Ho finito di leggere l'altro ieri Crank di Ellen Hopkins ed eccomi a fare la recensione di questo nuovo libro della Fazi. Ve l'avevo presentato qualche giorno fa, ma se qualcuno non lo conoscesse ancora basta che clicchi QUI per poter leggere la trama.Dopo questa introduzione mi appresto a dirvi la mia su questo libro che ha venduto moltissime copie e ha fatto parlare di sé per la sua veritiera crudezza.La mia recensioneParlare di Crank non è facile perché un libro come questo era da un po' di tempo che non si vedeva in giro e poi non è mai facile parlare, in modo vero, di droga specialmente per una che certi abissi non li ha mai toccati. Ma posso dirvi quello che Crank è riuscito a trasmettermi e a raccontarmi.
La particolarità di questo romanzo la si capisce sin dalla prima pagina, perché questa storia non è scritta come ci si aspetta, questa storia è scritta in versi. Versi liberi per raccontare il salto nel buio oscuro della droga, il volo di Kristina, lo schianto di Bree.Per conoscere questa storia, però, occorre partire dall'inizio, quando esisteva solo Kristina. Lei era la figlia modello: brava a scuola, ligia al dovere, bella, niente tabacco, alcool o droghe. Non sembrava mancare nulla nella vita di una ragazza che viveva tranquilla tra gli agi che le offrivano la madre e il patrigno. Eppure c'era qualcosa che covava dentro Kristina e che fino a quel momento non aveva avuto modo di esprimersi, di venire fuori: Bree. Lei era la ragazza estroversa, sfrontata, senza regole e senza limiti. Bree era tutto quello che Kristina non era stata per sedici anni, ma che ora spingeva disperatamente per venire allo scoperto. Per far sì che Kristina divenisse Bree bastò un viaggio e un incontro; in New Mexico per incontrare il padre che non vedeva e non sentiva da molto tempo, Kristina conosce Adam, un ragazzo bello e dannato che si fa chiamare anche Buddy. Lì ad Albuquerque non c'è più posto per la vecchia Kristina, gonne ben stirate e capelli pettinati, lì è arrivato il momento per Bree di calcare le scene.Il cambio è repentino e l'alter ego che fino a quel momento era rimasto nell'ombra pilota indiscusso le scelte della ragazza. Senza più freni e con un padre fallito che è rimasto eternamente adolescente fare le scelte sbagliate è facile, ma a sedici anni ti senti un dio e niente è più accattivante del nuovo e di quello che avevi sempre considerato proibito. Bree vuole godersi fino in fondo quella vacanza, vuole godersi fino in fondo il tempo che può trascorrere con Adam e soprattutto vuole conoscere l'amico di Adam, il mostro.
E' questo l'incontro che cambierà la vita di Kristina/Bree, perché una volta che hai permesso al mostro di conoscerti poi non potrai più far finta di non sapere chi sia. Paragonato ad una piovra che non lascia andare la sua preda, il mostro ha un nome: crank. Fratello del crack e figlio della metanfetamina, chiamato dagli amici Speed, "velocità", il crank è una droga potente quanto devastante. In pochissimo tempo ne sei assuefatto e la facile ed abbastanza economica reperibilità crea immediatamente dipendenza e lo sa bene Bree che ormai non ne può più fare a meno.
Così inizia il veloce e rovinoso viaggio verso gli oscuri abissi di quella polvere gialla che con tanta facilità sale su per il naso e ti manda dritto in paradiso, ma solo per un po', perché quando l'effetto finisce la sensazione è uguale a quella di uno schianto dopo essersi buttati da un palazzo di cento piani. Kristina non ha più potere sul suo corpo e sulle sue azioni, solo in alcuni momenti si riesce ad intravedere il suo volto, ma subito viene eclissato da Bree che non vuole perdere il potere appena acquisito.
