, si nota la sua particolare ricerca di ogni dettaglio circa l'India, la cultura e le usanze, per esprimere al meglio ogni concetto e mostrare ai nostri occhi questo mondo lontano.
È suddivisa in tre parti, alternando il punto di vista di due giovani ragazze, apparentemente lontane e diverse, ma legate ben presto da una profonda amicizia. Un legame così intenso che vivrà per sempre.
Nella prima parte vediamo tutto attraverso gli occhi di Sarah, una comune ragazza di New York, che ha una profonda passione per l'arte della Fotografia. Sarah è una ragazza dalla mente aperta e dal gran cuore. Sta per sposarsi con un giovane uomo che ama totalmente, un indiano, Abhai e presto convoleranno a nozze. Prima, però, decidono di intraprendere un viaggio. Abhai sente il desiderio di tornare nel suo vecchio villaggio, lasciato da bambino, nel cuore dell'India. Un luogo remoto e poco conosciuto, dove spera di ritrovare i profumi della sua infanzia. Ed è così che presto partono per Kailashpur, pieni di entusiasmo, di curiosità, non sapendo minimamente che questo cambierà le loro vite.
Qui Sarah vedrà con i propri occhi la difficile condizione della donna, ma anche dei bambini che sin dalla più tenera età sono costretti a lavorare. Per un attimo una fievole speranza spunta in una scuola, in cui sono disegnati dei personaggi disney. Una scuola. La possibilità di studiare, di farsi una cultura, di crescere interiormente. In realtà, però, tutto è destinato a spezzarsi ben presto. A 14 anni, infatti, le ragazze sono costrette a interrompere i proprio studi, per lavorare ed essere pronte a trovar marito. Una scelta che non spetta a loro. Non possono seguire i propri sentimenti. Tutto è stabilito dal padre. Loro devono solo ubbidire.
Sarah con la sua fidata macchina fotografica cerca degli scorci, dei visi, per fermare il momento, per comprendere sempre di più quello che era il mondo del suo amato. Ciò che vede, però, la turba. In modo particolare è attratta dagli sguardi delle donne: sempre bassi, tristi, persi nel vuoto e ormai senza speranza. Remissive alle leggi dell'uomo. Fino a quando non incrocia quelli di Asha, una giovanissima ragazza indiana, e vi scorge ancora della speranza, la voglia di continuare a sognare, la curiosità e la voglia di ribellarsi a un sistema ingiusto. Si sente fortemente attratta da lei e in breve tempo stringono un rapporto così forte, da spingerla a porsi un obiettivo: dovrà salvare Asha, dovrà permetterle di vivere in condizioni migliori, di ribellarsi a tutto ciò, di realizzare i suoi sogni, studiare e scegliere l'amore della sua vita. Sarah, o Sadie come ama chiamarla Asha, si farà portavoce di quelle donne che non possono parlare.
Nella seconda parte abbiamo il punto di vista di Asha. Sono i capitoli più strazianti, difficili da leggere.Più volte ho sentito l'impulso di bloccarmi, di riprendere a respirare. Mi sono ritrovata a gridare dentro di me, unendomi alla sua voce. A quel "basta". Ribellarsi in India può portare a un destino crudele. Violenze di ogni genere, strupri, ma anche alla morte. Asha è sottoposta a ogni forma di crudeltà e sembra impensabile che si possano commettere gesti così assurdi sul suo corpo. Asha è solo una bambina, una ragazzina piena di vita. Non si riesce a comprendere come non si possa provare pietà. Come possono degli individui comportarsi così? Non provano nulla in quel cuore chiuso, in quella mentalità ristretta?
Avevo lo stomaco chiuso. Mi sono sentita pienamente coinvolta con la sua sorte. Speravo insieme a lei. Mentalmente pregavo che tutto ciò avesse fine.
Nella terza parte ritroviamo, invece, Sarah che, dopo un anno, è riuscita a sposarsi e tornare finalmente in India. In tutti quei mesi non ha saputo nulla della triste sorte di Asha, ma non si è mai fermata nella ricerca di una possibile soluzione per aiutare le donne indiane.
Non vi svelo altro, perché sto davvero dicendo troppo, ma il finale credo che sia giusto e piuttosto vero. È una storia di denuncia, non una favola.

