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Recensione Daddy's Home

Creato il 14 gennaio 2016 da Lightman

Il volto comico Will Ferrell e l'eroe dei film d'azione Mark Wahlberg sono in Daddy's home di Sean Anders due padri che scatenano una esilarante guerra senza esclusione di colpi per conquistare la fiducia degli stessi figli.

Recensione Daddy's Home

Pare che sia nata dall'incontro del produttore e co-sceneggiatore Brian Burns con il magnifico e seducente ex marito di sua moglie l'idea alla base di Daddy's home, commedia che riporta insieme sul set il popolare volto della risata a stelle e strisce Will Ferrell e il divo d'azione Mark Wahlberg, a cinque anni da I poliziotti di riserva di Adam McKay.
Del resto, come pure lo stesso Ferrell, è proprio quest'ultimo a figurare tra i finanziatori dei circa novantasei minuti diretti dallo Sean Anders autore di Sex movie in 4D e Come ammazzare il capo 2, a proposito di cui il citato interprete di Vero come la finzione osserva: "Quello che ci ha entusiasmato è che si trattava di una dinamica comica che non si è mai vista prima sul grande schermo: un padre biologico che arriva e crea il caos nella vita di un patrigno".
Perché quelli che veste qui sono i panni del tranquillo dirigente radiofonico Brad Whitaker che, già in difficoltà nel tentativo di conquistarsi la fiducia da parte dei figli della moglie Sara alias Linda Cardellini, si trova a dover affrontare la sua sfida più ardua nel momento in cui torna in città l'ex marito della donna: Dusty Mayron, sregolato agente segreto sicurissimo di se incarnato, appunto, dalla star di Ted.

Padri di riserva

Quindi, come c'era da aspettarsi, è proprio sul continuo contrasto tra i due orgogliosi padri - l'uno dolce ma tremendamente imbranato, l'altro talmente perfetto e abile in tutto da apparire non poco carismatico - a rappresentare il punto di forza dell'operazione, destinata a coinvolgere anche il candidato al premio Oscar Thomas Haden Church nel ruolo del manager della stazione radio dove lavora Brad e Bobby Cannavale in quello di un dottore esperto in fertilità.
Dottore coinvolto proprio in una delle situazioni più divertenti dell'insieme, capace di strappare risate soprattutto quando tira in ballo catastrofici imprevisti con una motocicletta e uno skateboard.
Senza contare la disastrosa escursione presso una partita dei Lakers; man mano che viene televisivamente omaggiato La storia fantastica di Rob Reiner e che Thunderstruck degli AC/DC e My girl dei Temptations fanno da colonna sonora ad una battaglia senza esclusione di colpi finalizzata, ovviamente, a trasmettere un messaggio positivo e tutt'altro che privo di buoni sentimenti.
Battaglia che Anders mette in piedi per satireggiare sulla paternità e sulle responsabilità che essa comporta, regalando allo spettatore un non eccelso ma gradevole spettacolo comico privo di volgarità che non annoia affatto... fino ad un'esilarante apparizione conclusiva.

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