Neanche allontanarsi da Albuquerque e da Adam le permette di allontanarsi dal mostro; lui è sempre lì ad aspettarla, il mostro ha molti amici anche a Reno, dove Kristina/Bree abita con la famiglia. E' inquietante scoprire quanti ragazzi sono a contatto con il crank e ne sono dipendenti: le cheerleader, il bel bagnino della piscina, il ragazzo intelligente e talentuoso, oltre a tutti coloro che vivono nei bassi fondi.
Bree non sente il bisogno di smettere di farsi, la sua dipendenza sta letteralmente demolendo tutto quello che ha sempre avuto intorno: il rapporto con la famiglia che non riesce a capire cosa le sta accadendo, i voti scolastici che sono andati a picco, i valori in cui credeva. Tutto si è nullificato dal momento che il mostro si è impossessato completamente del corpo di Kristina.
La vita era bellaprima cheincontrassi il mostro.Dopo,la vita è stata una figata.Oalmeno per un po'.
Con queste parole inizia il romanzo-storia di Kristina/Bree e credo che in pochissimo spazio riesca a racchiudere il senso più intimo di questo racconto. Ellen Hopkins riesce a rendere reale sensazioni dure e forti come quelle della dipendenza e della voglia di farsi, la bramosia di voler salire in alto sulle ali sbilenche del mostro senza pensare a quanto male farà poi la caduta. Era dai tempi di Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino che non si leggeva una storia così vera su quello che è veramente la droga e fino a dove può spingerti, non so se Kristina/Bree potrà essere la nuova Christiane F. ma sicuramente entrambe le ragazze sanno trasmettere al lettore la cruda realtà di cui si sono circondate anche in virtù della loro reale e concreta esperienza. Come Christiane F. è una donna in carne e ossa che ha passato la sua infanzia e giovinezza nei meandri dell'eroina, così Kristina/Bree non è un personaggio solo cartaceo, ma è stato ricavato dalla vera esperienza della figlia maggiore di Ellen Hopkins, Cristal, dipendente dal crank.
Il racconto di Hopkins non è quindi quello di una scrittrice di romanzi per ragazzi che decide di parlare del difficile e spinoso problema della droga, è il racconto di una madre che ha visto sotto i suoi occhi l'invasione del mostro nel corpo della figlia e questo dà alla storia una dimensione più concreta e tangibile.Ho apprezzato il lessico colloquiale con cui si esprime la protagonista e la scrittura in versi che rende tutto molto scorrevole e veloce senza sconfinare nella poesia; anche la forma stessa che i versi assumono spesso ci rimanda a ciò che si sta dicendo creando un legame tra la pagina e il racconto.
Il finale lascia aperti dei quesiti su quale sarà il seguito della storia di Kristina, se Bree avrà ancora il controllo su di lei o se riuscirà a mettere a tacere la voce potente del mostro che la chiama. Ellen Hopkins ha quindi deciso di rispondere a queste domande con altri due romanzi, Glass e Fallout, grazie ai quali riusciamo a scoprire quello che sarà il percorso di Kristina, la sua redenzione e le sue cadute.
Sulla copertina del libro possiamo leggere che il romanzo è stato censurato in molte scuole americane per via degli scottanti argomenti affrontati ed effettivamente girando per il web ho trovato molti articoli al riguardo. E' triste pensare che si creda ancora, nascondendo, di riuscire a contenere un fenomeno che negli Stati Uniti ha preso piede come il crank o le droghe in generale. Quindi per concludere vorrei riportarvi le parole dell'autrice che si trovano nella nota all'inizio del libro, perché credo che la conoscenza di quello a cui si può andare incontro rende le scelte più consapevoli.
Se questa storia vi parla al cuore, sono riuscita nei miei intenti. Il crank è, a tutti gli effetti, un mostro - un mostro difficile da lasciarsi alle spalle una volta che lo si è invitato ad entrare nella propria vita. Pensateci bene. E poi, pensateci meglio.
VOTO DEL BLOG:
Best Book Ever. Libro da leggere ad ogni costo.