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Questo romanzo non è facile da digerire, ma va letto. È crudo, reale, spietato. Rappresenta un mondo che purtroppo esiste. Quante volte si sentono ancora di ragazzine violentate e uccise? E quello che arriva a noi è solo una briciola di ciò che realmente succede. Ci sono tante realtà pessime nel mondo e, in fondo, neanche da noi attualmente le cose vanno bene per le donne. Appunto per questo le cose non devono essere taciute e apprezzo e ammiro tanto l'autrice che si è voluta buttare nel narrare qualcosa di spietato ma reale. Forse la sua è una piccola goccia nell'oceano, ma qualcosa di importante.
Asha e Sarah ti entrano nel cuore. Diverse ma legate dai medesimi sogni, dalla voglia di ridere, sognare, sperare. Di amare. In particolare mi è piaciuta tantissimo Asha. Ho provato una voglia matta di stringerla, di sostenerla. Ho ammirato la sua forza, la sua determinazione, il desiderio di non arrendersi e non abbassarsi mai al volere degli uomini. Nonostante le violenze, nonostante la paura di essere uccisa.
Asha e Sarah sono, però, entrambe anche piuttosto ingenue. Come è lecito che sia. Sono giovani, inesperte, ed è facile cadere nei tranelli di chi non ha cuore.
La loro forza, la loro determinazione, però, rappresentano un esempio per tutte le altre che non riescono a ribellarsi, sopraffatte dalla paura.
Entrambe dimostrano anche di avere un cuore grande e un amore intenso per la loro famiglia. Asha, infatti, tenterà sempre di proteggere chi ha a cuore, nonostante tutto.
Il personaggio più bello, a mio avviso.
Anche Abhai, suo padre, Medini e suo marito mi hanno colpita. I primi due sono indiani, ma arrivando in America hanno adottato anche lo stile di vita occidentale. Tuttavia, non sono mai stati spietati. Lo stesso Ijay - padre di Abhai - ha veramente amato sua moglie. Mai si è comportato come un essere superiore. Dimostrando che non tutti sono veramente dei mostri.
In un villaggio dove le donne non hanno nome, ma sono destinate a essere sempre "la figlia di...", "la moglie di...", "la sorella di...", l'amicizia tra Asha e Sarah sembra una luce calda. Un grido verso il cielo. Una volontà di volare in alto, per non crollare a terra, strisciando sotto il volere degli uomini.
Un'amicizia intensa che non potrà non commuovervi. Vi farà tifare per loro, anche dopo aver voltato l'ultima pagina.
Voglio concludere spiegando il mio voto. Devo essere sincera con voi lettori e anche con l'autrice stessa. Inizialmente ero molto combattuta sul voto da dare. Laddove la trama e il messaggio siano bellissimi, dal punto di vista del romanzo in sé - intendendo il modo in cui è scritto - ho avuto parecchi dubbi. Ho trovato diversi refusi, parole desuete, e troppe ripetizioni. Con la voglia di trasmettere al meglio il suo messaggio al lettore, l'autrice, ha spiegato troppe volte gli stessi concetti; mostrato troppe volte le stesse immagini. Seppur i giorni spesso si ripetano gli uni uguali agli altri, a volte ho provato una leggera noia. Vedevo tutto come già visto. Già letto. Non so, non sono stata del tutto convinta dello stile usato. Anche i nomi si ripetono troppo spesso e non ho molto apprezzato quella sorta di anticipazioni su ciò che sarebbe successo in futuro. Avrei preferito un maggior mistero, come del resto è successo alla conclusione della seconda parte, lasciandomi con il desiderio profondo di sapere di più. Cosa che adoro quando leggo. Ci sono state frasi, infatti, che già fanno intuire l'esito finale... e purtroppo è una scelta che non amo. Voglio essere stupita. Meravigliata.
Questo lo scrivo perché pur trattandosi di un'opera meravigliosa e di denuncia, è pur sempre anche un romanzo, che potrebbe essere scritto meglio, magari con un buon editing. Tuttavia, queste sono le modeste parole di una semplice lettrice, e nulla più. Non sono una maestrina, non sono un'esperta, esprimo solo il mio personale pensiero.
Alla fine, però, ritengo che quelle stelline/libricini non siano così importanti. Più degno di interesse, mi auguro, sia il testo scritto. I pensieri e le emozioni che un libro trasmette e non un mero numerino, per cui spesso faccio anche gran fatica a mettere.
Ho donato un libricino in più per le emozioni che è riuscita a trasmettermi, perché comunque, anche ora che l'ho concluso, continuo a pensare a Sarah e ad Asha, e a nutrire la speranza per un futuro migliore.


Autrice

Sofia Domino.
Sono nata nel 1987 e sin da quando ero piccola mi piaceva scrivere temi e racconti. Adesso la scrittura è la mia passione principale. Oltre a scrivere adoro leggere e sognare. Inoltre, viaggio non appena posso. "Come lacrime nella pioggia" è il mio secondo romanzo; "Quando dal cielo cadevano le stelle" è il mio romanzo d'esordio.

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